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Walt Disney Lifes – Les Clark, il primo dei nove

La vita e le opere del primo dei “Nine Old Men” di Walt

“Porta alcuni dei tuoi disegni e vediamo che aspetto hanno”.

Questa fu la risposta che Walt diede a Les Clark quando questi gli chiese di poter andare a lavorare per lui. E se oggi fosse cosi facile ottenere un lavoro, se bastasse avere il coraggio di andare da uno come Walt Disney e chiedergli semplicemente di darci una possibilità, saremmo tutti più felici senza ombra di dubbio. Purtroppo dal 1927 ad oggi è passato quasi un secolo e le cose sono molto diverse; andare da qualcuno e chiedere un lavoro non basta più; così come non basta mostrare ciò che sappiamo fare. Ciò che però non è cambiato e, anzi, sembra ce ne sia sempre più grande bisogno, è la necessità di avere coraggio. La necessità di capire l’importanza dei piccoli atti di coraggio, quelli solo all’apparenza insignificanti. E la storia di Les Clark ci insegna proprio l’importanza del valore di un piccolo atto di coraggio, di quelli che ti cambiano la vita. 

Quindi, per la rubrica delle Walt Disney Lifes, vi parliamo del primo dei leggendari Nine old Men, Les Clark appunto.

Lo zio Walt amava chiamare così i suoi animatori storici, in maniera scherzosa, riprendendo un vecchio appellativo che si usava per indicare i nove giudici della Corte Suprema degli Stati Uniti. Il primo dei suoi ‘Nove Vecchi’, come detto, fu proprio Les Clark, che fu anche uno dei collaboratori più longevi che la Disney abbia mai avuto, restando a lavorare lì fino al 1976. Un tempo molto lungo senza dubbio. 

Ma quel tempo così lungo non ci sarebbe mai stato se un giorno, ancora ragazzo, Les Clark non avesse avuto coraggio. Per quanto retorico possa sembrare, nei fatti, è il coraggio che gli ha cambiato la vita. Ed è di quel coraggio e del suo lavoro che vi parliamo con questo articolo. 

L’infanzia e l’incontro con Walt

Les Clark nasce nel 1907 a Ogden, nello stato dello Utah, ed è il maggiore di 12 figli. Suo padre James Clark fa il falegname e quando ha un infortunio alla schiena, Les, ancora giovanissimo, lo aiuta a lavoro. Ed è proprio lì che, con tutta probabilità, apprende la dedizione al lavoro che poi porterà con se per tutta la vita.

Cartolina di Ogden City: Les Clark
Antica cartolina della cittadina di Ogden – p.d.

Nel corso della sua infanzia e prima giovinezza la famiglia Clark si trasferisce più volte, tanto che Les frequenta la scuola elementare a Twinn Falls, nell’Idaho; e qualche tempo dopo la famiglia approda a Los Angeles. Proprio qui Les frequenta la Venice Highschool e, nel suo tempo libero e durante l’estate, lavora per una pasticceria dove prepara le scritte per i menù sugli specchi del negozio

Un giorno Walt entra in quella pasticceria, situata proprio vicino agli studios, vede quelle scritte, gli piacciono e si complimenta con Les. Passano due anni, è il 1927, Les è vicino al diploma, continua a lavorare e Walt e suo fratello Roy sono clienti abituali del posto. Ed ecco che Les prende coraggio e, pochi giorni prima di diplomarsi, si butta e decide di chiedere a Walt un lavoro, pur non avendo nessuna esperienza come animatore.

La risposta di Walt è quella che ho riportato ad inizio articolo. Walt gli dice di portargli alcuni esempi di disegni fatti da lui e questo è quello che fa Les. Ispirandosi ad alcuni cartoni, fa dei disegni e li porta a Walt. A quest’ultimo piacciono, tanto che decide di assumerlo in prova per una posizione “temporanea” agli studios. Les si diploma quel Giovedì e il Lunedì seguente già è a lavorare da Walt. Il colloquio di lavoro più veloce della storia che, però, come si vedrà, lo porterà ad avere una carriera lunghissima e per nulla “temporanea” come gli era stato prospettato.

La lunga carriera

Dal reparto Ink and Paint a esperto di Topolino

Les Clark ancora non lo sa, ma diventerà il primo dei nove animatori storici preferiti di Walt. Appena inizia a lavorare, però, lo fa dal basso, sia nel dipartimento Ink and Paint (il dipartimento che si occupa dell’inchiostrazione e della colorazione); sia come operatore di ripresa. Fin dall’inizio ha l’opportunità di avere come guida uno dei più cari e vecchi amici di Walt, Ub Iwerks che diventerà per lui, alla fine, un vero e proprio mentore. Così, pian piano, si fa strada e, già l’anno seguente, nel 1928, viene promosso alla posizione di inbetweener. È in questa nuova veste che lavora ad una delle scene del corto d’esordio che darà vita alla lunga carriera del topo più famoso del globo, “Steamboat Willie”. Da allora la bravura cresce sempre più e dopo poco tempo viene, finalmente, promosso alla posizione di animatore. È il 1929, infatti, quando riceve il suo primo lavoro da animatore per il primo corto della serie delle Silly Symphony, The Skeleton Dance.

Walt Disney Studios - foto aerea del 1999
I Walt Disney Studios in una foto aerea del 1999 – p.d.

Qualche tempo dopo, quando Ub per un un po’ di tempo lascia lo studio, Les prende il suo posto come animatore principale di Topolino. Pian piano diventerà talmente bravo nell’animazione del nostro Topo preferito, da essere considerato il massimo esperto di Topolino all’interno degli Studios. Proprio a proposito di questo, é proprio Les ad animare una delle scene del segmento animato “L’apprendista stregone” con protagonista Mickey Mouse, in “Fantasia”. La scena in cui a Topolino cadono le maniche del largo vestito, mentre tenta di dare vita alle scope, è proprio la sua. 

Da animatore a regista

Per migliorarsi ed imparare sempre di più, comunque, frequenta la scuola d’arte, proprio perché è convinto che un vero artista non finisce mai di imparare. È così che riesce ad ottenere lavori sempre più importanti; come quando gli viene affidato il difficile compito di animare i sette nani nel famoso primo lungometraggio di Walt. È sua, infatti, la scena in cui nani ballano con Biancaneve, senza dubbio uno delle più difficili, considerato che mentre per Biancaneve c’erano i modelli umani in live action su cui basarsi, i nani invece dovevano essere interamente immaginati. Considerato il risultato c’è da dire che la sua dedizione al lavoro e il costante miglioramento di se stesso, hanno sicuramente dato ottimi frutti. Nel corso del tempo diventa molto bravo non solo nel trasmettere le emozioni nel suo lavoro, cosa fondamentale nell’animazione; ma anche per la sua abilità nel sincronizzare l’animazione con le partiture musicali. Inutile dire, quindi, che Biancaneve fu solo l’inizio di una lunga serie di tanti altri lavori importanti. Nel corso della sua lunga carriera Les è arrivato ad animare o dirigere quasi 20 film, tra cui i più celebri, Pinocchio, Dumbo, Saludos Amigos, Cenerentola, Peter Pan e tanti altri. Senza dimenticare, ovviamente, tutta una lunga serie di cortometraggi e altri lavori in cui la Disney era impegnata. Ad un certo punto inizia anche a lavorare come regista. Per fare un esempio, è stato proprio lui a dirigere alcune scene del film “La bella addormentata nel bosco”. E sempre in qualità di regista Walt alla fine gli affida la direzione di alcuni speciali televisivi e film educativi, tra cui il noto “Paperino nel mondo della matemagica”, solo per fare un esempio. 

Il coraggio che trovi oggi, può cambiare la tua vita domani

Les Clark lavorò ininterrottamente per la Disney fino al 1976. Lascio a voi fare due calcoli di quanto tempo e quanta dedizione deve aver dedicato al suo lavoro. Quanta pazienza e quanta serietà, ma anche quanto divertimento deve aver avuto per mantenere vivo l’interesse per così tanti anni. Ha animato alcuni dei personaggi da noi più amati e lo ha fatto senza che venisse mai meno il suo entusiasmo per un lavoro che, alla fine, si era creato da zero, imparandolo piano piano. Del resto molti degli altri animatori storici della Disney, fra cui anche altri membri del team dei Nine Old Men come Frank Thomas e Ollie Johnston, lo hanno sempre descritto come uno che non amava adagiarsi sugli allori, che non si lamentava mai. Un uomo, quindi, determinato nel migliorarsi sempre, anche quando più vecchio, verso la fine della sua carriera, frequentava un corso serale di pittura, dopo il lavoro. Personalmente, però, penso che la sua lezione più bella, sia quella del coraggio.

I Nine Old Men tra cui Les Clark
Il gruppo dei Nine Old Men – Photo Credits: DisneyFandom

Se è vero che Les Clark viene sempre descritto come un uomo dalla personalità tranquilla e serena, non deve essere stato facile quel lontano giorno del 1927, quando era ancora adolescente, trovare il coraggio, buttarsi e chiedere a Walt un lavoro. Consapevole, tra l’altro, di non avere esperienza né in campo artistico, né in quello dell’animazione, ma “solo” talento grezzo da modellare. Per quanto retorico possa sembrare, quel pizzico di coraggio, quel giorno, gli ha cambiato la vita. Se avesse scelto di lasciar perdere, chissà come sarebbe andata la sua vita e chissà come sarebbe andata quella dei lavori a cui ha preso parte e, di conseguenza, chissà come sarebbe andata la nostra oggi, che quei film li abbiamo amati.

Il coraggio che trovi oggi, anche quello più piccolo, può davvero cambiare la tua vita domani. Non solo, può cambiare la vita degli altri. Quante volte lasciamo andare le cose per mancanza di coraggio? Per disistima nei nostri stessi confronti, nei confronti delle nostre capacità? Certo la società di oggi non ci aiuta, questo è vero. Les Clark viveva in un’epoca in cui il lavoro potevi impararlo da zero. Noi oggi viviamo in un’epoca in cui, nella mente dei datori di lavoro, dovremmo nascere conoscendolo già. Però, proprio per questo, il coraggio diventa doppiamente fondamentale. La nostra è un’epoca difficile e per questa ragione ha bisogno di persone coraggiose. Les Clark andò in pensione nel 1976, dopo più di 40 anni di lavoro per la Disney. Morì il 12 Settembre del 1979. La sua vita ci insegna non solo che la dedizione e la volontà di imparare e migliorarsi di continuo non muoiono con l’età (come molte persone, soprattutto anziane qui in Italia, tocca ammetterlo, pensano); soprattutto ci insegna l’importanza del coraggio.

Perché un piccolissimo atto di coraggio oggi, uno all’apparenza insignificante, magari noi non lo sappiamo ancora, ne possiamo immaginarlo, ma può diventare ponte per una strada che non sapevamo nemmeno esistesse.

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