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Personaggi mitologici presenti in Hercules

Un breve excursus dei personaggi mitologici antagonistici presenti nel film Disney Hercules

Se si parla di mitologia, all’interno dei classici Disney, nessun film casca più a pennello del tanto amato classico Hercules. Già altre volte ho avuto modo di affrontare l’argomento in tanti articoli, quando ad esempio vi ho parlato dell’Ade mitologico, o quando ho approfondito la figura di Filottete

Oggi, però, voglio approfondire una serie di personaggi secondari, che compaiono nel film, che sono chiaramente ispirati alla mitologia greca e ai suoi numerosi protagonisti. Nello specifico, in questo articolo, approfondirò gli antagonisti del film, come ad esempio la figura dei titani o i simpatici tirapiedi di Ade, Pena e Panico; lasciandomi la possibilità di affrontare l’argomento riguardante gli alleati del nostro eroe, o comunque le figure più positive (come alcuni degli dei del pantheon greco o la figura dei genitori adottivi dell’eroe) per un prossimo articolo futuro, se non altro per non creare confusione e per non fare un elenco estremamente lungo, data la grande quantità di personaggi che compaiono nel film. 

Detto questo, quindi, sellate il vostro Pegaso e dirigiamoci dritti verso le magiche atmosfere dell’Antica Grecia! 

Quali personaggi mitologici sono presenti in Hercules? 

Come già accennato i personaggi presenti in Hercules sono davvero molti, sia dal punto di vista degli alleati sia dal punto di vista degli antagonisti. 

Per quanto riguarda questi ultimi ve n’è una larga quantità, soprattutto considerato tutti quelli che compaiono durante la canzone “Ieri era zero”, quando Ade lancia contro Hercules tutta una serie di mostri feroci. 

E proprio a proposito di questi ultimi, per evitare di ripetere cose di cui già vi ho parlato in passato, vi rimando ad un vecchio articolo, che potete trovare qui, dove vi parlo della storia delle mitologiche 12 fatiche di Ercole. Proprio alcuni personaggi che compaiono nel film, infatti, come la mostruosa idra di Lerna, fanno parte delle 12 fatiche della mitologia. Vi sono vari altri personaggi del film che si ispirano a questa leggenda e sono tutti segnalati nell’articolo succitato. Quindi, se volete approfondire quei personaggi e quelle storie li trovate lì. 

In questa sede vi parlerò dei personaggi antagonistici che non hanno a che fare con le 12 fatiche. 

Pena e Panico – Deimos e Fobos

I primi protagonisti della nostra lista sono i simpatici tirapiedi dell’irascibile dio degli inferi, Pena e Panico. 

I due maldestri servitori di Ade, che nel film hanno le sembianze di due piccoli e goffi diavoletti, sono con tutta probabilità ispirati a due divinità greche minori, Deimos e Fobos. 

Il primo, dal greco Δεῖμος, era la personificazione del terrore; il secondo, dal greco Φόβος, era la personificazione dello spavento e del panico. Secondo la versione più comune nelle fonti, erano entrambi figli gemelli del dio Ares, il dio della guerra, e della dea Afrodite. Erano soliti accompagnare il padre in battaglia, alla guida del suo carro, da cui diffondevano terrore e panico. Essendo figli di Afrodite, dea dell’amore e della bellezza, rappresentavano anche la paura della perdita. Secondo altre fonti, inoltre, avevano altri fratelli e sorelle, tra cui Armonia, dea dell’armonia e della concordia o Eros, più comunemente conosciuto come Cupido.

Compaiono in varie opere antiche, ma le principali in cui viene raccontato di loro, sono la Teogonia di Esiodo e l’Iliade di Omero. 

I Titani

La caduta dei titani
La caduta dei titani – p.d.

Altri antagonisti che hanno ruolo fondamentale nel film sono i Titani sguinzagliati da Ade contro il nostro giovane eroe e i suoi alleati e di cui il dio degli inferi progetta di servirsi per impadronirsi dell’Olimpo. 

Nel film ne compaiono solo cinque (di cui uno, in realtà, non è un vero e proprio titano ma un ciclope). Comunque si ispirano tutti ai titani della mitologia greca

Proprio questi ultimi erano i figli di Urano e Gea, due divinità primordiali che rappresentavano il cielo e la terra. Proprio loro diedero vita ai Titani, le Titanidi, i Ciclopi e gli Ecatonchiri. 

I Titani, a cui si ispirano i personaggi del classico Disney, erano sei fratelli: Oceano, Ceo, Crio, Iperione, Giapeto, e Crono (quest’ultimo, tra l’altro, padre di Zeus e di tutti i suoi altri fratelli e sorelle, tra cui anche Ade stesso). 

La loro storia viene raccontata, maggiormente, nella Teogonia di Esiodo. Secondo il mito Urano odiava i suoi figli e appena nati li imprigionava impedendogli di uscire dal ventre materno. Questo finche la madre Gea decise di appellarsi ai suoi figli perché si ribellassero al padre. Fu a quel punto che Crono, l’ultimo genito, rispondendo all’appello della madre, si vendicò recidendo con una falce i genitali del padre. Liberò quindi i suoi fratelli e sostituì il padre nel dominio divino. A quel punto insieme a Rea, una delle Titanidi, generò una nuova stirpe di dei tra cui Zeus, Ade, e tutti gli altri (di cui vi abbiamo parlato in questo articolo qui). Anche lui, però, si rivelò un padre pessimo perché, per paura di essere spodestato dai figli, li inghiottiva tutti alla nascita. Questo finche Zeus, l’ultimo genito, venne salvato dalla madre ad insaputa del padre, e riuscì poi a sconfiggerlo in un’ardua battaglia che vide contrapposti lui e i suoi fratelli, aiutati dai Ciclopi e dagli Ecatonchiri, e Crono aiutato dai Titani. Alla fine Zeus ebbe la meglio e imprigionò i Titani rinchiudendoli nel Tartaro, un abisso profondo al centro della terra. 

Il centauro Nesso

Nesso e Deianira -personaggi mitologici Hercules
Nesso e Dianira – p.d.

Altro antagonista, anch’egli importante personaggio mitologico greco, è il centauro Nesso, che nel film Hercules fronteggia per salvare Megara. Ebbene, anche nel mito originale la storia di Nesso è, grossomodo, piuttosto simile. Nesso era un dei centauri, figlio di Issione, re dei Lapiti, e Nefele, una donna creata da Zeus usando una nuvola. 

Nel mito Nesso era solito traghettare i viaggiatori oltre il fiume Eveno dietro compenso. Un giorno si imbatté in Ercole e sua moglie Deianira e proprio in questo frangete Nesso tentò di violentare quest’ultima. Fu così che venne ucciso da Ercole con una freccia. A quel punto, morente, donò a Deianira parte del suo sangue dicendole che, se ne avesse intrisa una veste e l’avesse fatta indossare ad Ercole, avrebbe funto da potente filtro d’amore e, ogni volta che Ercole fosse stato sul punto di innamorarsi di qualcun altra, Deianira avrebbe potuto riportarlo a se tramite quella veste intrisa del sangue del centauro. Tempo dopo Deianira usò effettivamente la veste quando Ercole si innamoro di Iole, figlia del re di Ecalia. La veste, però, alla fine si rivelò avvelenata e Ercole morì tra atroci dolori. Secondo alcune versioni del mito il sangue del centauro era avvelenato perché Ercole lo aveva ucciso con una freccia avvelenata con il sangue dell’Idra di Lerna. Se volete saperne di più a proposito dell’Idra vi rimando a questo articolo qui

Le tre Moire (o Parche)

personaggi mitologici Hercules - le tre moire
Le tre Moire – p.d.

Le tre Moire, più comunemente conosciute con il loro corrispettivo nome romano di “Parche”, erano le dee del destino e del fato nella mitologia greco – romana. Anche se nel film non sono propriamente antagoniste, ho deciso comunque di inserirle in questa lista perché hanno molto più a che fare con Ade che non con Hercules. 

Secondo la versione più comune del mito le tre Moire erano Cloto, Lachesi e Atropo. Cloto era la “filatrice”, ossia colei che filava il filo della vita, Lachesi la “fissatrice della sorte”, ossia colei che lo misurava, e Atropo era la “irremovibile”, che si occupava di tagliare il filo quando la vita finiva. Ogni volta che un essere umano nasceva, le Moire tessevano il filo della sua vita futura e lo seguivano e dirigevano nelle sue azioni. Inoltre, in quanto dee del destino, conoscevano il futuro ed erano quindi, delle divinità profetiche. Venivano spesso descritte come donne brutte, vecchie e talvolta zoppe, dalla personalità severa, inflessibile e ineluttabile.

Le Arpie

Le Arpie in un’illustrazione di Gustave Doré della Divina Commedia – p.d.

Tra le altre creature mitologiche che fanno la propria comparsa nel film, anche se per breve periodo, ci sono anche le temibili arpie. Si tratta di divinità che, almeno originariamente, erano immaginate semplicemente come donne alate e che, solo successivamente, vennero trasformate in mostri con testa, busto e braccia di donna e il resto di uccello. Secondo alcuni studiosi, in origine erano, probabilmente, immaginate come spiriti del vento o delle tempeste e solo dopo vennero legate ad altre cose, come ad esempio agli Inferi. Per quanto riguarda il loro numero questo varia a seconda dell’autore. Secondo il poeta greco antico Esiodo, ad esempio, erano due, Aello, che significa “bufera”, e Ocipete, che significa “colei che vola rapida”. Secondo Omero e altri autori, oltre a loro due c’era anche Celeno, che significa “l’oscura”. Tutte e tre erano sorelle della dea Iride, messaggera degli dei e personificazione dell’arcobaleno. Secondo alcune versioni, inoltre, erano figlie della divinità Taumante e della ninfa Elettra. Secondo il mito vivevano, originariamente, nei giardini delle Esperidi; poi altri autori le hanno localizzate nelle Isole Strofadi. Nella loro forma mostruosa compaiono in molte opere antiche famose fra cui le Argonautiche di Apollonio Rodio, dove, per ordine della dea Hera, vengono mandate a perseguitare il re Fineo. Compaiono poi anche all’interno dell’Eneide di Virgilio e della Divina Commedia di Dante Alighieri, nel canto XIII dell’Inferno dove vengono mostrate mentre rompono e mangiano i rami e le foglie degli alberi che rappresentano l’anima dei suicidi. 

Detto questo, siamo giunti, per ora, alla fine di queste breve excursus, ma mi riprometto di ampliare la lista in futuro, perché di personaggi mitologici di cui parlare ce ne sono ancora molti. Per ora, se l’articolo vi è piaciuto fatecelo sapere condividendolo o commentandolo sui nostri canali social!

Fonti: