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Walt Disney Lifes – Retta Scott, la prima animatrice degli studios

Per le Walt Disney Lifes di questo mese ho deciso di raccontarvi la breve ma illuminante storia di una donna che, grazie alla sua bravura e al suo talento, è riuscita a battere un record che, per l’epoca in cui è vissuta, di certo non era facile da raggiungere. 

Era, infatti, l’ormai lontano 1942, quando la giovane Retta Scott venne accreditata come animatrice per il classico Bambi. 

Le donne, fino a quel momento, non erano mai state accreditate come animatrici nei titoli di coda. La maggior parte di esse, infatti, veniva impiegata nei reparti di inchiostrazione e colorazione. Erano gli uomini che lavoravano come animatori. Retta, però, riuscì ad abbattere quel muro e lo fece collaborando ad uno dei classici più importanti, nonché fra i più difficili, fra quelli della filmografia disneyana. 

Il suo record, ad oggi, appare ancora più importante, se consideriamo quanto tempo è passato e quanta fatica fanno ancora le donne, nel mondo del lavoro e non solo, per riuscire a ricevere la parità che meritano e che gli è dovuta.

È per questo che la storia di Retta non poteva non comparire nelle Walt Disney Lifes.

Infanzia e adolescenza d’artista

Omak nel 1909 - storia di Retta Scott
Omak nel 1909 – p.d.

Retta nasce nella cittadina di Omak, nella contea di Washington, nell’ormai lontano 1916. Da adolescente frequenta la Roosevelt High School di Seattle, dove si diploma nel 1934 e, successivamente, riceve una borsa di studio per il Chouinard Art Institute di Los Angeles, dove si trasferisce. È proprio qui che la giovane Retta dimostra una grande passione e uno spiccato talento nel disegno degli animali. Nel tempo libero, infatti, frequenta spesso il Griffith Park Zoo e si esercita sbizzarrendosi nel disegno di tutti gli animali che vede.

Spesso si sa, nella vita, ciò che nemmeno immaginiamo può cambiarci l’esistenza. Questo vale per tutti e quindi anche per la giovane Retta. Sarà la sua passione e bravura nel disegnare gli animali che le cambierà la vita, facendola diventare la prima animatrice donna accreditata dei Walt Disney Studios

L’incontro con Disney, il lavoro su Bambi

Terminati gli studi al Chouinard, il direttore della scuola, Vern Caldwell, la incoraggia a candidarsi come animatrice per i Disney Studios. Inizialmente, però, Retta è riluttante. Pensando al suo futuro, si vede di più in una carriera nelle belle arti, che non come animatrice. Fortunatamente, però, ci ripensa e infatti, nel 1938, entra a far parte del dipartimento che sta lavorando al classico Bambi. In particolare, furono i suoi disegni a carboncino, riguardanti la scena in cui la cerva Faline viene inseguita dai cani, ad attirare l’attenzione dello zio Walt e del resto del team. Potete vedere i suoi disegni qui.

Gli stessi animatori storici di Walt, Frank Thomas e Ollie Johnston, hanno raccontato di come tutti si resero presto conto del fatto che nessun’altra persona, fuorché Retta, sarebbe stata mai in grado di animare quella scena con la stessa potenza e bravura con cui poteva riuscirci lei. Secondo quanto raccontato, Retta aveva la capacità di ritrarre gli animali da qualsiasi prospettiva e in qualsiasi momento dell’azione. Questo, nella scena in cui Faline è rincorsa dai cani feroci, era fondamentale. A quanto pare, nessun altro era riuscito disegnare quella scena con lo stesso impatto visivo con cui ci riusciva lei.

È così che, sotto la supervisione e la guida dell’animatore Eric Larson, Retta anima proprio quella sequenza, trasformandola in uno dei momenti d’azione drammatica più emozionanti di “Bambi”.

 

Dopo Bambi, da Fantasia a Dumbo, fino al lavoro da freelance

Dopo aver lavorato a “Bambi”, Retta non si ferma e lavora anche ad altri importanti prodotti della Disney di quegli anni. Collabora sia a prodotti come “Fantasia” e “Dumbo“, che alla sequenza delle donnole nel segmento “Il vento tra i salici” del classico “Le avventure di Ichabod e Mr Toad.” Non solo, secondo alcune fonti, lavora anche ad alcuni corti con protagonista Paperino e, nel 1941, appare anche all’interno del film “Il drago riluttante”. Sempre nel ’41, purtroppo, a causa di una crisi dello studio, viene temporaneamente licenziata insieme ad altri artisti.

Per fortuna, però, questa parentesi dura poco, perché già nel 1942 viene richiamata e rimarrà agli Studios, in maniera fissa, fino al 1946, quando si trasferisce insieme al marito, ufficiale della marina, sulla costa orientale degli States.

Tuttavia, il suo lavoro con la Disney non termina di certo con la sua dipartita perché, negli anni seguenti, continuerà a collaborare come freelance lavorando, fra gli altri, alle illustrazione del libro dedicato a Cenerentola “Walt Disney’s Cinderella: A Big Golden Book”. Proprio le illustrazioni per quel libro sono, ad oggi, uno dei suoi capolavori, nonché uno dei suoi lavori più ammirati ed amati. 

Copertina del libro “Walt Disney’s Cinderella: A Big Golden Book”- credits pic: Scribd

Il dopo Disney

Dopo la Disney Retta continuerà lavorando come illustratrice per molti anni, tornando nel ruolo di animatrice per il film “The Plague Dogs” di Martin Rosen, nel 1982. Lavorerà anche per lo studio d’animazione The Luckey-Zamora Moving Picture Co., lavorando per alcuni spot televisivi. Morirà il 26 Agosto del 1990 nella cittadina di Foster City, in California, all’età di 74 anni. 

Seppur la sua storia con la Disney sia stata alquanto breve, rispetto ad altri che hanno avuto modo di lavorarci per molto più tempo, il suo contributo è stato fondamentale.

Altre donne, dopo di lei, hanno avuto modo di mostrare il proprio talento all’interno degli studios, regalandoci grandi capolavori. Questo è stato possibile anche grazie a Retta Scott. La sua importanza è da ricercare, non solo nella collaborazione al lavoro di classici importanti nella storia disneyana e dell’animazione in generale; ma soprattutto perché fu la prima donna a cui venne ufficialmente riconosciuto un lavoro ed un talento importante, in un’epoca in cui era ancora difficile che ciò accadesse. Personalmente posso dire che ora, ogni volta che riguarderò Bambi e mi troverò davanti la scena animata da Retta Scott, la guarderò con occhi diversi, sapendo che è stata una donna, nel lontano e difficile 1942, a contribuire alla sua creazione.

Siamo giunti alla fine di questa breve ma intensa storia. Se volete leggere altre storie della rubrica “Walt Disney Lifes”, vi rimando alla categoria qui. Come sempre, se l’articolo vi è piaciuto, fatecelo sapere commentando o condividendolo sui nostri canali social! 

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