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Dottor Strange e il misticismo del terzo occhio

L’ultimo film di Stephen Strange “Nel Multiverso della Follia” ha introdotto una nuova e interessante caratteristica fisica al nostro Dottore: l’apertura del terzo occhio sulla fronte.

Ora, che l’arco narrativo di Strange in questo suo secondo capitolo ci sia piaciuto o meno, sicuramente questa suo nuovo organo è interessante da esaminare e approfondire, perché il terzo occhio ha un’importanza fondamentale nelle culture orientali.

Perciò aprite la vostra mente e andiamo insieme a conoscere gli aspetti segreti del terzo occhio!

Il terzo occhio nei fumetti

Come avremo modo di vedere, il terzo occhio è un concetto prettamente orientale, tant’è che sono moltissimi i personaggi di anime e manga a possedere questa caratteristica, come ad esempio Hiei di “Yu degli Spettri” (Yu Yu Hakusho), giusto per citarne uno.

Non a caso, nei fumetti Marvel, il terzo occhio fa la sua comparsa con Dottor Strange, personaggio creato per incarnare il misticismo orientale in voga negli anni Sessanta tra i giovani della Controcultura americana.

Nei fumetti è infatti la ben nota reliquia conosciuta come Occhio di Agamotto che, quando il suo possessore ne acquisisce i pieni poteri, concede l’apertura di un terzo occhio sulla fronte. Questa nuova capacità fisica è legata alla conoscenza e infatti, grazie a essa, Stephen ottiene il potere di vedere i vari aspetti dell’animo delle persone e scorgere la verità sotto qualsiasi tipo di occultamento, oltre ad avere capacità telepatiche.

Tuttavia l’Occhio di Agamotto e quindi anche il terzo occhio possono essere utilizzati solo a fin di bene, cioè da coloro che hanno un animo puro.

Il terzo occhio nella cultura orientale

L’interpretazione data dai fumetti Marvel al concetto di terzo occhio è corretta e sostanzialmente in linea con la concezione orientale di esso.

Gli occhi in particolare sono sempre stati simbolo di conoscenza, verità e saggezza, basti pensare ad esempio all’Occhio di Ra o all’uso apotropaico dell’occhio di Atena/Allah. Se dovessimo parlare di ogni singolo caso il discorso si allungherebbe parecchio, pertanto ci limiteremo ai casi in cui gli occhi sono effettivamente in numero di tre.

Il terzo occhio, chiamato anche occhio della mente o interiore, nelle dottrine induiste, taoiste e buddiste corrisponde a conoscenza e coscienza, nell’accezione di consapevolezza, superiori. Questo comporta talvolta la capacità precognitiva o di veggenza, nonché di vedere ciò che è celato al semplice paio di occhi e, attraverso di esso, si può giungere alla verità.

Il terzo occhio corrisponde al sesto chakra, l’Ajna, e per simboleggiarlo spesso i praticanti hanno posto sulla fronte dei bindi scarlatti.

Non a caso, nel primo film, l’Antico pone un dito proprio in quel punto sulla fronte di Stephen e gli dice “Apra il suo occhio”.

Shiva

La divinità per eccellenza che possiede il terzo occhio è Shiva o Siva.

Ora, per spiegare chi sia davvero Shiva occorrerebbero interi manuali e neppure si finirebbe, perciò ci limiteremo a dire che, come dimostra la fama che lo precede, è la divinità induista creatrice, protettrice e distruttrice dell’Universo.

Tra le sue caratteristiche vi è appunto quella di avere un terzo occhio verticale sulla fronte, tra le sopracciglia, tanto che uno dei suoi epiteti è appunto Tryambakaṃ che significa “dai tre occhi”.

I tre occhi di Shiva rappresentano le fonti di luce del Cosmo, ovverosia il Sole, la Luna e il Fuoco.

Infatti, quando Parvati, la sua sposa, lo bendò per gioco, la luce scomparve dall’Universo. Fu in quel momento che Shiva aprì il suo terzo occhio e la luce tornò a splendere.

Tramite i tre occhi Shiva può vedere anche passato, presente e futuro e il terzo occhio rappresenta la saggezza, l’onniscienza e la trascendenza che gli sono proprie.

Tuttavia tramite esso Shiva è anche capace di distruzione. Infatti con esso riduce i cenere coloro che non gli vanno tanto a genio e, sempre con la sua potenza, annienta ciclicamente l’Universo per poi farlo risorgere.

Terzo occhio- shiva
Di Nkodikal – Opera propria, CC BY 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=4419893

Erlang Shen

Oltre a Shiva, altra divinità importante e famosa per possedere un terzo occhio verticale sulla fronte è il dio cinese Erlang Shen (letteralmente “secondo giovane/figlio divino”). Si tratta di uno degli dei più popolari ed infatti compare in tantissimi film e serie tv, tra cui il recentissimo film di animazione a lui dedicato “New Gods: Yang Jian”, e pensate che Tenshing, il personaggio di Dragon Ball, è ispirato a lui.

Terzo occhio - shiva
By Photo Dharma from Penang, Malaysia – 011 Yang Jian (Erlang Shen), CC BY 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=40218008

In origine era un dio fluviale del distretto di Guankou, nell’odierno Sichuan, ma in seguito divenne un dio protettore e marziale annoverato tra le divinità taoiste.

La sua identità era in principio molto varia e confusa. All’inizio era ritenuto l’incarnazione di Li Bing della prefettura Qin, famoso per aver incanalato il fiume Min, garantendo l’irrigazione. In seguito venne identificato con il figlio di Li Bing, mentre un’altra tradizione lo ritiene essere Zhao Yu, un daoista vissuto tra il VI e il VII sec.

Solo dalla dinastia Ming (1368-1644) emerse e si canonizzò la sua identità di Yang Jian, nipote da parte di madre dell’Imperatore di Giada, il sovrano degli dei taoisti. Proprio come Nezha e Wukong, anche Erlang compare nei classici Fengshen Yanyi e Xiyou Ji. In particolare in quest’ultimo, Erlang è l’unica divinità che non solo riesce a tenere testa allo Scimmiotto, ma grazie al quale gli dei riescono anche a sottometterlo. E questo proprio grazie al suo terzo occhio che, proprio come quello di Agamotto, è in grado di vedere attraverso le trasformazioni che Wukong adotta per nascondersi da lui.

Il terzo occhio nell’UCM

Come abbiamo potuto vedere, il terzo occhio ha un’accezione positiva, tuttavia in “Dottor Strange nel Multiverso della Follia”, l’UCM ha cambiato decisamente rotta, stravolgendone il principio fondamentale.

Nell’ultimo film dedicato al nostro dottore, il terzo occhio nasce infatti come conseguenza del potere malvagio del Darkhold. Non a caso la prima volta che lo vediamo è in fronte a Sinister Strange, che ha perso il controllo ed è, per dirla in modo classico, passato al lato oscuro.

A fine film, tuttavia, il terzo occhio lo vediamo comparire anche in fronte a Strange-199999, che ha utilizzato anche lui i poteri del Darkhold.

In sostanza, nell’Universo cinematografico, l’apertura del terzo occhio è conseguenza dell’abuso di poteri negativi e non la rappresentazione fisica del bene come da tradizione.

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Fonti

  • l Viaggio in Occidente, a cura di Serafino Balduzzi, vol. 1, Milano, Luni Editrice, 2013, integrale, ISBN 978-88-96782-42-2.
  • Il Viaggio in Occidente, a cura di Serafino Balduzzi, vol. 2, Milano, Luni Editrice, 2013, integrale, ISBN 978-88-96782-43-9.
  • Xu Zhonglin, The Investiture of the Gods, Fengshen Yanyi
  • https://www.treccani.it/enciclopedia/siva#:~:text=%C5%9Aiva%20Divinit%C3%A0%20tra%20le%20pi%C3%B9,assume%20forme%20ed%20epiteti%20diversi.
  • Alain DaniélouMiti e dèi dell’India, traduzione di Verena Hefti, BUR, 2008. ISBN 978-88-340-0669-6
  • http://www.indianepalviaggi.it/tilak-e-bindu-le-decorazioni-sulla-fronte/
  • https://marvel.fandom.com/wiki/Eye_of_Agamotto_(Knowledge)
  • https://www.youtube.com/watch?v=WVJBCcJG-fI
  • https://www.proquest.com/openview/712823c9c9a4e898c392b4f69163044a/1?pq-origsite=gscholar&cbl=18750&diss=y