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Walt Disney Lifes – Frank Thomas e Ollie Johnston

La storia di un legame che ha ispirato alcune delle più belle scene e personaggi dei classici Disney

Chi ha letto alcuni dei miei precedenti articoli ormai lo sa: io ho un debole per le storie sulle grandi amicizie. Quindi, quando ho letto la storia dei due animatori e artisti Frank Thomas e Ollie Johnston, due fra i più leggendari Nine Old Man di Walt, non ho potuto fare a meno di decidere di scrivere la loro storia insieme. Inizialmente avrei voluto scrivere un articolo dedicato per ognuno. Ma come fai quando ti rendi conto di quanto i due fossero uniti?

Vedendo il documentario Frank & Ollie, diretto dal figlio di Frank, Theodore Thomas, riesci a percepire proprio quanto il loro legame fosse speciale. Quanto abbia aiutato entrambi nel loro lavoro, nell’infondere ai personaggi e ai film a cui hanno lavorato un’emozione e una veridicità che li ha resi unici agli occhi del mondo. 

Frank e Ollie hanno lavorato insieme a quasi 20 film disneyani, creando personaggi e scene iconiche che probabilmente non sarebbero state altrettanto tali se il loro rapporto non fosse stato così speciale. Fin dagli inizi da “Biancaneve”, a “Bambi”, passando per “Alice nel paese delle meraviglie”, “Robin Hood”, “La spada nella roccia”, “Il libro della giungla” e così via, alcune delle scene più famose e commoventi di questi film sono nate proprio dalla matita e dalla mente incredibilmente creativa di questi due fantastici artisti. 

Quindi sì, avrei potuto scrivere un’articolo unico e dedicato per entrambi; ma la loro storia sembra talmente intrinsecamente legata l’una all’altra che pare davvero difficile, e a tratti anche triste, dividerli. Il loro legame sembra così forte che a dividerli, anche solo sulla “carta”, mi sembra quasi di far loro un torto enorme. 

Detto questo, quindi, eccovi la storia di Frank e Ollie, la storia di una splendida e lunga amicizia. 

L’infanzia

L’infanzia di Frank 

Frank Thomas – credits to: Disney Fandom

Franklin Rosborough Thomas, detto semplicemente Frank Thomas, nasce il 5 Settembre del lontano 1912 a Santa Monica, in California; e cresce nella città di Fresno, una delle città più grandi della California Central Valley. Proprio qui, infatti, suo padre è insegnante e presidente del Fresno State College. Secondo quanto raccontato, pare che Frank già da bambino sapesse cosa voleva fare da grande e che il disegno era nel suo destino. Non per niente, una volta ha raccontato di aver chiesto al padre come poteva riuscire a guadagnare semplicemente disegnando. 

Viene spesso descritto come una persona molta attenta ai dettagli, organizzata nel suo modo di studiare e lavorare. Questa sua personalità lo accompagnerà per tutta la vita, aiutandolo molto nel suo lavoro futuro.  

Durante i suoi anni di college a Fresno il suo interesse si estende anche al cinema, tanto che proprio in questo periodo, per un progetto di classe, decide di creare un film parodia sulla vita del college. Il film verrà poi trasmesso nei cinema locali e lui riuscirà a guadagnarci 1000 dollari. In quel periodo Frank non pensava all’animazione, ma fare i film gli piaceva. Di certo non immaginava che la sua vita avrebbe unito poi tutte le sue grandi passioni sotto lo stesso tetto. 

L’infanzia di Ollie

Ollie Johnston – credits to: Disney Fandom

Nello stesso anno, ma qualche mese dopo, il 31 Dicembre, nasce a Palo Alto, nella Contea di Santa Clara in California, Oliver Martin Johnston Jr, poi conosciuto come Ollie Johnston. Suo padre, Oliver Johnston, era professore di lingue romanze alla Stanford University, la stessa università che poi frequenterà il figlio e dove incontrerà colui che diventerà l’amico di una vita. Al contrario di Frank, la sua personalità appare essere molto più intuitiva, emozionale e riflessiva.

Ollie, come spiega anche nel documentario succitato, ama analizzare ciò che lo circonda, guardare le persone, capire come si sentono e perché si sentono in un modo particolare.

Questo approccio, che potremmo chiamare quasi psicologico, sarà poi fondamentale quando andrà a lavorare per la Disney, aiutandolo nella creazione di personaggi e situazioni incredibilmente toccanti ed emozionati. Anche lui ama molto disegnare sin da giovane, ma contrariamente a Frank, non riceve molti incoraggiamenti in questo senso, durante il college e la scuola. Tuttavia è comunque molto interessato all’arte, tanto che al college è solito disegnare ritratti dei suoi atleti preferiti, che poi vengono stampati nel ‘San Francisco Chronicle’. Dovrà comunque aspettare di arrivare all’università per entrare davvero nel mondo dell’arte. 

Da Standford alla Disney

Frank e Ollie si incontrano a Stanford, dove sono entrambi scritti ad un dipartimento d’arte dell’università. 

È incredibile come a volte le scelte cambino la vita della gente, non solo dei diretti interessati. Se avessero intrapreso strade diverse, probabilmente oggi la mamma di Bambi sarebbe viva e Lilli e il Vagabondo non si sarebbero innamorati mangiando spaghetti. 

Il loro incontro, infatti, è l’inizio non solo di una grande e solida amicizia, ma anche di una solidale e lunga collaborazione che durerà per tutta la vita. 

È proprio durante questo periodo che iniziano ad avvicinarsi al mondo dell’animazione. In particolare entrambi, nel documentario, raccontano che furono proprio dei corti della Disney a catturare la loro attenzione. Ollie racconta che, per quanto fosse appassionato di cartoni, nessuno mai lo aveva fatto divertire molto. Una sera ne vide uno con Pluto che resta impigliato nella carta moschicida e lo trovò esilarante. Pur non capendo perché lo trovasse così divertente, si rese conto fin da subito dell’unicità e dell’innovazione di ciò che aveva visto. Lo stesso vale per Frank, che racconta che, pur non avendo mai pensato di finire a lavorare in questo mondo, nella primavera del 1934 vide un corto delle Silly Symphony, “Il topolino e la fata” e ne rimase molto colpito e affascinato. Solo allora iniziò a pensare all’animazione come sbocco professionale. 

Dopo l’università entrambi vanno a studiare al Chouinard Art Institute di Los Angeles. Qui frequentano le classi del famoso illustratore Pruett Carter. Questo studio sarà molto importante per la loro filosofia di lavoro basata sulla psicologia del personaggio e li avvicinerà ancora di più all’idea di lavorare nel mondo dell’animazione. 

Sarà dopo questa avventura di studio insieme che entrambi approderanno, l’uno dopo l’altro, a quello che sarà il lavoro della loro vita. 

L’arrivo alla Disney

Frank e Ollie con le rispettive mogli – wikimedia commons – p.d.

Il primo ad approdare agli studios della casa di Topolino sarà Frank, il 24 Settembre del 1934. Certo non era un periodo facile per trovare lavoro, sono gli anni della Grande depressione. Ma, come ho raccontato anche in questo articolo, gli unici lavori che si riuscivano a trovare erano proprio in posti come la Disney o altre case di produzioni simili. In questo periodo lui e Ollie vivono insieme in una pensione a Hollywood mentre frequentano il Chouinard Art Institute. Proprio in questa pensione incontrano un giovane laureato di Stanford che ha lavorato come artista agli Studios dello zio Walt e che dice a Frank che ci sono possibilità di lavoro presso gli studios. Frank decide di provare, si presenta e viene ingaggiato, diventando il dipendente numero 224 e iniziando subito a lavorare per il corto “L’elefante di Topolino”. 

Ollie lo raggiunge qualche mese dopo, il 21 Gennaio del 1935, come apprendista animatore, lavorando ai corti “Topolino giardiniere” e “La lepre e la tartaruga” che vincerà anche il premio Oscar come miglior corto d’animazione ai premi di quell’anno. Ollie poi racconterà che gli bastarono poche settimane per rendersi conto che quello era il lavoro della sua vita e che non avrebbe voluto essere in nessun altro posto che quello. 

Da Biancaneve in poi, 40 anni di capolavori

Frank e Ollie resteranno a lavorare per la Disney per più di 40 anni, durante i quali regaleranno al mondo dei veri e propri capolavori della storia dell’animazione e diventando di diritto due dei membri più amati dei leggendari Nine Old Man. 

Avranno l’onore di lavorare a “Biancaneve”, la leggendaria follia di Walt, contribuendo a farla entrare nella storia (la scena dei nani che piangono sul letto di Biancaneve, ad esempio, è di Frank). 

Ognuno dei Nine Old Man di Walt era specializzato in qualcosa e Frank e Ollie non facevano eccezione. Alcune delle scene più emotive dei classici che tutti noi amiamo e conosciamo sono le loro. Tutti quelli che li hanno conosciuti o studiati sono concordi nell’affermare che riuscivano a dare vita ai personaggi infondendo loro emozioni e pensieri attraverso gesti, movimenti e sguardi, in una maniera davvero incredibile. Il loro humor, la loro incredibile sensibilità, pur avendo caratteri molto diversi, li ha aiutati a creare dei veri capolavori. Non solo, entrambi erano dei bravissimi attori e questo, come viene spiegato nel documentario, li ha aiutò moltissimo nella creazione di scene e personaggi. 

Per fare alcuni esempi di scene a cui hanno lavorato, fra le altre, ricordiamo sicuramente la morte della mamma di Bambi, che nessuno meglio di Ollie, con la sua grande sensibilità, poteva riuscire a rendere nella maniera così traumatica e reale che tutti, ahinoi, ben conosciamo. 

Ollie era molto intuitivo nella creazione dei personaggi a cui lavorava, tanto che aveva un biglietto sulla scrivania che diceva “Cosa sta pensando il personaggio e perché si sente così?” a dimostrare che sono le emozioni, i pensieri e i gesti che guidano le persone e che se vogliamo rendere reale una storia, sono proprio questi gli ingredienti più importanti. 

La prima scena che disegnarono insieme, invece, fu in Pinocchio: la leggendaria scena del naso che si allunga perché Pinocchio non riesce a smettere di mentire. 

Frank, ad esempio, ha animato la divertentissima scena degli scoiattoli che si rincorrono nel film “La spada nella roccia”; e per lo stesso film Ollie ha animato quella che è forse una delle più leggendarie ed esilaranti di tutti i tempi: Anacleto che si sbellica dalle risate

Altro lavoro fondamentale da loro svolto fu quello per il film “Il libro della giungla”. Walt, purtroppo, morì proprio durante la sua realizzazione e questo fece del film un punto di svola importante, tanto per gli studios, che per chi ci lavorava. Sia Frank che Ollie animarono più della metà dell’intero film, contribuendo a molte delle più note e iconiche scene, quella della canzone “Lo stretto indispensabile” compresa. 

Questi, comunque, sono solo alcuni degli esempi più noti. Entrambi lavorarono anche ad altri film, come “Cenerentola”, “Peter Pan”, “La carica dei 101”, “Lilli e il Vagabondo” e tanti altri.

Frank fu anche uno dei pochi ad accompagnare Walt durante il suo viaggio in Sudamerica, da cui poi usciranno i film “Saludos Amigos e “I tre caballeros”. 

Oltre il lavoro

Una parte molto curiosa del racconto di Frank e Ollie riguarda anche la loro vita privata. Per quanto fossero molto amici, entrambi avevano interessi molto diversi, che spesso hanno finito per sfociare anche all’interno del loro lavoro di animatori. 

Frank, ad esempio, era grande appassionato di musica, tanto che, quando lavorava per la Disney, suonava il piano con la jazz band “Firehouse Five Plus Two”, di cui facevano parte altri artisti Disney. Il gruppo pubblicò anche vari album. 

Ollie, dal canto suo, era un grande appassionato di treni, come lo era stato anche Walt fin da bambino. Fu proprio lui a rianimare questa passione in Walt, tanto che entrambi avevano costruito una ferrovia con un modellino di treno che correva attorno la propria casa. Inoltre, era anche appassionato di sport, tanto che spesso le idee migliori le aveva mentre camminava e passeggiava. 

La pensione e i libri 

A testimonianza che Frank e Ollie erano inseparabili c’è anche il fatto che andarono in pensione insieme, nel 1978, dopo più di 40 anni di lavoro. La loro immersione nel mondo dell’animazione, però, non finisce di certo qui. Quasi 5 anni dopo, infatti, uscirà il loro primo libro, scritto a quattro mani, destinato a diventare un caposaldo del genere “Disney Animation: the Illusion of Life”. Non sarà l’ultimo, verrà seguito da “Tom Funny for Words”; “Walt Disney’s Bambi, The Story and The Film”; “The Disney Villain”. La loro importanza come animatori e come persone, verrà omaggiata, inoltre, anche quando compariranno come protagonisti di alcuni cameo animati nel corso degli anni: uno nel film d’animazione del regista Brad Bird del 1999 “Il gigante di ferro”; l’altro nel film della Pixar del 2004 “Gli incredibili”. 

Frank morirà l’8 Settembre del 2004 a La Cañada Flintridge, in California; mentre Ollie lo seguirà 4 anni dopo, il 14 Aprile del 2008, morendo a Sequim, Washington, diventando, di fatto, l’ultimo sopravvissuto dei leggendari Nine Old Man dello zio Walt. Qualche anno prima, il 10 Novembre del 2005, aveva ricevuto la prestigiosa National Medal of the Arts, la più alta onorificenza artistica statunitense. 

L’amicizia come fonte d’ispirazione

Merlino nel film “La spada nella roccia” dice che l’amore è probabilmente la forza più potente che possa esistere sulla terra. Certo ai romanticoni irriducibili piace pensarla così. Personalmente penso che l’amicizia, invece, quando è così sincera, profonda e unica, come quella che avevano Frank e Ollie, possa diventare anche più potente. Del resto Seneca diceva che l’amore non è altro che un’amicizia dissennata, e a sentire storie come questa, non gli si può dare torto. 

Nel documentario a loro dedicato viene raccontato che i due, nonostante discutessero come avviene in ogni normale rapporto, riuscivano sempre ad andare d’accordo. E ci riuscivano perché parlavano, nonostante le diverse personalità, la stessa lingua, psicologicamente parlando. Quando lavoravano a qualcosa, chiedevano sempre consiglio l’uno all’altro, aiutandosi perché l’altra persona potesse riuscire ad avere successo e a fare al meglio il proprio lavoro. 

In breve, non solo un esempio di lavoro di squadra unico, ma soprattutto un esempio di vero e profondo altruismo e affetto. 

Frank e Ollie sembrano quasi due pezzi fusi insieme che non è possibile scindere, di cui vedi i colori diversi ma che non riesci a staccare. Insieme fin da giovani, stesso lavoro, vicini di casa fino alla vecchiaia, rispettivi figli nati a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro, un esempio di unità davvero sorprendente e invidiabile. 

Questo affetto e comunione d’intenti, uniti alle rispettive personalità distinte, sicuramente deve aver reso speciale anche il loro modo di lavorare. Sicuramente sarà stata una grande fonte d’ispirazione e li avrà aiutati nella creazione di molti dei legami particolari che poi sono stati descritti nei vari film. Pensiamo ad esempio al legame fra Capitan Uncino (animato da Frank) e Spugna (animato da Ollie); fra Bambi e Tamburino; il Principe Giovanni e Sir Biss; o, forse, la più significativa e indicativa di tutte, quella fra Baloo e Mowgli. In maniera diversa, tutti questi personaggi hanno sicuramente preso molto dai loro rispettivi creatori; dalla loro bravura, dalla tecnica, dal loro modo di osservare il mondo e imprimerlo su schermo e, infine, dalla loro incredibile e unica amicizia. 

Detto questo, siamo giunti alla fine anche di questa storia, come sempre, se volete approfondire le altre storie delle Walt Disney Lifes, vi rimandiamo alla sezione dedicata qui. 

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