Ma le tasse di P.G. erano davvero così alte??
“Tasse! Tasse! Bellissime, adorabili tasse!”
Il Principe Giovanni è uno dei personaggi storici che, volente o nolente, è diventato fra i più conosciuti!
E il caro buon vecchio classico Robin Hood non ha fatto altro che aumentare la sua fama di Re fasullo d’Inghilterra dipingendolo come un re usurpatore e sopratutto amante del denaro sonante!
Ma era davvero così? Nel senso, davvero il caro buon vecchio P.G., storicamente Giovanni Senzaterra, fratello di Re Riccardo Cuor di Leone, amava stritolare i suoi sudditi con le tasse come un pitone con le sue prede ??
Davvero contare il denaro ne rendeva gaio e allegro l’umore??
A quest’ultima domanda non possiamo rispondere con certezza(anche se è facilmente immaginabile), ma alle altre possiamo provarci! Oggi P.G. è il protagonista assoluto del nostro articolo e, conoscendolo (almeno la sua controparte disneyana), ne sarà più che contento!
P.G. quando i soprannomi fanno danni
Per chi non lo sapesse, John, quello storico, era soprannominato “Senzaterra” (Lack Land) perché, essendo l’ultimo dei figli di Enrico II, era rimasto senza titoli e possedimenti; insomma, la sfiga dell’ultimo figlio, per dirla in soldoni.
Da qui l’amabile soprannome datogli che, diciamocelo, per un nobile, non era proprio una cosa bella. Se poi hai un fratello che ha come soprannome “Cuor di Leone” capisco anche che ad una certa ti vengano un po’ su i nervi.
Ad ogni modo, una cosa è certa, Johnny è passato alla storia, tasse o non tasse; per svariati motivi e più o meno tutti ci ricordiamo di lui.
Anzi vi dirò di più: è molto più probabile che la gente (grazie anche al classico disneyano, ammettiamolo) ricordi meglio chi era lui e cosa ha più o meno fatto, che non suo fratello Richard e le sue “Scorribande” in Terra Santa.
Nel nostro amato classico però lo vediamo alle prese non solo con il tentativo di cattura del famigerato Robin Hood (cit.), ma anche che, contento e beato, si diverte a dormire fra il denaro sonante.
Era davvero così?
Disney, P.G. e la fiscalità medievale (sì, avete letto bene)
Ebbene, signore e signori, giovanotti e pulzelle, la risposta è: Sì, non nel senso che dormiva con le sacche di denaro, s’intende, ma le tasse durante il regno di Mr LackLand furono effettivamente più rigide e più pesanti.
I motivi? Furono svariati e ci vorrebbe un trattato storico-politico di svariate pagine per spiegarvi le scelte fiscali intraprese durante il regno di P.G. e sono sicurissima che vi interessa quanto vi interesserebbe sapere il nome della prozia del vostro vicino di casa; ma, soprattutto, sarebbe molto lungo e complesso da spiegare.
Quindi, per semplificare le cose, cercherò di riassumere in poche parole la questione dicendovi innanzitutto che, storicamente parlando, la figura di Giovanni Senzaterra si avvicina molto a quella che ne danno i racconti in genere (cosa che non si può dire di suo fratello Richard, ma questa è un’altra storia).
Tentò di usurpare il trono del fratello quando questi non c’era, salassò i suoi sudditi e, in generale, il malcontento sotto il suo regno (quando poi divenne effettivamente re nel 1199) veniva soffocato con maniere non propriamente gentili spesso da sceriffi (capitani mercenari stranieri) che si occupavano di imporre gli ordini del re.
Per ciò che riguarda le politica fiscale vi dico però che vari furono i fattori dell’aumento delle tasse ma, fra i principali, posso elencarne almeno 3 (precisando che ci vorrebbero molte pagine per spiegare bene TUTTI i motivi dell’aumento delle tasse in quel periodo) :
1. La guerra con la Francia, che, venendo combattuta sul territorio francese, richiedeva molte spese;
2. lo sviluppo della macchina governativa e dello stato. Durante il regno di P.G. si tentò di accentrare molto il potere regio nelle mani della monarchia e dei suoi relativi funzionari a discapito degli altri corpi (come la Chiesa e i baroni), questo allo scopo di costituire una monarchia più salda; per fare tutto ciò occorreva denaro e questo aumentava la tassazione.
3. Altri motivi risalgono invece a Cuor di Leone piuttosto che a John stesso. Infatti, già durante il regno di Riccardo, le tasse erano aumentate per il mantenimento delle residenze reali (si sa, mantenere le case costa!); oltre al fatto che, sempre Ricky, aveva bisogno di entrate extra per la Terza Crociata.
“Basta! Io sono il re! Io, io sono il Reeeeee!”
La canzone di Little John alla fine ci ha visto giusto, di Re Giovanni se ne parla ancora e di secoli ne sono passati tanti, così come è vero che di lui non si ricorda di certo né la virtù né la bontà.
Una delle cose certe però è che, alla fine, P.G. è riuscito nel suo intento di diventare re vero e non fasullo d’Inghilterra e che su di lui si potrebbero dire tante altre cose: si potrebbe parlare ad esempio della Magna Carta, su cui non ci dilunghiamo per non sconfinare con gli argomenti, ma di cui vi suggeriamo di leggere qualche cenno storico se non sapete cosa sia; oppure potremmo continuare a disquisire di tasse, fiscalità e medioevo per almeno altre 30 pagine, ma sono sicura che siete arrivati in 4 gatti alla fine di questo articolo.
Quindi vi lascio sperando che lo abbiate trovato interessante e, come al solito, vi aspettiamo sui nostri canali social con commenti e pareri!
Fonti:
- Jane Frecknall, Hughes Lynne Oats – “King John’s tax innovation. Extortion, resistance, and the establishment of the principle of taxation by consent” ; Accounting Historians Journal, 2007
- La storia, Volume 5: dall’Impero di Carlo Magno al trecento; UTET 2007
- http://www.treccani.it/enciclopedia/giovanni-senzaterra-re-d-inghilterra_%28Federiciana%29/
- http://culturaincircolo.blogspot.com/2017/09/re-riccardo-e-principe-giovanni-tra.html
- https://cronistoria.altervista.org/giovanni-senzaterra-e-la-disastrosa-perdita-della-normandia/?doing_wp_cron=1596619885.4312109947204589843750
- http://www.treccani.it/enciclopedia/giovanni-senzaterra-re-d-inghilterra_%28Enciclopedia-Italiana%29/