Amatsu-Mikaboshi, le vere origini del Re del Caos
Cari fan dei fumetti Marvel, avete presente il supercattivo Amatsu-Mikaboshi, crudele, spietato e terribile, incarnazione del vuoto primordiale nella sua più pura malvagità che riesce a gettare nel caos l’intero universo Marvel?
Bene, potete dimenticarlo perché in realtà il kami Amatsu-Mikaboshi non ha niente a che vedere con tutto questo!
Non ci è capitato spesso di parlare degli antagonisti Marvel, perciò con questo articolo, come già avevamo fatto per Mefistofele, andremo a conoscere meglio la storia della divinità giapponese Amatsu-Mikaboshi e la sua reale natura.
La malvagia versione Marvel
Per la nostra Casa delle Idee, Amatsu-Mikaboshi è un cattivo di tutto rispetto, nonché una delle divinità che conta il più alto numero di uccisioni di personaggi nelle pagine dei fumetti (dove però, si sa, la morte è un concetto relativo).
Conosciuto con il nome di Re del Caos, Amatsu-Mikaboshi è l’incarnazione del vuoto primordiale che, con l’avvento degli Amatsu-kami, gli dei giapponesi del Cielo, è stato scacciato nelle profondità dello Yomi, l’oltretomba giapponese.
Inutile dire che non la prende proprio benissimo e quindi giura vendetta. Nei suoi piani malvagi c’è anche quello di impadronirsi della preziosissima spada Kusanagi (altra spada leggendaria giapponese su cui magari torneremo in futuro). Quando la spada ricompare sulla Terra, per vie traverse, Amatsu-Mikaboshi riesce a impadronirsene e a conquistare lo Yomi e l’Olimpo. Alla fine viene ricacciato indietro, ma non prima di aver ferito mortalmente Zeus (sorvoliamo…).
Durante la Secret Invasion, aiuta la Squadra di Dei a combattere gli Skull, fingendo però poi la sua morte.
Guerra del Caos
Dopo aver finto la sua morte, Amatsu-Mikaboshi ritorna in tutta la sua potenza, dando l’assalto a tutti i pantheon di dei della galassia in quella che prende il nome di Guerra del Caos. Tornato sulla Terra uccide prima Incubo e acquisisce i suoi poteri, sprofondando il mondo in coma e poi facendo fuori Eternità, Satana e sconfiggendo pure Galactus.
Dopo varie altre stragi, ed essendo riuscito a soggiogare la sua acerrima nemica Gea (acerrima, perché ha creato l’Universo, riempiendo il vuoto), alla fine comincia a tramutare tutto in nulla e l’unica soluzione che gli eroi riescono a trovare per fermarlo è schiaffarlo in un universo completamente vuoto e a sé stante conosciuto come Continuum.
Come potete vedere, quanto a livelli di malvagità siamo piuttosto alti. E adesso andiamo a conoscere il vero Amatsu-Mikaboshi.
L’Augusta Stella del Cielo
Yaoyorozu-no-kami, letteralmente traducibile con “otto milioni di dei”, è l’espressione giapponese per indicare l’infinito numero di divinità esistenti nello shintoismo e quindi tutto ciò che è sacro.
Proprio per il loro numero, di molti di essi mitologicamente si sa pochissimo e, tra questi, vi è anche Amatsu-Mikaboshi. Infatti sono molto limitate le fonti che ci parlano di questa divinità stellare.
Perché sì, avete capito bene, il terribile Re del Caos in realtà è un dio delle Stelle.
Il suo nome significa “Augusta stella del cielo”, ma è conosciuto anche con altri nomi quali Kagaseo, Ame-no-kagaseo o Hoshi-no-kagaseo che sono tutti nomi che fanno riferimento alla sua brillantezza.
Come si evince dal suo nome, fa parte degli Amatsukami, ovverosia gli dei che abitano Takamanohara, il regno celeste, e che si distinguono, almeno in un primo momento, dai Kunitsukami, gli dei che vivono sulla terra, l’Ashimara-no-nakatsukuni. Già da questo si può vedere che si tratta un dio celeste in tutto e per tutto.
Fonti su Amatsu-Mikaboshi
Come abbiamo già detto, pochissime sono le fonti che ci parlano di questa divinità. Nel Kojiki (inizi VIII sec.), che è la fonte primaria e principale della mitologia giapponese, infatti non compare.
Compare però nel Nihon Shoki (terminato nel 720 d.C.), altro testo fondamentale per il mito nipponico, durante l’episodio in cui la dea del Sole Amaterasu e gli dei reclamano le Terre Centrali (il Giappone) per la loro stirpe e in cui il nostro Takemikazuchi ha avuto un ruolo centrale (se siete curiosi di conoscere questo dio vi rimandiamo a questo nostro articolo).
Nel testo primario del Nihon Shoki (I, 9), viene detto che Futsu-nushi e Takemikazuchi hanno sottomesso tutti gli dei, solo uno ancora resiste loro ed è proprio Kagaseo. Quindi, per riportarlo all’ordine, inviano la dea della tessitura Takehatsuchi che riesce nell’impresa e le due divinità tornano in cielo.
Nell’appendice Arufumi II, invece viene detto che Futsu-nushi e Takemikazuchi si rifiutano di andare a riportare l’ordine nelle Terre Centrali senza prima aver sottomesso Amatsu-Mikaboshi.
Dio ribelle
Il fatto che nel Kojiki non sia presente Amatsu-Mikaboshi e che nel Nihon Shoki sia invece assente Takemikagata, l’avversario di Takemikazuchi, ha fatto supporre che potrebbero essere la stessa divinità, ma oltre questo non ci sono molti altri dettagli per poter giustificare una simile assimilazione.
Quello che si può facilmente evincere dal mito di Amatsu-Mikaboshi è invece che, al momento della conquista del Giappone da parte degli Yamato, sia stata sottomessa una popolazione dedita in particolar modo al culto delle stelle e questo fatto sia stato così traslato nel mito.
Ad ogni modo, bisogna considerare che nello shintoismo e comunque nella mitologia giapponese non esiste un vero e proprio dio del Male, al massimo possono esserci divinità delle calamità, ma che non sono malvagie di per sé. E soprattutto non lo è Amatsu-Mikaboshi che non viene mai definito un dio malvagio, ma viene chiamato “matsurowanu kami” che significa semplicemente “dio disobbediente”, come lo può essere qualsiasi dio che, per un qualche motivo, si trova in disaccordo con gli dei Celesti e Amaterasu, la splendente dea del Sole, in particolare.
La Stella più brillante
Legate al mito della sconfitta di Amatsu-Mikaboshi sono delle pietre sacre, di cui è difficilissimo reperire notizie in lingue occidentali, una di queste è conservata nel santuario di Omika, nella prefettura di Ibaraki, nel Kanto. Queste pietre sono legate al culto di Kagaseo perché si dice che ne conservino lo spirito. Senza che io abbia trovato fonti che supportino quanto sto per dirvi, non sarebbe però strano che si tratti di pietre meteoriche, quindi derivate da una cosiddetta stella cadente, il che ne spiegherebbe il culto legato ad Amatsu-Mikaboshi.
In seguito però all’influenza della Cina, il nome di Kagaseo venne associato prima a Myoken, la Stella Polare, e in seguito al pianeta Venere, ovverosia quella che viene identificata con Fosforo o Lucifero, la stella del mattino. A seguito di questa associazione, si acuì in parte l’aspetto che lo identificava come divinità ribelle o comunque ingannatrice, perché con la sua luminosità voleva rivaleggiare con il Sole o ingannare gli sprovveduti spacciandosi per lui.
Come abbiamo già avuto modo di dire, probabilmente la Marvel ha approfittato di questa associazione Lucifero-Amatsu-Mikaboshi per trasformare il kami stellare in quella del Caos.
Così siamo giunti alla fine di questo nostro articolo. Come sempre se vi è piaciuto, fatecelo sapere condividendo o commentando sui nostri canali social!
Fonti
https://archive.org/details/nihongichronicl00astogoog
https://archive.org/details/gb0f2_Cdcx4i0C/page/n153/mode/2up?q=amatsu
https://archive.org/details/handbookofjapane0000ashk_q9s5/page/268/mode/2up?q=venus
https://archive.org/details/newlarousseencyc0000unse_l4n9/page/414/mode/2up?q=kagaseo
https://www.genbu.net/saijin/amanokagasewo.htm
http://omikajinja.net/history/index.html
https://iris.unive.it/retrieve/handle/10278/3733856/219498/Libro%20AISTUGIA.pdf