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Robin Hood e il Roman de Renart

Scopriamo le origini e la storia dell’opera letteraria medievale “Roman de Renart” e cos’ha a che fare con il film Disney Robin Hood

Non vi è ombra di dubbio che il classico Disney Robin Hood sia uno dei riadattamenti fra i più amati dai fan riguardo il “nostro astuto eroe”. 

I personaggi, le canzoni e le ambientazioni sono incredibilmente comici e hanno contribuito a rendere il film un vero piccolo capolavoro.

Eppure questo classico così noto non si ispira solo alle leggendarie gesta del mitico eroe inglese che derubava i ricchi per sfamare i poveri. Secondo quanto raccontato, infatti, inizialmente, il film che sarebbe diventato poi “Robin Hood”, doveva invece parlare di ben altro. Doveva mettere in scena le gesta di animali antropomorfi sì, ma che con Robin Hood avevano poco o anzi niente a che fare.

L’intenzione iniziale degli artisti Disney, quando ancora Walt era vivo, era quella di mettere in scena un film animato tratto da un’opera letteraria e favolistica medievale molto nota intitolata “Le Roman de Renart”. 

Il protagonista di quest’opera è, indovinate un po’? Esatto proprio una volpe, dal nome Renart, e attorno a lui ruotano tutta una serie di altri personaggi impersonati, di volta in volta, da diversi tipi di animali. Tutti gli animali rappresentano diversi tipi di esseri umani, tipici della società medievale; lo scopo dell’opera è quello di raccontare, in modo satirico e parodistico, la realtà dell’epoca.

Insomma, già da qui si può capire che la Disney puntava davvero in alto tentando di mettere in scena un’opera così complessa. Come arrivò poi a trasformarla in Robin Hood? E in cosa consisteva esattamente “Le Roman de Renart”? Oggi tenterò di rispondere proprio a queste domande. 

Quindi, come sempre, preparate i vostri archi e addentriamoci insieme nelle antiche foreste medievali! 

Che cos’è il “Roman de Renart”? 

Robin Hood Roman de Renart
Il Roman de Renart – p.d.

Prima di arrivare al nostro caro “cialtrone insolente” e capire come, quando e perché la Disney poi decise di trasformare il suo progetto, bisogna capire cos’è innanzitutto il “Roman de Renart” (o Renard, nella forma più moderna). 

Ebbene si tratta di una raccolta di poemetti composti nel nord della Francia tra la fine del XII e la metà del XIII secolo. La trama comune a tutti i poemi verte sulle avventure di un’astuta volpe protagonista di nome Renart, che di volta in vola si trova ad aver a che fare con altri animali. Si va dal suo nemico più comune, il lupo Ysengrin, sua moglie Hersenet, il gatto Tibert, oppure il re leone Noble; giusto per citarne alcuni. 

Il termine “roman”, più volte tradotto in italiano come “romanzo”, quindi “Romanzo di Renart”, in realtà non sta ad indicare il romanzo nel senso moderno che intendiamo oggi. Nel linguaggio del tempo, infatti, stava ad indicare un’opera narrativa in lingua volgare (quindi non in latino). 

Come detto si tratta di una raccolta di poemetti in versi, in gran parte di autori anonimi. In tutto l’opera contiene circa 27 racconti, alcuni completi, altri parziali, divisi in “branches” ossia in rami.

Il genere letterario a cui fa parte è quello della cosiddetta “zooepica”, un genere molto usato nel corso dei secoli, con protagonisti gli animali. Si tratta di un genere che, il più delle volte, diventa un espediente per commentare, in modo satirico e parodistico, la società umana e la sua storia. Da questo punto di vista il “Roman de Renart” è uno degli esempi più noti di zooepica. Tuttavia, altri esempi piuttosto famosi, che possono aiutarci a capire meglio di che si tratta, sono le antiche favole di Esopo o il più recente “La fattoria degli animali” dell’autore inglese George Orwell. 

Le origini e le fonti dell’opera

Secondo la maggior parte degli studiosi anche se la maggior parte dei testi che compongo il “Roman de Renart” proviene dal Medioevo, l’ispirazione per la loro composizione è probabilmente da ricercarsi già, come detto, nelle antiche favole greche di Esopo o in quelle latine di Fedro. Qui i protagonisti sono degli animali e i racconti servono a rappresentare determinate dinamiche della società antica. Non solo, secondo gli studiosi, una delle fonti, nonché massima ispirazione dei racconti inseriti nel “Roman de Renart” è l’Ysengrimus. Si tratta di un antico poema latino, composto intorno al 1150, in cui la trama è una sorta di satira e parodia della vita monastica del tempo. I due personaggi principali, Ysengrimus il lupo e Reinardus la volpe, sono chiaramente due antenati dei personaggi che poi comporranno la raccolta del “Roman de Renart”. 

La trama del “Roman de Renart”

Robin Hood Roman de Renart
Credits: CC BY 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=36558435

Fatte le dovute premesse, di cosa parla esattamente il “Roman de Renart”? Ebbene, come già anticipato, il protagonista assoluto dell’opera è la volpe Renard e il suo antagonista principale è il lupo Ysengrin. Un po’ come accade con le antiche ballate di Robin Hood, di cui vi ho parlato qui, ogni poema presente nella raccolta racconta un’avventura di Renart che, di volta in volta, si trova invischiato in una vicenda diversa. Sarebbe davvero troppo lungo spiegare tutte le trame di tutti i poemi, ma vi basti sapere che, di base, tutto quanto raccontato altri non è che una satira della società medievale e una parodia dei poemi epici e cavallereschi, ascrivibili al genere epico letterario della chanson de geste. 

Questi ultimi esaltavano le gesta e la società cavalleresca del tempo. Il Roman de Renart non era altro che una parodia e una versione satirica di quel tipo di poemi. Serviva cioè a prendere in giro la società del tempo e quel tipo di racconti. Questo detto in parole molto semplici. 

Mentre nelle opere di stampo cavalleresco, quindi, si cercava di descrivere la parte più nobile ed eccelsa della società umana; nel Roman de Renart, avveniva il contrario. Venivano cioè descritte, attraverso i personaggi degli animali antropomorfi e le loro vicissitudini, tutte quelle parti più basse e moralmente discutibili della società del tempo. Il tutto reso ancora più forte da una satira pungente. In breve si tratta di un’allegoria. 

I personaggi del Roman de Renart

Proprio come avviene nel classico “Robin Hood”, quindi, anche nel Roman de Renart, gli animali possiedono nomi umani e vivono in una società modellata su quella di stampo feudale con un re, rappresentato in questo caso dal leone Noble; i nobili avidi e spietati, come Ysengrin il lupo e sua moglie Hersent, o anche Brun l’orso; la gente di chiesa, spesso descritta anch’essa come avida e opportunista, qui rappresentata da personaggi come Tiercelin il corvo e Tibert il gatto; il popolo comune, come Couart la lepre, Chanteclair il gallo, o anche Belin la pecora e tanti altri. Renart, il protagonista dell’opera, rappresenta la parte borghese della società. Ogni personaggio ha un preciso stato civile, un lavoro e una famiglia. Ciò detto appare già ben chiaro quale parte del Roman De Renart sia servita da ispirazione per il classico Disney Robin Hood. 

Il personaggio di Renart

Robin Hood Roman de Renart
Renart – p.d.

Il personaggio di Renart è il protagonista indiscusso della raccolta e, come detto, rappresenta la parte borghese della società. Proprio a lui si sono, in parte, ispirati, gli artisti Disney per creare il nostro Robin disneyano. Tuttavia bisogna specificare che Renart, dal punto di vista simbolico e della personalità, è molto diverso da Robin. Nell’opera, infatti, Renart rappresenta la parte astuta, ingannatrice e a tratti truffatrice della società. Pur essendo l’eroe dell’opera, viene presentato come un personaggio a tratti ambiguo, abile nei travestimenti, a volte amorale, truffatore ed egoista. Insomma, proprio come sono state spesso dipinte le volpi. Tuttavia, secondo gli studiosi, la sua natura eroica sta nel fatto che questa sua astuzia, questo suo modo di fare truffaldino, gli serve come metodo di sopravvivenza contro la società e la sua forza bruta, rappresentata, in questo caso, maggiormente dal suo antagonista principale Ysengrin il lupo. 

Il personaggio di Ysengrin

La controparte disneyana del personaggio di Ysengrin, come facilmente immaginabile, è quella dello Sceriffo di Nottingham. Nel Roman de Renart Ysengrin è, infatti, un lupo, agente alla corte del re, oltre che zio del protagonista. Ysengrin rappresenta la parte avida, corrotta e ottusa della società del tempo. Nonostante la sua forza fisica e le sue grandi dimensioni, finisce sempre per cadere nelle trappole che Renart gli prepara e passa la maggior parte del tempo a trovare un modo di vendicarsi di quest’ultimo.

Il Roman de Renart e il Robin Hood disneyano

Come detto, il Roman de Renart è molto simile, dal punto di vista narrativo, alle antiche ballate di Robin Hood. Ciò vuol dire che non c’è una trama lineare e univoca, ma che ogni poema rappresenta una storia a sé stante. Sarebbe quindi davvero troppo difficile e lungo raccontarvi le varie trame degli episodi. Vi basti sapere che, come detto, in ogni episodio Renart, un po’ come accade per Robin Hood, si trova invischiato in una vicenda diversa. Se però volete saperne di più a proposito, vi rimando a questo sito qui dove, anche se in francese, troverete le trame di alcuni degli episodi più famosi e importanti della raccolta.

Ciò detto, come ci sono arrivati gli artisti Disney al Roman de Renart e perché poi lo hanno trasformato in Robin Hood? 

Ebbene secondo quanto raccontato all’interno del libro “Encyclopedia of Walt Disney’s animated characters” di John Grant, già negli anni ’30 lo stesso zio Walt aveva iniziato a paventare la possibilità di mettere in scena le storie raccontate nel “Roman de Renart”. Tuttavia la cosa non era mai andata in porto perché lo stesso Walt si era reso poi conto che il personaggio di Renart aveva alcuni lati decisamente troppo negativi, tra cui il fatto di essere un truffatore, un ingannatore astuto e così via. Il progetto, però, non venne mai davvero messo da parte e nel corso degli anni ci furono vari tentativi di trovare il modo più giusto per metterlo in pratica. Alla fine tutti questi anni di ricerche e tentativi ebbero i suoi frutti quando si decise di adattare la storia leggendaria di Robin Hood allo stampo narrativo del Roman de Renart.

Il risultato, bisogna dire, è stato eccellente e Robin Hood è sicuramente uno dei classici più particolari e con i personaggi fra i più leggendari. 

Il fatto che alla fine il “Roman de Renart” si stato trasformato, e non sia mai andato in porto come opera a se stante, è facilmente riconducibile al fatto che, effettivamente, i suoi personaggi e le sue trame sono decisamente troppo complesse da trasporre in un film animato. O almeno lo erano ai tempi dello zio Walt. Inoltre, si tratta di un’opera decisamente politicamente scorretta. Alcune episodi, infatti, hanno trame comiche e satiriche si, ma anche molto spinte. Come l’episodio in cui Renart, per dispetto ad Ysengrin, va a casa sua e ha un rapporto con la moglie di lui.

Tutto ciò, però, deve far riflettere su quanto la Disney sia incredibilmente in gamba nella scelta delle sue storie. Insomma, già solo pensare di trasporre un’antico poema satirico medievale in un film animato, negli anni ’30 del ‘900, deve far capire quanto studio e quanto lavoro c’è dietro i classici che noi tanto abbiamo amato e che continuano ad amare tutt’oggi. 

Detto questo siamo giunti alla fine di questo breve excursus, se l’articolo vi è piaciuto fattelo sapere, come sempre, commentandolo sui nostri canali social o condividendolo!

Fonti: