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Genio e sregolatezza: Tony Stark e Leonardo da Vinci

Christine Everhart: “Molti la definiscono il da Vinci moderno.”

Tony: “è assurdo, io non dipingo.”

Iron Man (2008)

La mente più geniale, brillante e poliedrica della Marvel, Tony Stark, non poteva che essere paragonata a uno dei personaggi storici più geniali mai esistiti: Leonardo da Vinci (1452-1519), che non ha certo bisogno di presentazioni.

Ci è sembrato che niente potesse essere più rappresentativo di ciò che vi andremo a raccontare dell’armatura di Iron Man disegnata come l’Uomo Vitruviano di Leonardo, rappresentazione delle proporzioni ideali del corpo umano.

Tony e Leonardo infatti, all’apparenza così diversi e distanti tra loro, di somiglianze ne hanno parecchie. Entrambi sono scienziati con un livello intellettivo molto superiore alla media, entrambi sono spinti dal bisogno di capire le cause di ogni fenomeno ed entrambi si dedicano alla ricerca maniacale della perfezione e del miglioramento, esplicitata in infiniti ritocchi e modifiche a ciò che hanno loro stessi creato.

Perciò, vediamo un po’ nel dettaglio cosa hanno in comune questi due personaggi e perché non poteva esserci paragone più azzeccato!

Genio e sregolatezza

Un intelletto di livello geniale si esplica anche attraverso comportamenti e atteggiamenti che le persone comuni potrebbero definire “singolare” o “strano”, non avendo ovviamente lo stesso metro di giudizio che ha una mente incapace di spengersi persino durante il sonno. Per questo, per indicare personaggi simili (Tony, Leonardo, Sherlock Holmes o L per fare degli esempi) si è soliti utilizzare l’espressione “Genio e sregolatezza.”

Questa formula è entrata nell’uso comune grazie alla traduzione del titolo della commedia francese “Kean ou Désordre et génie”, ispirata alla vita dell’attore inglese Edmund Kean (1787-1833). Venne scritta da Théaulon de Lambert (1787 – 1841), ma fu la rifacitura che Alexandre Dumas padre (1802 – 1870) ne fece nel 1836 a renderla famosa.

Armature e automi cavalieri

Il superpotere di Tony Stark è ovviamente il suo essere un genio, ma da esso deriva la sua arma più potente: l’armatura di Iron Man. Il numero di Mark cresce quasi ogni giorno, perché Tony non può fare a meno di perfezionarle per creare armature sempre in grado di affrontare nuove e più grandi sfide. Senza dubbio le armature funzionano al meglio quando è lui stesso a pilotarle, ma spesso operano in maniera autonoma o perché così programmate o perché controllate da JARVIS o FRIDAY e, in questo caso, più che di armatura, si potrebbe quasi parlare di automa o robot.

L’idea di un’armatura in grado di muoversi autonomamente è ben più antica dell’epoca Marvel. Ebbene sì, dovete sapere che fu Leonardo a progettare la prima armatura robot funzionante della storia: l’Automa Cavaliere.  

Tony Stark e Leonardo Da Vinci
fotografia di Erik Möller di pubblico dominio
fotografia di Mario Taddei condivisa con licenza CC BY-SA 4.0 via wikipedia

Il progetto risale al 1495 e probabilmente venne mostrato alla corte di Ludovico Sforza durante il soggiorno di Leonardo a Milano. Non si sa se da Vinci riuscì anche a realizzarlo, ma quello che è certo è che lo progettò fin nei minimi dettagli. Questo incredibile progetto venne scoperto solo nel 1950 da Carlo Pedretti che studiò il Codice Atlantico e alcuni taccuini su cui erano riportati sì il progetto di un robot, ma senza spiegazioni e in mezzo ad altri mille altre invenzioni. Tuttavia, seguendo passo passo le istruzioni estrapolate dagli appunti di Leonardo, nel 1996 Mark Elling Rosheim realizzò un modello perfettamente funzionante, capace di alzarsi e sedersi e di muovere gambe e braccia, grazie al movimento di una serie di cavi e pulegge. L’armatura era progettata in due parti, una superiore e una inferiore, che si muovevano autonomamente. Insomma, il primo prototipo di Iron Man si può dire che risalga al ‘400.

Acronimi, rebus e giochi di parole

La frenetica attività di una mente geniale si esplica anche nelle cose più semplici e quotidiane, comprese le parole e il linguaggio. La lingua arguta e tagliente di Tony è ormai diventata proverbiale e nessuno è capace di tenergli testa quando decide di fare sul serio. Ma Tony con le parole ama anche giocare e scherzare, esattamente come piaceva fare a Leonardo.

Dilettarsi con acronimi, anagrammi e giochi di parole infatti è una delle tante somiglianze che intercorrono tra i due geni.

L’esempio più classico sono i nomi che Tony sceglie per i suoi “figli” IA. Il nome del buon vecchio JARVIS altro non è che un acronimo che sta per “Just A Rather Very Intelligent System” (“Solo un sistema piuttosto intelligente”), mentre quello della più giovane FRIDAY sta invece per “Female Replacement Intelligent Digital Assistant Youth” (“Sostituto femminile assistente digitale giovane”). Un po’ meno complesso, ma certamente adorabile è il nome degli assistenti meccanici di Tony, DUM-E e U (Che suonano come dummy, “tonto” e you, “tu”).

Inoltre, anche se da un supergenio ci si aspetterebbe delle password complicatissime, Tony non può fare a meno di approfittarne per giocare. Tanto per farvi un esempio, una delle password di Iron Man è: T0nyw@sr1ght, che, se letto con attenzione, diventa “Tony was right” (Tony aveva ragione).

Leonardo da Vinci non era da meno e, oltre a creare anagrammi, si dilettava anche di indovinelli. Ne ha scritti diversi, ma qui ve ne proponiamo solo due:

  1. “E que’ che si imboccheranno per l’altrui mani fia lor tolto il cibo di bocca.”
  2. “Chi verrà a tanto che non si cognoscerà differenzia in fra i colori, anzi si faran tutti di nera qualità?”

Scervellatevi pure! Noi, per non rovinarvi il divertimento, mettiamo la soluzione alla fine dell’articolo!
Ma il gioco in cui Leonardo più di tutti eccelleva era il rebus. Dell’artista ne sono noti 171, da lui stesso definiti “lionardeschi” (sempre utilizzando un rebus). Sono conservati alla Royal Library di Windsor in un unico doppio papiro, databile tra il 1487 e il 1490, anche se se ne conoscono altri posteriori al 1500. Qui, potete vedere il papiro con tutti i rebus creati da Leonardo.

Il volo

Una delle scene più emblematiche di “Iron Man” è il momento in cui, dopo svariati tentativi Tony riesce a stabilizzare il volo con i propulsori, che diventa presto una delle caratteristiche essenziali e distintive di Iron Man, via via anch’esso sempre più implementato e accelerato.

Modelli per macchine da volo di Leonardo
Modelli per le macchina da volo di Leonardo – wikicommons

L’Avenger Dorato non dubita mai per un momento che la sua armatura possa volare, proprio come Leonardo che era praticamente ossessionato dal volo e desiderava ardentemente che l’uomo potesse volare. Cominciò a studiare possibili macchine per il volo durante il suo soggiorno milanese e, al suo rientro a Firenze nel ‘500, studiò in maniera maniacale la meccanica del volo degli uccelli, di cui scrisse un trattato. Questo però lo portò a comprende che il volo a vela o librato non era fattibile per gli esseri umani, perciò servivano appunto dei propulsori, nel suo caso, le correnti d’aria (che vi dobbiamo dire, in Assassin’s Creed II ha funzionato!).

Le macchine per il volo progettate da Leonardo sono tantissime e qui ne elencheremo solo qualcuna: il pipistrello meccanico, la macchina volante, l’aquila meccanica, il grande nibbio, l’apparecchio ad ala delta e la vite aerea.

L’arte della guerra

L’impero degli Stark è stato costruito sulla vendita delle armi e Tony, anche dopo la sua “redenzione” e la svolta supereroistica, continua a fabbricare armi, perché, a tutti gli effetti, l’armatura di Iron Man è l’arma perfetta, la più potente mai creata dall’uomo. Non c’è bisogno di ricordare tutti gli incredibili attacchi che Tony è capace di sfoderare grazie alle sue armature.

Leonardo, anche se dal carattere amabile e pacifico, ha creato lui stesso diverse armi da guerra, tutte all’avanguardia e che lo fanno sembrare un vero e proprio progenitore degli Stark. Fra sue varie invenzioni dedicate all’arte della guerra ricordiamo la mitragliatrice rotosferica, la sfera incendiaria, la frombola multipla e infine nientemeno che il prototipo di un carro armato.

Tony Stark e Leonardo da Vinci - progetto di carro armato di Leonardo
Progetto di carro armato di Leonardo – wikicommons

Il disegno

Infine, Leonardo è soprattutto famoso per i suoi quadri e la sua Gioconda, o Monna Lisa, è il dipinto più famoso al mondo e circa sei milioni di persone all’anno si accalcano per vederla al Louvre (e sì, è giusto che sia lì. È stato Leonardo stesso a portarla in Francia e a venderla a Francesco I). Va detto però che le opere eseguite dal solo Leonardo non sono poi molte. Infatti, per quanto adorasse la pittura, ne realizzava poca, troppo preso dalla ricerca della perfezione e, in realtà, a lui piaceva più che altro disegnare e, soprattutto, farlo liberamente.

Altro punto in comune che ha con Tony. Per quanto ne dica lui stesso, Tony dimostra in realtà che sa disegnare e anche parecchio bene. Gli schemi e i progetti per le sue invenzioni che normalmente programma in laboratorio, in realtà hanno anche un modello di base fatto a mano con carta e penna, come dimostra il modello della Mark I disegnato nella caverna in Afghanistan. E, che dire, non sono affatto male né inferiori a quelli di Leonardo!

Immagine da moviescreencaps
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I paragoni tra Leonardo e Tony potrebbero essere ancora molti, ma per ora ci fermeremo qui.

Vi è piaciuto l’articolo? Paragonereste qualche altro Avenger ad un altro personaggio storico? Fatecelo sapere commentando qui o sui nostri canali social e, se ci proporrete delle idee, noi saremo ben felici di cercare di approfondirle!

Ed ora eccovi le risposte agli indovinelli di Leonardo: 1. “Il forno”; 2. “La notte”.

Fonti