Il Genio della lampada – le origini mitologiche del Jinn
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Se vi trovaste faccia a faccia con il Genio di Aladdin quali sarebbero i tre desideri che chiedereste??
Quante volte ce lo siamo chiesti un po’ tutti noi, provando a fantasticare su cosa avremmo potuto desiderare?
Vi lascio riflettere su questa cosa e intanto, dato che ieri è stato l’anniversario dell’uscita negli States del live action di Aladdin, ho deciso di dedicare l’articolo di oggi proprio al nostro caro buon vecchio Genio! Questo personaggio tutti lo hanno adorato e nessun fan Disney che si rispetti può affermare il contrario, chi lo fa mente o ha avuto un’infanzia terribilmente triste. Il Genio, così ben interpretato vocalmente in italiano dal nostro caro e amatissimo Gigi Proietti, è stato poi reinterpretato altrettanto magistralmente da Will Smith nel live action, che è riuscito benissimo a calarsi nei panni di un personaggio così singolare. In entrambi i film la figura del Genio viene spiegata molto bene ed è uno dei pilastri portanti di tutta la storia. Proprio per questo, le sue caratteristiche sono state ben esplicate dagli artisti disneyani.
Ora, come forse alcuni di voi già sapranno, la figura del Genio si rifà ad un’antica figura mitologica presente nella cultura araba chiamata Jinn. Potevo io non approfittare di questa succulenta occasione per tentare di parlarvene più approfonditamente?? Quindi, salite sul tappeto volante con me… le misteriose notti d’oriente ci aspettano!
Le origini dei Jinn
Negli antichi miti e tradizioni religiose provenienti dal mondo arabo, i Jinn ( occidentalizzati da noi nella parola ‘Genio’) erano degli esseri soprannaturali appartenenti al mondo degli spiriti, a metà fra il mondo degli angeli e quello umano. Spesso venivano associati ai demoni e avevano caratteristiche malvagie, ma, in realtà, come spiegherò in seguito, la cosa è un po’ più complessa di così.
L’origine delle credenze riguardo i Jinn sono molto antiche, ma non molto chiare. La cosa certa è che gli studiosi le fanno risalire al periodo Pre-islamico. Vengono citati anche nel Corano e, in seguito a ciò, la loro esistenza è stata riconosciuta dall’Islam ufficiale, cosa che ha ulteriormente arricchito e sviluppato le storie e le credenze a riguardo. In seguito, i Jinn sono entrati anche a far parte del folklore di tanti e vari paesi come: Nord Africa, Egitto, Siria, Persia e Turchia, India e Indonesia, grazie anche a una vasta e ampia letteratura, a partire dalla famigerata raccolta de “Le mille e una notte” dove i Jinn appaiono in più di una storia. Proprio per questo sono stati associati anche al mondo della magia e simili.
Le classi di Jinn
Ammetto che, riuscire a capire nello specifico cosa facevano e chi erano esattamente i Jinn, è stato un po’ complesso, ma alla fine sono riuscita a farmi un’idea abbastanza chiara.
Innanzitutto va detto che, secondo la maggior parte delle fonti, i Jinn sono delle entità appartenenti al mondo degli spiriti, si trovano subito dopo gli angeli e i diavoli e prima degli uomini e si dividono in 3 categorie:
- i Ghul, degli spiriti infidi di sesso femminile, con la capacità di cambiare forma che, secondo le leggende antiche, assalivano i viaggiatori incauti nel cuore del deserto. Li distraevano assumendo le forme di una donna attraente e poi li mangiavano. (Insomma una specie di sirena delle sabbie).
- gli Ifrit, dei diabolici spiriti che vengono descritti come delle enormi creature, uomo o donna, fatti di fuoco e fumo (ma secondo alcune fonti possono assumere anche l’aspetto di esseri umani straordinariamente belli). Vengono descritti come degli esseri forti e ribelli e vivono nelle rovine o sottoterra. Inoltre, secondo alcune credenze, gli ifrit possono essere tanto buoni quanto cattivi, ma sono più spesso descritti come esseri malevoli. ( Insomma una sorta di strano Balrog arabo per semplificare)
- i Si’la, spiriti infidi, anch’essi di sesso femminile, simili all’idea che possiamo avere delle streghe e che, contrariamente ai Ghul, sono invece di forma immutabile.
Aspetto e caratteristiche generali
Ciò detto, in maniera più generale, i Jinn vengono spesso descritti come degli esseri fatti di fiamme o aria che, però, possono assumere sembianze umane o animali o mostruose. Hanno inoltre la facoltà di dimorare in ogni oggetto inanimato possibile e immaginabile, come pietre, rovine, alberi, aria, fuoco eccetera. Secondo le fonti hanno gli stessi bisogni fisici che hanno gli umani e possono essere uccisi, ma, diversamente dagli umani, non hanno vincoli fisici e materiali (in quanto spiriti). Inoltre, di solito, si muovo in maniera rapidissima (come il nostro Genio di Aladdin), possono diventare invisibili e decidere di palesarsi solo quando più gli garba o quando sono forzati a farlo da magie. Inoltre, dato che spesso sono associati a figure malvagie e malevole, lo stesso Iblis (il diavolo secondo l’Islam) veniva spesso associato alla figura dei Jinn.
Secondo le storie, potevano essere controllati dagli umani attraverso l’uso di oggetti specifici come anelli ( o nel caso di Aladdin lampade) e se gli uomini volevano proteggersi dalle loro influenze portavano con sé amuleti specifici adatti allo scopo. Infine, si dice che i Jinn preferissero abitare in luoghi solitari e fuori dalle città, come grotte, pianure desertiche o oasi.
Jinn cattivi e Jinn buoni
Alcune fonti raccontano che Dio, all’inizio, aveva creato tre tipi di esseri intelligenti: gli angeli, i Jinn e gli umani. Di questi tre solo i Jinn e gli uomini hanno il libero arbitrio e quindi possono scegliere tra bene e male. Ecco perché, la figura dei Jinn, anche se normalmente veniva associata al male, in realtà poteva avere anche dei lati benevoli e positivi. Secondo alcune fonti, infatti, i Jinn si dividevano in “credenti” e “non credenti”. Mentre i primi erano dei Jinn buoni che seguivano i dettami di Dio, i secondi erano degli spiriti infedeli associati al diavolo e ai demoni. Inoltre, secondo le credenze islamiche, sia gli uomini che i Jinn potevano essere giudicati e costretti ad affrontare l’eventuale salvezza o dannazione.
Inoltre, secondo altre storie, non erano semplicemente ‘buoni o cattivi’ ma sembravano decidere come comportarsi a seconda delle circostanze in cui si trovavano. Un Jinn, ad esempio, poteva esaudire un desiderio, ma allo stesso tempo distorcerne il significato nel farlo (un po’ come capita al Genio di Aladdin nel finale che, trasformando Jafar in un Genio potentissimo, esaudisce si il suo desiderio ma allo stesso tempo “tradisce” le aspettative di Jafar che si ritrova così imprigionato nella lampada). Allo stesso tempo però, se la circostanza lo richiedeva, potevano semplicemente mostrarsi benigni ed essere d’aiuto.
Secondo alcuni, inoltre, i Jinn si dilettavano nel punire gli esseri umani che gli avevano arrecato qualche danno, tanto che alcune storie e leggende li ritengono responsabili di malattie e incidenti. In questo caso, però, personalmente, non mi sento di definirli propriamente “malvagi”, piuttosto restituivano pan per focaccia a chi li infastidiva (certo alla loro maniera s’intende XD).
I Jinn oggi
Nel mondo musulmano contemporaneo le credenze riguardo i Jinn sono ancora molto vive fra le classi popolari. Tuttavia, ad oggi, sono ritenuti amici degli uomini e gli sono nefasti solo se gli viene arrecato danno, sia esso intenzionale o meno. Vengono invocati come spiriti qualora serva aiuto o soccorso e i tre tipi di Jinn, di cui vi ho parlato sopra, sono ancora molto vivi nelle storie e nel folklore odierno. In particolare, la figura del ghul oggi viene molto associata a quella dell’orco che si trova nel folklore europeo.
Il Genio Disney
È molto chiaro che la figura del Genio di Aladdin ha preso da quella dei Jinn molte delle caratteristiche magiche e fisiche, basti pensare alla velocità, al fatto che può cambiare forma o dimora in un oggetto immateriale come la lampada. Contrariamente ai Jinn gli è stata risparmiata la parte malvagia, ma è davvero molto interessante vedere come gli artisti Disney siano stati in grado di ispirarsi alla mitologia e alle storie antiche (Mille e una notte in primis) prendendone il meglio e riuscendo a creare un personaggio davvero unico, in grado di entrare nell’immaginario collettivo meglio e più di tanti altri personaggi.
Infine, se dovessi esprimere un desiderio, la cosa certa è che, al Genio Disney mi affiderei sicuramente, al Jinn, che egli sia buono o meno, forse ci penserei un po’ su prima di farlo.
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Fonti:
- https://www.britannica.com/topic/jinni
- https://www.britannica.com/topic/ifrit
- https://www.lexico.com/definition/jinn
- https://www.treccani.it/enciclopedia/ginn_%28Enciclopedia-Italiana%29/#:~:text=%2D%20Denominazione%20araba%20degli%20spiriti%20che,il%20cui%20singolare%20%C3%A8%20ginn%C4%AB.
- https://www.worldhistory.org/search/?q=jinn+
- https://biblio.toscana.it/argomento/Jinn
- “Mythology in the Middle Ages. Heroic Tales of Monsters , Magic and Might.” – Christopher R. Fee
- https://www.britannica.com/topic/ghoul