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Walt Disney Lifes – Ward Kimball 

La storia di uno degli animatori Disney (appassionato di treni e di mille altre cose) fra i più eclettici della casa di Topolino

Se c’è una cosa che davvero mi colpisce e che adoro nelle persone è vedere quando, pur di inseguire un sogno, se ne infischiano altamente di quanto impossibile, strambo o assurdo possa sembrare agli occhi del mondo o della società in generale. Le storie di questo tipo mi ridanno davvero fiducia nel genere umano. Mi fanno pensare che si, diamine, qualcuno che ancora ha a cuore i propri sogni, in questo mondo, ancora c’è. E li porta avanti con una naturalezza e una semplicità tale, da far invidia al più sognante dei bambini.

È per questo che la storia di Ward Kimball non solo mi ha fatto ridere, ma mi ha anche tirata su di morale non poco. Diamine, come puoi non amare un uomo che decide di costruire, nel proprio cortile, un’intera stazione ferroviaria, con tanto di treno (vero ed enorme) da far scorrazzare su è giù? È come se io, ad un certo punto, dicessi: “Ok, oggi mi costruisco una sala cinematografica al posto dell’orticello che ho dietro casa.” E vi giuro che, mentre mi informavo sulla vita e le opere di Ward Kimball, mentre vedevo i documentari in cui lui stesso mostra la sua, non poi tanto mini, stazione ferroviaria personale, salendo su una vecchia locomotiva a vapore, ho davvero iniziato a pensare: “Mah, forse quella vecchia tavernetta mai usata dai miei, dopotutto, potrei trasformarla… che ci vuole… prendo un proiettore, rubo qualche vecchia poltrona rossa, silenzio in qualche modo la stanza…”. Salvo poi risvegliarmi dai miei sogni di gloria subito dopo aver visto il portafoglio che, ormai, vive della succitata gloria, ben condita da una miriade di sogni che, a furia di aspettarmi, si son fatti crescere la barba lunga quanto quella di Gandalf il Grigio.

Ad ogni modo, scusate la deviazione (è proprio il caso di dirlo), come avrete capito, il protagonista delle Walt Disney Lifes di oggi è uno degli animatori e artisti Disney più geniali di tutti, il succitato Ward Kimball, definito un genio dallo stesso Zio Walt in persona, che certo non era uno che andava facendo i complimenti a chiunque gli capitasse a tiro. Ward ha lavorato ad alcuni dei personaggi più comici e particolari della casa di Topolino. Da Lucifero, ai divertentissimi topolini Jack e Gas Gas, passando per il Grillo Parlante, Pinco Panco e Panco Pinco e l’indimenticabile Cappellaio Matto di Alice. Solo per citarne alcuni. E il bello è che, una volta conosciuta la sua storia e la sua personalità, l’ho rivista chiaramente in tutti i personaggi da lui creati. Penso, sinceramente, che una delle sue massime genialità fu quella di riuscire ad inserire se stesso, più di chiunque altro, all’interno dei personaggi che animava. E questo, probabilmente, grazie, non solo, alla sua ovvia comicità ed esuberanza, ma anche a quella genialità, tipica di un certo genere di persone, che riescono a custodire gelosamente la propria infanzia, portandosela con se fino nella tomba.

La sua personalità, incredibilmente variegata, però, non lo ha portato a lavorare solo come animatore, ma anche come produttore, regista e imagineer. Due cortometraggi a cui ha lavorato, inoltre, hanno anche vinto l’Oscar come miglior corto animato. 

Quindi, salite sul treno con me, e andiamo a scoprire la meravigliosa e geniale storia di Ward Kimball

L’infanzia

Minneapolis nel 1915
Panormana di Minneapolis del 1915 – p.d.

Ward Walrath Kimball, conosciuto semplicemente come Ward Kimball, nasce a Minneapolis, nel Minnesota, il 4 Marzo del 1914. I suoi genitori erano Mary Nancy Walrath Kimball e Bruce Kimball. Il padre è un salesman, un venditore, e per questo viaggia molto, cosa che porterà il piccolo Ward a cambiare spesso città e, quindi, anche scuola e ambiente. La sua passione per l’arte e per il disegno inizia fin da piccolo e, secondo quando raccontato, uno dei suoi primi disegni, all’età di tre anni, è quello di un treno, per l’esattezza una locomotiva a vapore. Proprio quella per i treni sarà un’altra delle sue più grandi passioni che, come vedremo, segnerà sia la sua vita che quella di altri in futuro. 

Come riportato da lui stesso, durante un’intervista, è proprio durante il suo errare da una scuola all’altra, all’età di 9 o 10 anni, che capisce effettivamente di voler essere un’artista. Durante questo periodo un’insegnante d’arte, ogni settimana, premia con una barretta di cioccolata da 10 cent il bambino che riesce a fare il miglior disegno. Ward si impegna molto per varie settimane finché, un giorno, il padre non decide di insegnargli come disegnare un transatlantico con tanto di ciminiere, onde e la linea dell’orizzonte per donare al disegno più prospettiva. Ward quindi, seguendo gli insegnamenti, disegna un transatlantico rosso, con delle strisce e degli oblò, completa il tutto con degli uccelli nel cielo e con questo disegno riesce a vincere la barretta di cioccolata che lo consacra al suo futuro d’artista. 

Dalla Santa Barbara School of Art ai Walt Disney Studios

Ward Kimball
Ward Kimball – Credits picture to: Disney.Fandom

Dopo un’infanzia e adolescenza passata a tentare di portare avanti le sue passioni, Ward decide di coronare il suo percorso d’artista diventato illustratore di riviste e per farlo si iscrive alla Santa Barbara School of Art, in California. Proprio mentre è lì, una delle cose che inizia a cambiare il suo modo di pensare al suo futuro lavorativo è la visione del corto ‘The three little pigs’, I tre porcellini (che a quanto pare ha cambiato la vita di molta gente). Proprio in quel momento inizia seriamente a rendersi conto delle potenzialità dei Disney Studios e, nonostante sogni ancora una carriera come illustratore per riviste, decide di provare a proporre i propri lavori lì, se non altro per guadagnare soldi ed esperienza. Secondo quanto raccontato, questo è un periodo difficile per la sua famiglia, soprattutto economicamente (siamo negli anni della Grande depressione). Tanto che, quando Kimball decide di provare a proporsi ai Disney Studios, si fa accompagnare da sua madre con l’auto, cosciente del fatto che sarà un viaggio di sola andata, la benzina, infatti, costa troppo perché si possano permettere di tornare a Los Angeles due volte. Quindi, o la va, o la spacca. Fortunatamente il destino gioca dalla sua parte: Ward Kimball riesce a farsi assumere quel giorno stesso e inizia a lavorare per i Disney Studios nel Marzo del 1934; con tutta probabilità senza nemmeno immaginare che rimarrà lì per quasi 40 anni, fino alla pensione avvenuta nel 1972.

Ward Kimball l’animatore che voleva stupire

Ward inizia a lavorare come in-betweener, ma nel corso della sua lunga carriera tanti saranno i contributi che apporterà all’arte disneyana. Principalmente, ovviamente, attraverso l’incredibile caratterizzazione di alcuni personaggi che diventeranno poi tra i più ricordati, caratteristici e particolari dei classici Disney. Fra questi come dimenticare il perfido gatto Lucifero di Cenerentola (creato ispirandosi al suo stesso gatto domestico), i simpatici e comici topolini Jack e Gas Gas; il sapiente Grillo Parlante di Pinocchio; Pinco Panco e Panco Pinco e il Cappellaio Matto di Alice nel paese delle meraviglie. Questo solo per citarne alcuni. A rivederli ora, conoscendo la sua storia e la sua personalità rivedo chiaramente lui in quei personaggi. Anzi, mi sembra che proprio Wards, più di altri, abbia avuto l’incredibile capacità di inserire molto di se stesso, del suo modo di fare e di pensare, della sua genialità ed esuberanza, all’interno di quei personaggi e delle relative scene, rendendo il tutto unico e indimenticabile. Non per niente, proprio Kimball ha spesso affermato che, nonostante la sua incredibile bravura come disegnatore, preferiva lavorare su personaggi comici, invece che su disegni umani che richiedevano più realismo. Disegnare sui comici, invece, gli veniva più facile perché poteva continuamente variare e fare le cose in maniera diversa. Questo, connesso alla sua personalità, ha regalato ai classici Disney alcune delle scene più memorabili della storia dell’animazione. 

Ward Kimball regista, produttore, imagineer e musicista jazz

I firehouse five plus two, di cui faceva parte anche Ward Kimball
I Firehouse Five Plus Two – p.d.

Ward, però, con una personalità del genere, non poteva di certo “limitarsi” all’animazione. Durante la sua lunga carriera, infatti, ha lavorato a una grande varietà di progetti. Fra questi, sicuramente meritano di essere ricordati due cortometraggi, prodotti dalla Disney e diretti da lui, premiati con l’Oscar al miglior corto d’animazione. Sto parlando di “Toot, Whistle, Plunk and Boom”, il primo cartone ad essere filmato e proiettato in CinemaScope; e “It’s Tough to Be a Bird”, che combinava live action e animazione. Ha anche prodotto e diretto, negli anni ’50, tre film/documentari riguardanti lo spazio, per il programma televisivo “Disneyland”. Si tratta di “Man in Space”, “Man and the Moon” e “Mars and Beyond”. Pensate che il primo dei tre venne richiesto, dall’allora presidente degli Stati Uniti Dwight D. Eisenhower, per essere mostrato agli esperti missilistici del Pentagono. 

Ma la voglia di sperimentare di Ward non finisce di certo qui perché, negli anni ’60, contribuì, in qualità di sceneggiatore, al primo fantasy musical di Walt, “Babes in Toyland“, per il quale diresse le sequenze dei giocattoli in stop-motion (un’altra grande passione di Ward erano proprio i giocattoli). Per non farsi mancare niente, dato che un’altra delle sue grandi passioni era la musica, fondò, insieme ad alcuni suoi colleghi animatori Disney, la jazz band Firehouse Five Plus Two, che ottenne con gli anni fama internazionale e di cui fu il leader, nonché suonatore di trombone. Infine, dopo il suo pensionamento, continuò a collaborare con la Disney come consulente per i Walt Disney Imagineering (il reparto che si occupa della progettazione e creazione delle varie sezioni dei parchi a tema di Disneyland) su alcuni progetti, fra cui il padiglione World of Motion all’Epcot Center in Florida. 

Ward Kimball e la passione per i treni

Ma una delle cose che, come dicevo ad inizio articolo, mi hanno più colpito di Ward è sicuramente la sua smisurata passione per i treni. Come già raccontato qui, anche Walt Disney era appassionato di treni, e infatti fu proprio Ward ad aumentare questa sua passione, perché lui stesso ne andava matto. 

Secondo quanto raccontato, pare che sua madre dicesse che ne era stato segnato sin dalla nascita, proprio perché fin da bambino aveva sviluppato una vera e propria ossessione per i treni e per le ferrovie. Ossessione e passione che culminò, nel 1938, nel cortile sul retro della casa, che Ward condivideva con sua meglio Betty, a San Gabriel, in California. Proprio lì i due possedevano un aranceto di due acri che Ward ben pensò di adibire a sua propria stazione ferroviaria personale. L’avventura ebbe inizio quando Ward decise di acquistare l’ultimo vagone passeggeri rimasto dalla ferrovia a scartamento ridotto della compagnia ferroviaria Southern Pacific. Successivamente decise di abbinarvi un motore e, venuto a sapere che la storica compagnia del Nevada Central Railroad aveva in vendita una locomotiva a vapore d’epoca, che operava nel deserto del Nevada dal 1881, decise di acquistarla. Vennero portate entrambe nella sua stazione ferroviaria personale, dove Ward fece costruire anche un breve tratto di binari fra i suoi alberi di aranci (davvero come non si può amare una persona del genere), e lui e sua moglie chiamarono la loro nuova avventura casalinga Grizzly Flats Railroad che, ad oggi, è ritenuta come una delle prime ferrovie storiche da cortile degli States. 

Per dovere di cronaca mi sembra giusto aggiungere che sia negli Stati Uniti che in Inghilterra esistono ancora oggi moltissime persone che costruiscono nei propri giardini/cortili casalinghi quelle che sono, appunto, conosciute come ferrovie da cortile. Spesso consistenti in ferrovie e treni in miniatura, ma abbastanza grandi da poter essere cavalcati o, se si è geniali e un po’ genuinamente pazzi come Ward, a grandezza naturale. 

Negli anni, ovviamente, venne aggiunto anche altro materiale, tra cui anche un’altra locomotiva proveniente dalle Hawaii, e venne costruito un vero e proprio deposito ferroviario e, con gli avanzi di un vecchio set cinematografico dei Disney Studios, venne costruita la stazione ferroviaria. 

Nel corso del tempo questa piccola attività di famiglia è diventa un’affare, al punto tale che migliaia di curiosi e appassionati si sono recati lì in visita. La Grizzly Flats Railroad è rimasta in funzione fino al 2007. Ad oggi, gran parte del materiale è stato donato all’Orange Empire Railway Museum di Perris, in California. 

Ward Kimball, l’uomo dalle mille passioni

Ward Kimball e la sua collezione di modellini di treni
Ward Kimball e la sua collezione di modellini di treni – Credits pic.:By William S. Murphy, CC BY 4.0

Ward Kimball è morto l’8 Luglio del 2002 a Los Angeles. Nel 2005 la Disneyland Railroad ha chiamato uno dei suoi motori Ward Kimball in suo onore. Personalmente, ciò che capito dalla sua storia, è che Ward è stato sicuramente un uomo con mille passioni e sarebbe davvero troppo corto poterle riunire tutte in un solo articolo. Di fatto, la sua carriera alla Disney appare quasi come una specie di foce in cui sono confluite tutte. E forse proprio per questo i suoi lavori sono stati poi così memorabili e hanno contribuito a fare la storia dell’animazione. Ciò che però più di tutto mi ha colpito, anche guardando le sue interviste, è la spensieratezza con cui faceva il suo lavoro e con cui portava avanti tutte le sue passioni. Lo faceva con una semplicità, una grazia e una normalità tali, che oggi io raramente vedo in giro. Non per sembrare negativa ma, al giorno d’oggi, con i sogni e le passioni che sembrano quasi delle comete velocissime e inseguirli sembra difficile quanto scalare l’Everest, se non peggio, sapere che, invece, c’è stata gente che ha deciso di costruirsi di sana pianta una vera ferrovia solo perché la sua passione per i treni gli ha detto di farlo, mi fa sperare davvero nel fatto che, come diceva Walt, se puoi sognarlo puoi farlo. Ogni volta che scrivo un articolo di questa rubrica ne viene quasi sempre fuori un qualche tipo di insegnamento. Questa volta non fa eccezione. Il mondo continua a dirci che per inseguire sogni e passioni devi lavorare duro, farti il mazzo, ammazzarti di fatica (mi si perdoni la frase un po’ forte), farti sottopagare e a volte anche sfruttare per poche lire, se non gratis. Ora, fatta eccezione che per le ultime due che aborro e verso cui sono contraria, per il resto sarei anche d’accordo. Sicuramente per inseguire sogni e passioni spesso ci sono sacrifici e tanto lavoro da fare e tante storie di questa rubrica lo dimostrano. Ma ciò che penso si sia perso d’occhio è che uno degli ingredienti fondamentali è l’allegria, la serenità, la semplicità d’animo e la convinzione che bisognerebbe avere mentre lo si fa. I sogni, dopotutto, sono una cosa bella. Se fossero solo sacrifici e fatica, non sarebbero sogni ma incubi. Il passo perché si trasformino dall’una all’altra cosa è davvero breve. E sono certa che molti dei miei coetanei sanno di cosa parlo. Ecco perché la storia di Ward mi ha rincuorata, perché mi ha ricordato che senza semplicità, senza leggerezza, senza quella piccola convinzione nelle cose tipica, molto spesso, dei bambini, o delle personalità eclettiche come quella di Ward Kimball, si rischia di non andare da nessuna parte e di pensare che una ferrovia nel cortile è da pazzi e che una vita infelice con un cortile spoglio e incolto, invece, è la cosa normale. 

Siamo giunti anche questa volta alla fine e, come sempre, se l’articolo vi è piaciuto fatecelo sapere condividendolo o commentandolo sui nostri canali social!

Fonti: