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Ursula la figura della strega del mare tra fiaba, leggenda e mito

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Non c’è ombra di dubbio che Ursula sia una strega del mare davvero sui generis. Se qualcuno dovesse immaginarsi una strega del mare,infatti, non avendo visto il classico Disney, probabilmente s’immaginerebbe la suddetta in vesti decisamente diverse da quelle di un enorme mezzo polipo gigante dall’aspetto di drag queen e dalle movenza da diva del cinema muto (per chi non lo sapesse, infatti, è noto che per creare Ursula gli artisti Disney, oltre che alla nota fiaba di Andersen, si ispirarono sia alla drag queen Divine, che alle movenze del personaggio di Norma Desmond nel film Viale del Tramonto).

Ma forse è proprio questo il bello di Ursula: ha tutte le caratteristiche magiche e leggendarie che una strega del mare che si rispetti deve avere; ma, allo stesso tempo, la bravura degli artisti Disney è stata quella di riuscire a calare quegli stessi aspetti in un contenitore che nessuno si aspetterebbe né potrebbe immaginare.

Si, ma dal punto di vista mitologico, fiabesco e leggendario, a quale figura si rifà Ursula? Nel folclore e nelle storie antiche, chi erano davvero le streghe del mare? E com’è rappresentata la strega del mare nel racconto di Andersen a cui la storia del classico si ispira?? 

Con l’articolo di oggi ci immergiamo nella tana di Ursula e tentiamo di rispondere proprio a queste domande!

Chi erano le streghe del mare

Strega del mare
Strega del Mare – Credits to: VillainsFandom

Prima di raccontarvi della strega del mare della fiaba di Andersen, urge capire chi erano effettivamente le streghe del mare nel leggende e nel folclore. Inoltre, prima di andare avanti, se volete saperne di più riguardo le streghe e la stregoneria in generale, vi segnalo due articoli in cui già ne abbiamo parlato e che potete trovare qui e qui

Tornando alle streghe di mare, chi erano effettivamente queste donne misteriose, padrone del mare, degli oceani e del fato dei marinai?? Ebbene, stando ai racconti del folclore, soprattutto quello britannico, da sempre molto legato al mare, la credenza nell’esistenza della streghe del mare è vecchia di secoli. 

Si pensava che queste streghe avessero, non solo, il potere sul mare in sé, ma anche sul destino degli uomini che vi si avventuravano. La credenza comune riporta che le streghe del mare erano solite nascondersi lungo la costa, pronte a maledire le navi dei marinai per farle naufragare, infrangere sugli scogli o peggio, affondare durante furiose tempeste. 

Inoltre, spesso queste streghe del mare vengono raffigurate sotto forma di sirene, mostri per metà pesce (se volete saperne di più sulle sirene potete leggere il nostro articolo qui) o anche sotto forma di fantasmi, magari fantasmi di streghe morte che infestano scogliere e mari. 

Streghe evocatrici di tempeste

Sir Francis Drake
Ritratto di Sir Francis Drake- p.d. wikicommons

A proposito delle tempeste, una delle cose che senza dubbio viene più addebitata alle streghe del mare è proprio quella di controllare gli elementi e, quindi, causare tremende tempeste e bufere in mare, capaci di far colare a picco intere flotte. Secondo il folclore, infatti, le streghe potevano controllare i venti, uno dei metodi era quello di fare tre nodi su una corda o su una frusta e poi scioglierli, uno per uno, per liberare o controllare il vento. L’abilità che veniva attribuita alle streghe riguardo il controllo degli elementi, probabilmente, affonda le sue radici nella mitologia antica. Infatti, già nell’antico Egitto, c’erano magie e formule che si pensava potessero essere usate per far alzare i venti e causare tempeste contro i nemici. Questo, nel corso del tempo, ha anche causato molti episodi di isteria collettiva. Durante il Medioevo e il Rinascimento, infatti, molti disastri naturali venivano attribuiti alla stregoneria e questo riguarda anche le tempeste in mare. A tal proposito, una delle tempeste più famose attribuite alle streghe riguarda il processo alle streghe di North Berwick, svoltosi in Scozia fra il 1590 e il 1591. Durante questo episodio delle persone vennero accusate di stregoneria e di aver usato la magia per causare una tempesta in mare, nel tentativo di far affondare la nave su cui si trovavano Re Giacomo I e sua moglie Anna, di ritorno dalla Danimarca. 

Un’altra leggenda molto nota riguarda il corsaro, navigatore e politico inglese Sir Francis Drake

Innanzitutto, poiché Drake era un abilissimo comandante navale, molti dei sui nemici si convinsero che fosse praticante di stregoneria e in combutta con il Diavolo. Una delle storie più note narra che fu il Diavolo stesso a mandargli delle streghe del mare per aiutarlo a sconfiggere l’Invincibile Armada spagnola nel 1588. Secondo la leggenda le streghe infestano, ancora oggi, il luogo in cui avvenne la battaglia. 

Le Streghe del mare nei racconti popolari e nel folclore

Strega del mare
Strega del mare – Credits to: villainsFandom

Inutile dire che sono davvero numerosissimi i racconti che parlano di streghe che infestano le onde del mare, magari vendicandosi e a destra e manca di chi ha l’ardire di sfidarle. 

In Cornovaglia, tanto per citare un esempio, si narrano racconti e leggende legate alla figura della strega di Fraddam, un villaggio a ovest della Cornovaglia. I racconti parlano di una strega, che si dice fosse la più potente del luogo, che si dilettava a tormentare chiunque osasse allontanarsi dalla costa, provocando tremende tempeste, nebbia e foschia. Ancora oggi i racconti dicono che può essere avvistata, magari mentre fluttua su e giù per il mare a bordo della sua stessa bara a fungerle da barca. 

Altre leggende del folklore parlano di streghe che erano solite gettare dei gatti vivi in mare come sacrificio (ma poveri!!) per provocare orrende bufere. 

Streghe del mare, divinità, e spiriti marini nella mitologia

Anche nella mitologia non mancano streghe o entità simili, in grado di controllare gli elementi e il mare e che, probabilmente, hanno molto influenzato i racconti e le leggende del folclore. 

Un esempio è quello della Muireartach, chiamata anche Hag of the Seas, (strega dei mari, appunto). La Muireartach proviene dalla mitologia celtica e viene rappresentata come una strega calva (o secondo alcune fonti con i capelli bianchi), la pelle blu, un occhio solo e i denti rovinati. Nella mitologia era l’incarnazione del mare in tempesta e venne uccisa dall’eroe Fionn MacCumhail, guerriero della mitologia celtica e irlandese. Secondo il mito, l’unico modo per ucciderla era annegarla in acque calme o seppellirla nella terra fino alle spalle. 

Non solo donne brutte e calve, nella mitologia esistono anche esempi di spiriti, divinità e mostri per metà pesce e metà umani. Nella mitologia slava, ad esempio, esiste il Vodyanoy, uno spirito acquatico mutafora, che a volte ha le sembianze di un vecchio, altre di una rana gigante o di un pesce, e che pare viva in fondo al mare o nei fiumi e si diverta a far annegare i marinai sprovveduti o a trascinarli nella sua dimora sottomarina per renderli schiavi. 

Nella mitologia youruba, in Nigeria, esiste Oyá, chiamata anche Insa, una semidea capace di governare i venti, i fulmini, i tornadi, gli uragani e le tempeste. Nella mitologia scandinava, poi, esiste anche la Havsrå, uno spirito acquatico, abitante dei mari, dalle sembianze femminili e seducenti (come al solito) con lunghi capelli che spazzola durante l’alta marea. La Havsrå non solo controlla le onde e i venti, ma i marinai sono soliti offrirle cibo e monete per compiacerla e avere un passaggio sicuro sui suoi domini. 

Scilla
Raffigurazione di Scilla – p.d. Wikicommons

Nella mitologia greca e romana, poi, gli esempi si sprecano. A parte il noto dio del mare Poseidone, per restare in termini femminili ci sono le Nereidi, le divinità greche del mare tranquillo, figlie di Ponto e di Gea e, quindi sorelle di Ceto, mostro marino ucciso dall’eroe Perseo. Infine, per restare in tema, non si può non nominare Scilla, il mostro marino dello Stretto di Messina che, secondo il mito, originariamente, era una bellissima fanciulla, trasformata poi in mostro da Circe (o secondo altre fonti da Afritrite), in un mostro per metà donna e per metà pesce, con teste a forma di serpente e di cani voraci. 

La strega del mare di Andersen e Ursula

Infine, ma non meno importante, non si può non nominare la strega del mare raffigurata da Hans Christian Andersen nel racconto da cui il classico Disney è liberamente tratto. 

Nella favola di Andersen la strega del mare viene raffigurata come una strega molto potente, dall’aspetto misterioso e inquietante. Viene descritta come una fattucchiera assetata di ricchezze e conoscenza, quasi a metà fra la strega e l’affarista senza scrupoli. Infatti, Non di diletta nel condurre affari con le creature marine e con gli umani, offendo loro incantesimi e pozioni in cambio dei loro tesori (materiali o immateriali che siano); ha al suo servizio pesci, mostri marini e creature di vario genere; e vive in un reame sottomarino buio, pieno di sabbia grigiastra dove il mare è di un blu profondo e scuro. Al confine del suo reame si trova il Fiume Ribollente, fatto di gorghi e vortici e dopo cui c’è una distesa pianeggiante paludosa e ribollente di geyser. Insomma, una specie di Mordor sottomarina. La cosa più simile a ciò che si vede nel classico è la descrizione che Andersen fa di una foresta fatta di arbusti, per metà piante e per metà polpi, molto simili alla scena iniziale in cui si vede Ariel, recarsi da Ursula, circondata da alghe che, altro non sono, che le creature trasformate dalla perfida strega.

Strega del mare di Andersen
Illustrazione della Strega del mare di Andersen – Bertall – p.d. wikicommons

Insomma, la strega del mare di Andersen, per quanto non sia mai stata descritta come una vera e propria antagonista cattiva, in realtà è molto peggio di Ursula, che al confronto sembra quasi una vecchia diva invidiosa e vanitosa. 

Questo si vede anche da ciò che la strega offre alla sventurata sirenetta. Nella fiaba, infatti, la strega vende alla sirenetta una pozione che le consente di avere le gambe al posto della coda e quindi di avere l’occasione di provare a conquistare il principe di cui è innamorata. E fin qui tutto normale. La cosa raccapricciante è che la strega le da la pozione in cambio sì della voce, ma diversamente da Ursula, è molto più drastica e le taglia direttamente la lingua. Inoltre, per renderle la vita ancora più difficile, le predice che avrà sì le gambe come gli umani, ma che per lei camminare sarà doloroso come essere trafitta da coltelli affilati. Inoltre, non solo non potrà mai più diventare sirena, ma se non riuscirà a conquistare il principe e se questi sposerà un’altra, lei morirà di crepacuore e si trasformerà in schiuma di mare. Insomma, tocca ammettere che la cara vecchia Ursula, tutto sommato, ci è andata leggera con Ariel. 

Inutile dire che la strega del mare di Andersen non è per metà polipo come Ursula. L’aspetto di quest’ultima è stato influenzato, come detto all’inizio, da più fattori. Inoltre, come visto fino ad ora, la mitologia e il folclore sono piene di esseri per metà mostri e per metà umani, fatti di tentacoli, code e via dicendo e, in quest’ottica, la decisione di rappresentarla così non sorprende affatto, anzi, le da quel tocco caratteristico e speciale che contribuisce a consacrarla come una delle cattive migliori dell’intero Pantheon disneyano

Detto questo, siamo giunti al termine del nostro piccolo excursus negli antri marittimi delle streghe del mare! Se l’articolo vi è piaciuto, come sempre, fatecelo sapere commentando o condividendolo sui nostri canali social! 

Fonti: