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The Pied Piper – la Silly Symphony e la vera origine della fiaba

“ Un dì del 1284 comparve fra le strade di Hamelin uno strano figuro, col mantello variopinto, diceva di esser giunto lì per liberare la città dai topi che la infestavano in cambio di una somma di denaro…”

Quanti da piccoli hanno ascoltato questa fiaba e si saranno posti tante domande sul finale.  

Quando ero piccola ogni volta che me la raccontavano finivo per innervosirmi e farmi sempre la stessa identica domanda: “ Ma i bambini che fine fanno???” Insomma, io questa fiaba la odiavo, lo dico sinceramente, e il motivo era che secondo me non aveva un finale, restava appesa senza che qualcuno si prendesse la briga di darti una spiegazione e la cosa mi irritava moltissimo. 

La storia secondo cui i bambini scomparivano di punto in bianco mi infastidiva, se mi avessero detto che morivano l’avrei trovato macabro e probabilmente la cosa mi avrebbe traumatizzata, ma almeno il mio giovanile spirito avrebbe trovato pace. 

Poi quali delle fiabe che da piccoli ci leggevano non ci traumatizzavano? Alzi la mano chi, ascoltando la storia di Barbablù, ad esempio, non è rimasto inorridito dalla scena della chiave insanguinata?

Ciò detto, vi starete chiedendo cosa c’entri tutto ciò con Disney??? Ebbene c’entra, perché Disney ha finalmente posto fine, seppur a modo suo ovviamente, a quel fastidio irritante che da piccola mi tormentava e mi faceva odiare questa fiaba. L’avessi scoperto prima avrei risolto il fattaccio tempo fa.

È del 1933 infatti una Silly Simphony, chiamata in inglese: “ The Pied Piper”, e che è tratta proprio da questa fiaba, in maniera anche a tratti abbastanza fedele (a parte alcuni significativi cambiamenti) a quanto raccontato dai furboni dei fratelli Grimm. 

In questo articolo parleremo di quel cartone, della fiaba dei Grimm e delle origini storiche da cui prese vita quella fiaba.

Silly Symphony – gli esperimenti di Walt Disney

“…E quando il popolo si avvide finalmente di essersi liberato dei sorci, decise, furbamente, di non pagar il pifferaio adducendo varie scuse diverse. Il pifferaio, adirato, abbandonò la città non senza prima meditar vendetta in cuor suo, contro chi aveva osato raggirarlo. Il 26 giugno, nel dì delle celebrazioni dei santi Giovanni e Paolo, ricomparve vestito da cacciatore e con un tetro copricapo rossastro, aveva ancora il piffero con se, ma questa volta suonò la sua vendetta…”

In verità, chiunque abbia visto la Silly Symphony disneyana si sarà reso conto che l’aspetto della fiaba non è così tetro, anzi, ha delle scene comiche e un finale decisamente conclusivo e felice. Con ciò, va detto che, nonostante alcuni cambiamenti radicali rispetto alla fiaba di cui parlerò più avanti, questo cartone di quasi 8 minuti è un esperimento musicale della Disney molto ben riuscito, considerato quanto le Silly Symphony siano state importanti per gli artisti Disney nel perfezionare la loro arte.

Le Sinfonie allegre infatti sono state una vera e propria palestra per la Disney o, ancora meglio, sono state come il laboratorio di uno scienziato che si diverte a sperimentare le formule diverse che poi lo porteranno a trovare la formula finale, quella che gli farà urlare: “ Eureka!” 

Questi cartoni hanno portato a casa la bellezza di 7 oscar, cominciando con “Flower and Trees” (Fiori e alberi) il primo ad introdurre la tecnica del colore in Technicolor

Questi cartoni quindi altro non sono che dei veri e proprio esperimenti e gli animatori e artisti che ci hanno lavorato dei veri e propri scienziati; tutto ciò rende le Silly Symphony gli ingredienti per arrivare alle formule perfette finali. 

Nella creazione di questi mini capolavori animati e musicali gli artisti si ispirarono a varie cose, prime fra tutti a fiabe e racconti che affondano le loro radici in storie spesso antiche e raccontate fin dall’alba dei tempi in forma scritta e orale; insomma, erano dei progetti ambiziosi sia per le sperimentazioni tecniche quanto per i temi che trattavano e il fatto che fossero fatte con  accompagnamento totalmente musicale le rende dei piccoli gioielli ancora più preziosi. 

Oggi abbiamo scelto di raccontarvi di “The Pied Piper” semplicemente perché le origini di questa fiaba sono storicamente molto curiose, e poter unire queste ultime al racconto della Silly Symphony era una occasione molto ghiotta.

La prima cosa da dire sul cartone è che da tempo ormai Walt voleva che i suoi animatori si esercitassero nel ritrarre le figure umane in maniera più naturale possibile, il pifferaio diventa quindi uno dei primi esperimenti usati dagli animatori per provare le varie tecniche di animazione degli umani.

Tecniche che verrano poi perfezionare ancora di più nella Silly “The Goddess of Spring”, che sarà uno dei maggiori punti di svolta in questo senso. 

Altra cosa molto bella del cartone sono le musiche, il punto di forza di questa serie di cartoni, e le canzoni del pifferaio sono davvero molto belle ed orecchiabili, prima fra tutte la divertente canzone iniziale “Rats Rats Rats” che accompagna la scena in cui si vedono tutti i danni fatti dai topi e la gente che cerca di scacciarli senza tanti risultati. 

I disegni della cittadina di Hamelin inoltre sono molto caratteristici e si ispirano chiaramente all’architettura tipica mitteleuropea

Le differenze con la fiaba

Rispetto alla fiaba dei Grimm però il cartone cambia dei punti fondamentali con la chiara intenzioni di darle un risvolto positivo e decisamente molto più ottimista; una mentalità che diventerà con il tempo uno dei pensieri fondanti degli Studios.  

Primo fra tutti il finale; sul finale infatti tutti ricorderanno, come detto prima, che la fiaba dei Grimm non ha un finale chiaro, si sa che il pifferaio porta via i bambini, ma che fine facciano davvero vallo a capire.

the pied piper silly symphony disney
Immagine presa dal cortometraggio – Credits to:
© Disney. All Rights Reserved.

Disney decide di dare un finale chiaro, netto e decisamente positivo: i bambini sono stati portati via dal pifferaio non solo come vendetta contro il popolo che lo ha raggirato, ma anche per essere salvati. I bimbi infatti nel cartone vengono visti mentre sono in qualche modo “schiavizzati”, costretti a lavorare e sfaccendare a destra e a manca alla stregua di tanti piccoli cenerentoli  (cosa per altro storicamente non del tutto sbagliata perché durante il Medioevo i bambini spesso erano costretti a lavorare come dei piccoli adulti).

Il pifferaio quindi li prende e li porta via in un luogo fatato e felice. Nella scena finale vediamo i bimbi giocare allegri in una sorta di paese dei balocchi, finalmente liberi. 

Secondo significativo cambiamento rispetto alla fiaba originale riguarda la sorte dei poveri sorci.

I topi nella fiaba finiscono annegati (evidentemente i Grimm non sapevano che i topi sanno nuotare meglio dei nuotatori olimpionici ma, va bene, questi sono dettagli). Nel cartone si decide di dare anche a loro una fine tutto sommato non tanto orrenda. Infatti il pifferaio fa apparire magicamente una gigantesca forma di formaggio e i topi ci finiscono dritti dritti dentro, affascinati dal gigantesco latticino giallastro, per poi scomparire tutti magicamente, topi e cacio insieme. Insomma, come fine tutto sommato non c’è male. 

Le origini storiche della fiaba

“… e tutti i bambini e ragazzi presero a seguire lui e la musica, e il pifferaio li condusse sino ad un’alta montagna. Fu li che tutti scomparvero, per sempre…”

Ma alla fine dei conti, questi bambini che fine fanno??? “Bella domanda, se lo stanno chiedendo tutti in sala” (cit. Kronk). 

Bene, per chi non lo sapesse, gli storici ci si sono scervellati per secoli (nel vero senso del termine secoli), cercando di capire la reale origine storica da cui questa fiaba potesse aver preso piede, perché, si sa, nelle leggende e nelle fiabe c’è sempre un fondo di verità.

Dopo una serie di ricerche, dibattiti, fonti consultate, chiacchiere, libri e documenti si è giunti alla conclusione che effettivamente questa fiaba ha probabilmente dei fondamenti in fatti storici realmente accaduti e le ipotesi su questi fatti sono state varie. 

The pied piper fiaba
 Illustrazione della fiaba su una vetrata di una chiesa di Goslar

Per il semplice gusto della chiacchiera ho deciso di riportarvi alcune di queste ipotesi.

Ma i topi??

Nel Medioevo le invasioni di topi nelle città erano una cosa abbastanza comune, spesso poteva accadere che i piccoli roditori invadessero un posto e finissero così per distruggere i raccolti e provocare pestilenze ed epidemie. Ecco quindi che comparivano figure che si occupavano proprio di questo tipo di disinfestazioni.

The pied piper fiaba
Immagine presa da Wikipedia Commons

Nel caso di Hamelin pare che nei registri della città si faccia accenno ad una carestia provocata proprio nel 1284 dall’invasione di topi che avevano distrutto le riserve di grano della città.

Tuttavia non si fa alcun accenno nei documenti ad un disinfestatore chiamato per l’occasione. Si sa però che a causa di questa carestia alcuni ragazzi furono probabilmente costretti a lasciare la città per colonizzare altri luoghi. 

La sparizione dei bambini

Nella storia dei Grimm si dice che i bambini scomparsi furono 130. Come detto, a seguito della carestia, alcuni ragazzi furono costretti proprio ad abbandonare la città per cercare fortuna in altri luoghi. 

Murales su The Pied Piper del 1909
Murales su The Pied Piper 1909 – Wikipedia Commons

Secondo alcuni storici può essere che le origini della fiaba si riferiscano proprio a questo fatto. Esistevano infatti a quei tempi dei personaggi che si occupavano di “reclutare” persone per offrirgli la possibilità di insediarsi in nuovi posti da colonizzare.

Questi “reclutatori” (ingaggiati dai re e signori di determinati posti e bisognosi di manodopera), di solito vestiti in abiti variopinti, si presentavano nei paesi e nelle piazze per offrire alle persone questa possibilità.

Il pifferaio quindi potrebbe essere stato proprio uno di questi personaggi, e la sparizione dei bambini/ragazzi si potrebbe riferire a questo esodo di massa di giovani verso luoghi nuovi e nuove speranze future. 

The pied piper fiaba
Illustration di Kate Greenaway per il libro di Robert Browning “The Pied Piper of Hamelin” – p.d.

Di teorie se ne sono fatte tante altre nel corso del tempo, ma la più seguita dagli storici pare essere questa, anche se non ci sono certezze assolute sulla veridicità della vicenda, potrebbe essere che abbia dei fondamenti di verità.

La cosa certa è che la Silly Symphony della Disney si ispira ad una delle fiabe più raccontate e discusse che ci siano e ciò che ne è uscito fuori è senza dubbio un esperimento ben fatto. 

Voi avevate mai visto il cartone prima? Cosa ne pensate della teoria sulle origini storiche della fiaba? Raccontatecelo sui nostri canali social!

Fonti: