Marvel,  Mitologia, leggende e folklore

Takemikazuchi: gli altri dei del Fulmine nella Marvel

Quando pensiamo a un dio del tuono legato alla Marvel, inevitabilmente il nostro pensiero corre a Thor, come è giusto che sia, ma dobbiamo ricordare che la Casa delle Idee, nelle sue storie, fa uso dei pantheon di molte altre religioni oltre a quella norrena, pertanto compaiono anche diversi dei della folgore.

Uno di essi è proprio Takemikazuchi, il dio giapponese del fulmine e delle spade.

Come abbiamo già avuto modo di dire nel nostro articolo sulle Muramasa, nella cultura e nella mitologia giapponese le spade hanno un ruolo centrale e predominante, non solo come strumenti di morte, ma anche e soprattutto come oggetti intrisi di spirito divino, rappresentazione dell’onore e portatrici di giustizia.

Oggi vi parleremo quindi di una delle spade più importanti della tradizione del Sol Levante, la Futsu-no-mitama, e del suo dio Takemikazuchi.

Per meglio comprendere il loro ruolo nella Marvel, prima andremo a conoscere questa importantissima divinità e poi vedremo insieme come si sviluppa la sua storia nelle pagine dei fumetti. Ovviamente ricordiamo che quella che diamo non è che un’infarinatura generale, perché, come sempre, si tratta di argomenti molto vasti.

Detto questo, sguainate le vostre lame e seguiteci nell’antico Giappone!

Takemikazuchi, il dio del Fulmine e delle Spade

“Coraggioso dio del fulmine” è il significato che viene attribuito al nome di Takemikazuchi e già questo basterebbe ad annoverarlo tra le divinità più epiche di tutte.

Questo kami (divinità shintoista giapponese) è conosciuto anche con altri nomi quali Takefutsu e Toyofutsu, dove il –futsu nel nome sta a indicare letteralmente il suono del fendente di una spada.

Perché sì, oltre ad essere il dio del fulmine, Takemikazuchi è anche il dio delle spade

Sapete perché? Perché è nato letteralmente da una spada, ma questo lo approfondiremo tra poco, e poi perché il fulmine cos’è se non il fendente di una lama nel cielo?

Takemikazuchi, in linea con il suo essere un dio della guerra, è anche il dio delle arti marziali, tanto che viene ricordato per essere colui che ha tenuto il primo incontro di sumo. Inoltre ha anche il patronato sui terremoti, perché a lui è affidato il compito di tenere immobile Namazu, il pesce gatto che si trova nello stato limaccioso sotto il Giappone e che, con il suo dibattersi, scatena i terremoti. Takemikazuchi lo tiene bloccato o con il suo potere o con una roccia chiamata Kaname-ishi, perciò, quando allenta la presa sul pesce, vuoi per rabbia, vuoi per noia, provoca i sismi.

Dettaglio carino: per tutta una serie di motivi, a questo dio sono sacri i cervi, perciò nei santuari a lui dedicati spesso ve ne sono parecchi.

Takemikazuchi dio fulmine e spade
By Unknown author – 鹿島要石真図 (Kashima kanameishi shinzu). 鯰絵コレクション (Namazu-e collection). 国際日本文化研究センター (International Research Center for Japanese Studies). Retrieved on May-2012., Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=19882907

Nascita dell’ardimentoso dio

Le fonti principali per la sua storia mitologica sono il “Kojiki” (inizi VIII sec.)  composto da Ō no Yasumaro per volere dell’Imperatore Tenmu e il “Nihon shoki” o “Nihongi” (terminato nel 720 d.C.) per volere del figlio del precedente imperatore.  In essi è narrata la storia del Giappone e del suo Impero fin dall’era mitica.

Ebbene nel “Kojiki”, il dio primordiale Izanagi, per vendicare la sua sposa Izanami, morta di parto per aver dato alla luce il dio del fuoco Kagutsuchi, decapita quest’ultimo con una spada lunga dieci spanne dal nome Istu-no-ohabari o Ame-no-ohabari. Dal sangue del kami del fuoco colato sulla lama nascono diverse divinità, tra cui, appunto Takemikazuchi. Nel “Nihon shoki” invece, Takemikazuchi è solo un discendente di quel sangue e quella spada e suo padre è Hinohayahi no mikoto.

La sfida sulla spiaggia

Takemikazuchi è protagonista di uno degli episodi più importanti della mitologia giapponese, che corrisponde alla conquista del Giappone da parte degli Yamato.

Amaterasu, la dea del Sole, e Takagi vogliono pacificare l’Ashimara no Nakatsukuni, ovverosia le Terre Centrali (leggi Giappone), per far sì che la discendenza della dea del Sole possa governarla. Secondo il “Kojiki”, dopo un primo tentativo fallito, richiedono l’intervento del solo che possa riuscirci, ovverosia Takemikazuchi. Scortato da un altro dio, Amenotoribune, il nostro kami del fulmine scende sulla spiaggia di Inasa, a Izumo, suolo sacro in cui spesso si verificano gli avventi delle divinità.

Ma quello che è spettacolare è come fa il suo ingresso in scena. Takemikazuchi infatti arriva facendo scivolare la sua spada dalla parte del manico sulle acque, mentre lui, fierissimo, sta seduto a gambe incrociate sulla punta della lama. Ditemi se non è un’entrata con stile questa!

Molto si discute sul significato di questa posa, quello che è certo è che si tratta di qualcosa di incredibile persino per un dio.

Takemikazuchi quindi dà un ultimatum alle divinità presenti, arrendersi o combattere. Il dio Okuninushi, uno dei sette dei della fortuna, vorrebbe arrendersi, ma lascia la scelta ai suoi figli. Il suo secondogenito, Takeminakata, però si oppone e, mostrando la sua forza trasportando un gigantesco macigno sulla punta di un dito, sfida Takemikazuchi. Il loro incontro è considerato essere la prima sfida di sumo. Sennonché, durante lo scontro, Takemikazuchi dimostra di essere davvero il figlio di una spada, trasformando le sue braccia in lame. Vedendo che non c’è partita, Takeminakata prova a fuggire, ma Takemikazuchi lo afferra e, a seconda delle interpretazioni, gli strappa di netto il braccio, costringendo il povero dio a ripiegare a Suwa, città di cui è la divinità poliade.

Il “Nihon shoki” dà un’altra versione dei fatti, perché la sottomissione delle Terre Centrali, compiuta da Takemikazuchi e dal dio Futsu-nushi, avviene pacificamente, se non fosse per un solo dio che si oppone a loro, Amatsu-Mikaboshi. Esatto, proprio lui, il famoso cattivo Marvel, ma questo lo rimandiamo a questo nostro articolo a lui dedicato.

La Futsu-no-mitama

L’intervento di Takemikazuchi si rivelò essenziale anche per le altre conquiste della dinastia Yamato. L’Imperatore Jinmu (711-585 a.C.), durante la campagna di sottomissione dell’est, giunto a Kumano si imbatté o in un orso che irretì tutto il suo esercito (Kojiki) oppure in un miasma rilasciato dalle divinità locali (Nihon shoki). Di nuovo, Amaterasu e Takagi si rivolsero a Takemikazuchi chiedendo il suo intervento, ma questi ritenne che per una questione di così poco conto sarebbe bastato mandare la sua spada, la Futsu-no-mitama, praticamente una sua emanazione.

La spada si conficcò nel terreno di un magazzino, dalla parte del manico, e venne recuperata da Takakuraji che era stato avvertito in sogno e si premurò di portarla all’Imperatore. In entrambi le versioni bastò questa spada per debellare i nemici e il male che affliggeva l’esercito.

Dove si trova la Futsu-no-mitama?

Il santuario più importante dedicato al culto di Takemikazuchi si trova a Kashima, nella prefettura di Ibaraki, che, secondo la tradizione, risalirebbe all’Imperatore Jinmu (salito al potere nel 660 a.C.).

Il santuario è sicuramente uno dei più visitati del Giappone e ogni dodici anni, insieme al santuario di Katori dove è adorato Futsu-nushi, si tiene una grande celebrazione in onore di queste due divinità. La prossima sarà nel 2026, sicuramente un evento da non perdere!

In questo santuario, nella sala del tesoro, è conservato uno dei tesori nazionali del Giappone, proprio la Futsu-no-mitama, una chokutō di periodo Heian (794-1186) lunga 2,71 m. Se volete sapere altre curiosità sul santuario e vedere le foto della lama, le potete trovare a questo link del forum di INTK.

Secondo le annotazioni scritte sull’originale del “Kojiki”, però, la Futsu-no-mitama si trova nel santuario di Isonokami. Perciò, nel 1874, Masatomo Kan ottenne il permesso di scavare nel kinsokuchi, area sacra sul retro del tempio, e riesumò proprio una spada.

Nel rapporto del 24 agosto 1874, la descrive come una spada in ferro con pomolo ad anello, di 84,55 cm, databile tra il periodo Yayoi e Kofun (IV a.C. – III b.C.).

Perciò, quale delle due è la vera Futsu-no-mitama? Bisogna chiederlo a Takemikazuchi, ma, dopotutto, tutte le spade gli sono sacre.

Takemikazuchi dio fulmine e spade
By Nesnad – Own work, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=43541797

La Marvel e la mitologia orientale

Adesso che conosciamo un po’ meglio il dio delle Spade, andiamo a scoprire il suo ruolo nella Marvel.

Sebbene non compaia nel novero dei Kami in “Thor & Hercules: Encyclopaedia Mythologica” #1, luglio 2009, Takemikazuchi fa la sua comparsa, proprio come Nezha, nelle storie più recenti di Shang-Chi.

Giustamente c’è da chiedersi come mai una divinità giapponese rientri in storie che hanno, si presuppone, un’ambientazione cinese, dato il loro protagonista.

Bisogna considerare che, agli albori della Casa delle Idee, certi guazzabugli erano comprensibili, perché gli americani consideravano l’Oriente come un unico, uniforme paese misticheggiante, di cui il Giappone, che forse avevano un pochino più presente, era il suo emblema sineddotico.

Oggigiorno si presuppone che persino gli americani abbiano capito che l’Oriente è composto da innumerevoli realtà differenti anche se non dissimili.

Le mitologie e le credenze dei tre paesi principali, Cina, Corea e Giappone, hanno molti punti in comune mentre per altri sono molto divergenti, anche se provengono tutte da un ceppo di base unico. Si tratta sicuramente di mitologie molto articolate e affascinanti, a cui persino la Marvel non può sottrarsi dal prendere spunto.

Essendo però miti relativamente complessi da approfondire e che il lettore medio non conosce, alla Marvel conviene riunirle e utilizzarle un po’ tutte insieme, sfruttando il suo supereroe orientale più noto, Shang-Chi. Dopotutto stiamo parlando di un’opera di fantasia.

Takemikazuchi nella Marvel

La Futsu-no-mitama, e quindi indirettamente Takemikazuchi, fanno la loro comparsa in “Shang-Chi” vol. 2 #6 (2021).

Il nostro eroe, ormai Comandante Supremo della Società della Cinque Armi, un tempo organizzazione malvagia ora redenta, per varie vicissitudini si ritrova a visitare la sede di Fratello Sciabola (intesa in senso lato come lama dal taglio singolo incurvata). Quest’ultimo gli mostra il tempio che ha costruito, dedicato a Takemikazuchi, che possiamo vedere in un dipinto raffigurato sopra Namazu, il pesce gatto.

Di fronte al dipinto è posata quella che inizialmente viene definita “la replica” della Futsu-no-mitama.

Quando però gli Avengers attaccano la sede della Sciabola perché hanno saputo che sta nascondendo il Cubo (sempre lui, sì) e interviene nientemeno che Thor, Shang-Chi lo affronta.

Disarmato.

Data l’alta probabilità di vederlo fritto da un fulmine con contorno di martello nei denti, Fratello Sciabola lancia a Shang-Chi la copia della Futsu-no-mitama, che si rivela non essere poi così fasulla.

Non appena la brandisce, infatti, Shang-Chi è in grado di percepirne e acquisire il potere di Takemikazuchi che, essendo anche lui un dio della folgore, riesce a tenere testa a Thor.

Quando poi però scoprirà che effettivamente Fratello Sciabola ha utilizzato il Cubo per creare la Futsu-no-mitama, Shang-Chi consegnerà Cubo e confratello agli Avengers.

Piccolo particolare: il nome Futsu-no-mitama non compare mai nel fumetto, vi si riferiscono solo come spada di Takemikazuchi.

Così siamo giunti alla fine di questo articolo, come sempre, se vi è piaciuto condividetelo e commentate sui nostri canali social! E se volete leggere delle storie su Takemikazuchi, il mio consiglio di lettura è certamente “Noragami”!

Fonti