Articoli,  Disney,  Mitologia, leggende e folklore,  Podcast,  Storia antica e medievale

Pocahontas e I colori del vento – La spiritualità dei Nativi Americani e l’incontro tra culture

Il significato storico culturale dietro una delle canzoni più belle della Disney

[Questo contenuto è disponibile anche in formato audio a fine pagina]

Per scrivere questo articolo, oltre alle solite ricerche che faccio di solito, ho ascoltato e riascoltato “I colori del vento” un numero infinito di volte. Ho rivisto la scena del cartone altrettante volte e, dopo essermi immersa nel mondo culturale dei Nativi Americani, cercando di comprendere le radici della loro spiritualità e cultura, sono finalmente arrivata ad intuire il vero significato che, almeno secondo la mia opinione e il mio studio, questa canzone vuole trasmettere.

Ciò che ne è uscito fuori è qualcosa di davvero sorprendente. Mi sono resa conto che, pur avendo visto Pocahontas tantissime volte, non lo avevo mai guardato comprendendo appieno il significato e il messaggio che vuole dare. Irene Bedard, doppiatrice originale di Pocahontas (della parte parlata, non quella cantata dove la voce è di Judy Kuhn), in “The  Making of Pocahontas”, ha raccontato, infatti, che le canzoni del film sono pregne di significato perché, come i tamburi dei Nativi con i loro suoni servivano a portare messaggi, così anche la musica del film vuole portare dei messaggi al pubblico che sta guardando. 

In tal senso, da parte mia e di tutti coloro che si occupano di The Mouse Stories, voglio ringraziare infinitamente ĭmāgo Latens, Opera Singer che ha cantato per noi la sua versione de “I colori del vento”, che vi postiamo qui di seguito.

La passione con cui l’ha interpretata mi è stata d’ispirazione nel porre l’attenzione ad ogni singolo verso di questa canzone e mi ha aiutata a comprenderne meglio il significato. Oltre che ringraziarla infinitamente per la sua fantastica performance, vi raccomandiamo di visitare il suo splendido canale Youtube, la sua pagina instagram e il suo blog su cui vi anticipiamo che, prossimamente, uscirà un nostro contributo ad un suo progetto di Studio del personaggio, riguardante le magnifiche eroine disneyane! 

Una canzone dal duplice significato 

Ciò detto, con l’articolo di oggi, cercherò di fare una piccola panoramica generale di cosa, secondo me, vuole trasmettere questa splendida canzone.

Il messaggio di “I colori del vento” è duplice. Infatti, a partire già dal titolo vedrete che quasi nulla è lasciato al caso.

La canzone, oltre a presentarci il mondo spirituale e culturale di un popolo antichissimo, quello dei Nativi Americani, e la loro visione della vita in tutte le sue forme, ci presenta anche il contrasto tra quella visione e quel modo di vivere e la cultura occidentale, quella cioè di John Smith e nostra.

Noi, mentre ascoltiamo i colori del vento, siamo tutti un po’ John Smith: quando Pocahontas lo prende per mano e tenta di rivelargli il significato della cultura del suo popolo, prende per mano anche noi. Da questo punto di vista, questa canzone è la punta più alta del film e il punto focale in cui viene svelato tutto il significato dello splendido classico disneyano: la cultura e la spiritualità dei Nativi e l’incontro tra due culture diverse. 

Ciò detto, lasciamoci prendere per mano da Pocahontas e, insieme a John Smith, cerchiamo di capire un po’ meglio cosa c’è dietro le parole e le immagini de “I colori del vento”. 

Il legame dei Nativi Americani con la natura

Una piccola premessa che tocca fare è sul profondo legame che tutte le tribù e i popoli dei Nativi Americani avevano con la natura al tempo in cui i primi coloni arrivarono nel Nuovo Mondo. 

Questo perché, tale legame, traspare in tutto il film ed è il significato di base della canzone. Per quanto possa sembrare di facile intuizione, vi garantisco che, dopo aver studiato un po’ la cultura e la spiritualità dei Nativi, non basterebbero anni per comprendere appieno ciò che questo legame significava per loro. 

C’erano svariate tribù e popolazioni al tempo di Pocahontas ed ognuna di loro aveva una sua propria spiritualità e sue proprie credenze. Ma in maniera generale, tutte loro avevano un legame con la natura e con la terra, che trascendeva qualsiasi tipo di religione come da noi intesa e che aveva a che vedere, invece, con la spiritualità e il modo di vivere e vedere il mondo.

Questo legame era “parentale” nel senso letterale del termine, gli Indiani d’America pensavano che la terra e tutto ciò che sulla terra camminava o esisteva, dalle pietre agli animali, al vento o all’aria, erano creature viventi figlie della terra. E proprio quest’ultima era considerata, nella sua interezza e con tutte le sue creature, un vero e proprio organismo vivente. Non per niente Pocahontas alla fine dei colori del vento dice: 

“una vita in ogni cosa scoprirai

E la terra sembrerà solo terra finché tu

Con il vento non dipingerai l’amor”

Con ciò,  Pocahontas vuol dire proprio questo: che la terra sembra solo terra, finché non si comprende appieno il fatto che essa invece è Madre Terra, madre di tutti gli esseri che la compongono e che vivono su di essa, anche le pietre o le rocce per dirne una (e nel film ad inizio canzone, Pocahontas tocca anche una roccia, fateci caso), e tutti insieme sono figli del Grande Spirito. 

Il Grande Spirito

Cos’era il Grande Spirito (o Grande Mistero) e cos’ha a che fare con “I colori del vento”?

Statua Appello al Grande Spirito
“Appello al Grande Spirito”, statua monumentale di Cyrus Dallin– Pubblico dominio

Nell’ottica dei Nativi Americani, il Grande Spirito è una sorta di Creatore che essi chiamano in vari modi a seconda della tribù. È una specie di potere universale, creatore di ogni cosa. Ha nomi diversi a seconda del popolo: alcuni lo chiamano Orenda, altri Wakan e altri, come gli Algonquian, originari dell’est della Virginia e di cui probabilmente faceva parte anche la popolazione Powhatan, la tribù di Pocahontas, lo chiamavano Manitou. 

“Ma sappi invece che ogni cosa al mondo

È come te, ha uno spirito, ha un perché”

Cercando di spiegarlo in parole semplici, quindi, il Grande Spirito è una specie di potere ed energia permanente ed originaria che, a sua volta, dà energia e si trova all’interno degli spiriti di tutti gli esseri viventi e fenomeni naturali. 

Se ci fate caso, anche Nonna Salice lo spiega bene a Pocahontas, proprio mentre la nave di John Smith sta per arrivare. Le dice, appunto, che gli spiriti la guideranno e che essi si trovano ovunque, nella terra, nell’acqua e nel cielo e che se Pocahontas li ascolterà, allora loro sapranno aiutarla nell’indicarle la via. 

Ecco, questo concetto di base lo ritroviamo anche nella strofa succitata, ogni cosa al mondo ha uno spirito, una forza (molto simile al concetto di forza alla Star Wars, se vogliamo semplificare ancora di più la cosa) originata dal potere universale del Grande Spirito e tutto ciò è collegato nel grande Cerchio della vita. 

Il cerchio della vita

Insieme nel segreto della vita

In un cerchio che per sempre esisterà

Ed ecco appunto, il cerchio della vita cui fa riferimento Pocahontas (simile al Cerchio della Vita che Mufasa racconta a Simba ne Il re Leone) è un altro dei simboli importanti della spiritualità dei nativi, fortemente collegato anch’esso alla concezione del Grande Spirito e del legame con la natura. 

Piccola curiosità: quando Pocahontas canta questa strofa è presente l’aquila, che a sua volta è l’animale che più di altri simboleggia, con il suo volare così in alto e con la sua libertà, proprio il potere del Grande Spirito e quindi la forza e la potenza del legame che lega tutte le creature sulla terra le une alle altre, in un cerchio ciclico che si ripete dalla nascita alla morte

Questo perché, secondo la filosofia dei Nativi, il cerchio è una delle forme più comuni nel mondo naturale, rappresenta la totalità dell’Universo e quindi è espressione di pienezza. Era, infatti, una forma geometrica presente durante tutte le cerimonie e riti importanti e le stesse case in cui vivevano i Nativi avevano il più delle volte una forma circolare.

Tale Cerchio è definito anche “Ruota di Medicina”, ha la forma della ruota di un carro da cui si diramano vari raggi e i numeri di questi ultimi cambiano a seconda del tipo di cerchio (ce ne sono di  vario tipo): quello che indica i venti e i punti cardinali, ad esempio, ne ha 4.

ruota di medicina del Big Horn
Ruota di medicina del Big Horn, sulle Montagne del Wyoming – Foto di Pubblico dominio

“Hai sentito il lupo che ulula alla luna blu

Che sai tu della lince, che ne sai

Sai cantare come cantan le montagne

Pitturare con il vento i suoi color

Riscoprendo un po’ d’amore nel tuo cuor”

Senza dilungarmi troppo, vi dico solo che Il Cerchio della vita è una maniera che gli Indiani hanno per comprendere meglio non solo le leggi universali che regolano la vita, ma anche per dire che tutti siamo collegati, uomini e animali, come i lupi o la lince, i boschi, le montagne ecc. ecc.; e tutti ci troviamo all’interno di questo cerchio sospinti e guidati dalle leggi che lo governano. 

“Chissà la vita cos’è

Se la fermerai, neanche tu saprai

E non sentirai quel lupo e il suo pregare mai

Almeno fino a che non lo vorrai”

In tale ottica, ogni essere vivente sulla terra, dagli animali, agli alberi, alle rocce e alle montagne e così via, secondo i Nativi, ha una precisa collocazione all’interno di tale Cerchio e, per questo motivo, se si spezza simbolicamente, con le proprie azioni sbagliate, l’equilibrio di tale unità, si finisce non solo per spezzare la stabilità naturale, ma anche per uccidere se stessi e distruggere, quindi, l’equilibrio del Cerchio della vita. 

Infine, tornando all’aquila, se ci fate caso, in una scena poco più avanti John Smith viene inondato dalla luce del sole e gli si dipinge sul corpo l’ombra dell’aquila: probabilmente a simboleggiare che anche lui fa parte del Cerchio della vita e che la forza di Madre Terra e del Grande Spirito si trovano anche in lui. 

john smith i colori del vento
Immagine tratta dal film – Credits to:
© Disney. All Rights Reserved.

“Il fiume e i lampi sono miei fratelli e gli animali sono amici miei”

Torniamo, quindi, all’inizio e al profondo legame dei Nativi con la natura. Quando Pocahontas dice che i fiumi e i lampi sono suoi fratelli e che gli animali sono suoi amici, non è una mera frase ad effetto posta lì per far sembrare tutto più tenero. Per i nativi davvero erano tutti “imparentati” fra loro, tant’è che alcuni popoli, come quello Sioux ad esempio, praticavano il “Rito dell’imparentamento” attraverso cui si stabiliva un legame parentale con la terra e il mondo della natura e quindi con il Grande Spirito. 

“Dai corri insieme a me nella foresta

Fa’ entrare un po’ di sole dentro te

Vedrai che non c’è bene più prezioso

E così la ricchezza scoprirai”

La natura era per loro la casa dei loro antenati e quindi delle loro origini e della loro identità; e le radici di tutto ciò a loro volta si trovavano nella terra e nel mondo naturale. 

Tale mondo era come una madre che provvedeva alle necessità dei figli e quindi tutte le creature erano figlie della stessa terra, concepite dalla forza del Grande Spirito.

Spirito che, essendo presente in tutte le cose del creato si trovava, ad esempio, anche nel Sole, che simboleggiava la divinità. Non per niente quasi tutte le tribù di Nativi praticavano il rituale della Danza del Sole, attraverso cui si stabiliva una connessione con il Grande Spirito (incarnato dal Sole appunto).

Ecco perché “non c’è bene più prezioso” perché tale forte sentimento di fratellanza era un vero e proprio principio di vita per i Nativi. Era la ricchezza che li legava tutti insieme nel Cerchio della vita. Secondo la loro ottica l’uomo diventava crudele quando si separava dalla natura e iniziava a mancarle di rispetto e così iniziava a mancare di rispetto anche agli altri uomini.

“Ma solo se difenderai la vita

Scoprirai le tante cose che non sai”

Questa strofa significa che solo difendendo la vita e la natura, quindi la propria stessa famiglia, si può riuscire a comprendere il vero significato della vita e vivere in armonia con se stessi e con gli altri. 

Piccola curiosità: durante questa strofa, Pocahontas invita John Smith a non sparare ad un Orso e poi gli mostra i suoi cuccioli, questo probabilmente perché, per alcune tribù, era vietato cacciare la femmina di un animale che avesse dei cuccioli, se lo si faceva, si rischiava di rompere l’equilibrio; secondo gli Indiani d’America l’uomo, infatti, non deve pensare solo a se stesso, ma anche alle generazioni che lo seguiranno.

Immagine tratta dal film – Credits to:
© Disney. All Rights Reserved.

Perché “ I colori del vento”?

Ciò detto, sì, ma allora perché proprio “I colori del vento”? Nel senso, perché proprio questo titolo?? 

Se ci fate caso, sia mentre Pocahontas canta, sia all’interno del film, la presenza del vento è costante, Pocahontas è continuamente sospinta e circondata dal vento. E, come lei, molti altri personaggi durante il film: lo stesso Powhatan, padre di Pocahontas, e John Smith. 

Ora, prima di spiegarvi cosa significa questo, è importante che vi dica due parole sulla simbologia dei 4 punti cardinali. Questo perché anch’essi, avevano un significato importante nella spiritualità degli Indiani ed erano strettamente associati al significato del Vento di cui intendo dirvi. 

Nel film, i punti cardinali sono presenti sia attraverso il sogno della freccia di Pocahontas, sia attraverso la bussola di John Smith. 

bussola pocahontas
Immagine tratta dal film – Credits to:
© Disney. All Rights Reserved.

Per i Nativi, le direzioni cardinali erano 4 forti Spiriti Sacri che, all’interno del Cerchio della Vita e della Ruota di Medicina, formavano una croce, che simboleggiava le qualità e le direzioni necessarie che ogni essere deve seguire per mantenere un buono stato di salute, sia spirituale che fisico. Ogni direzione veniva associata a determinati animali e simboli naturali, a loro volta definiti Totem. 

Vi faccio solo l’esempio dell’Est per farvi capire cosa intendevano (non vi parlo di tutti e 4 i punti cardinali, non per mera pigrizia mia, ma perché finiremmo per parlare per 3 ore solo di questo, dato che l’argomento è molto lungo e variegato. Inoltre, mi riservo di parlarvi di questo argomento in qualche prossimo articolo)

L’est, essendo la direzione del nuovo giorno, è anche quella del rinnovamento, dove tutto ha inizio. Uno dei suoi animali totem è l’aquila che, come dicevo, è uno dei simboli per eccellenza del Grande Spirito; e, proprio l’aquila, volando libera in alto, insegna ad avere una visione più ampia e completa della vita (cosa che Pocahontas cerca di insegnare a John Smith). Il colore associato all’est è il rosso.

Ora, detto ciò, torniamo alla questione del vento: fate caso a quando Pocahontas, nella canzone, dice: 

“Sai cantare come cantan le montagne

Pitturare con il vento i suoi color

Riscoprendo un po’ d’amore nel tuo cuor”

Mentre Pocahontas dice queste cose, lei e John Smith sono circondati e sospinti dal vento (che ha la forma di animali, potete notarlo nel fotogramma). Il vento per i Nativi era una vera e propria manifestazione sacra che, anche se non può essere vista, ha una forza che può essere percepita perché sposta l’aria e ciò che è in essa contenuto. 

pocahontas i colori del vento
Immagine tratta dal film – Credits to:
© Disney. All Rights Reserved.

In tal senso, i venti erano percepiti come degli Spiriti guardiani, manifestazione del Grande Spirito. Secondo i Nativi, ogni essere vivente sulla terra era spinto nel mondo dal soffio di un vento specifico: quello dominante durante il periodo della sua nascita. Questo definiva il carattere, la personalità e la vita non solo delle persone, ma anche di ogni animale, ambiente e creatura della terra.

Ora torniamo ai punti cardinali e a come sono collegati alla simbologia del vento: c’erano 4 venti e ogni vento era associato, appunto, ad uno dei 4 punti cardinali, che a loro volta, come detto, erano associati ad un animale o un elemento totem e un colore (appunto) che incarnava un aspetto particolare dello Spirito guardiano/Vento. 

Ecco che a questo punto, se torniamo alla scena che dicevo poco fa, in cui Pocahontas e John Smith sono sospinti dal vento, il suo significato è decisamente più chiaro.

Allo stesso modo, quando si incontrano e si stringono la mano la prima volta, è il vento che li circonda spingendoli l’uno verso l’altro. 

E, allo stesso modo, è il vento che soffia verso Est (appunto) ad indicare a Pocahontas, attraverso la bussola (appunto di nuovo), che è arrivata l’alba e che deve correre da John Smith perché questi non venga ucciso; ed è sempre il vento a cogliere Powhatan proprio mentre la figlia tenta di fermarlo per non far uccidere Smith. 

Insomma, dopo tutto questo soffiare a destra e manca, è il vento che aiuta i protagonisti e li guida nelle loro decisioni e direzioni, e la cosa non è una scelta casuale o messa lì per fare un bell’effetto ma, probabilmente, è voluta e ben studiata. 

Infine, per riassumere: ognuno dei 4 venti (e i relativi punti cardinali) sono un’incarnazione degli Spiriti Guardiani, una specie di angelo custode che aiuta ogni essere vivente durante il suo cammino di vita sulla terra, ed ognuno con specifiche caratteristiche. Ecco, probabilmente, il perché del titolo: “I colori del vento”. 

L’incontro fra culture

You think the only people who are people

Are the people who look and think like you

But if you walk the footsteps of a stranger

You’ll learn things you never knew, you never knew

—————————

Tu credi che sia giusto in questo mondo

Pensare e comportarsi come te

Ma solo se difenderai la vita

Scoprirai le tante cose che non sai

I colori del vento è una delle canzoni più famose e note della Disney. Scritta e composta da Alan Menken e Stephen Shwartz, riuscì a vincere l’Oscar come miglior canzone nel 1995, il Golden Globe nella stessa categoria e un Grammy come Miglior Canzone scritta per un film.

Questo anche perché, stando a quanto raccontato dai vari artisti che lavorarono al film, essendo Pocahontas il primo classico Disney ad essere tratto da personaggi e storie reali, ci fu una vera e propria ricerca storica molto ampia, che portò gli animatori non solo sui luoghi dove il popolo e le vicende di Pocahontas ebbero luogo, ossia in Virginia a Jamestown; ma furono consultati anche moltissimi studiosi Nativi Americani che aiutarono gli artisti nella comprensione e nella ricerca della cultura, spiritualità e vita indiana in generale, in tutta la sua complessità. 

Tutto ciò, fu senz’altro fondamentale per portare alla luce il duplice significato che traspare nel film e che ha il punto più alto proprio in “I colori del vento”. 

Steven Schwart ha detto che la sua parte preferita della canzone è proprio quella su citata, in particolare le ultime due strofe. Questo perché, proprio in quel passaggio, c’è il cuore e il significato del film: se cerchi di vedere le cose e il mondo da più punti di vista ne guadagnerai saggezza profonda non solo per te stesso, ma anche una comprensione più completa del tuo prossimo.

Volendo essere pignoli, la versione inglese di questa strofa si rifà probabilmente ad un antico proverbio indiano che dice più o meno così:

“Non giudicare mai un uomo prima di aver camminato un miglio nei suoi mocassini.”

Ed è proprio tale concetto che Pocahontas tenta di far capire a John Smith fin dall’attacco della canzone quando gli dice che, anche se lui pensa a lei come ad una selvaggia, in realtà lo fa solo perché è ancora racchiuso nel suo piccolo mondo e che, anche se ha viaggiato alla scoperta del mondo, in realtà, come spesso accade, con la testa e con lo spirito non si è mai allontanato davvero da casa sua. 

È allora che lo prende per mano e gli fa scoprire la sua cultura, invitandolo a guardarla con occhi diversi, aprendosi alla ricchezza del mondo, alle sue sfumature e, appunto, ai suoi colori diversi, imparando ad accettare quei colori così per come sono e si presentano.

“Non distinguer dal colore della pelle

E una vita in ogni cosa scoprirai”

Solo così potrà davvero riuscire a capire e scoprire le culture e gli aspetti della vita nuovi e, solo apparentemente, diversi dalla sua. 

Dico apparentemente perché, infine, il messaggio finale della canzone è che, su questo mondo così vario, alla fine siamo tutti accomunati da uno spirito e da un perché, uno scopo, che seppur diverso per ognuno di noi, parte e si conclude negli stessi identici punti. Per arrivare bene e in pace a destinazione, l’unica maniera è avere gli occhi e l’animo aperti e pronti ad arricchirsi durante la strada.

Cosa ne pensate?? Speriamo che l’articolo vi sia piaciuto e nel caso fatecelo sapere sui nostri canali social! 

Ascolta “Pocahontas e I colori del vento – La spiritualità dei Nativi Americani e l’incontro tra culture” su Spreaker.

Ascolta su Apple Podcast

Ascolta su Spotify

Ascolta su Google Podcast

Ascolta su GoodPods

Fonti:

  • Podcast Music Credits to: Imago Latens; Brano di astrofreq da Pixabay
  • https://www.britannica.com/topic/Native-American-religion/South-America#ref242869
  • https://ohmy.disney.com/music/2013/10/13/why-colors-of-the-wind-is-so-good/
  • https://www.theodysseyonline.com/the-message-behind-colors-of-the-wind
  • G. Fanin – “Il legame con la natura degli indiani d’America”
  • G. Fanin – “La visione sacra degli indiani d’America”
  • C. Dubois – ” Simboli sacri degli indiani d’America. Visioni e riti del popolo pellerossa.”
  • https://indianiamerica.it/tradizione/spiritualita-tribu-nativi
  • https://www.thecanadianencyclopedia.ca/en/article/religion-of-aboriginal-people
  • https://www.britannica.com/art/totem-pole
  • “The Making of Pocahontas” documentario, 1995
  • https://www.legendsofamerica.com/na-totems/
  • https://www.nationalgeographic.org/article/native-americans-and-freedom-religion/
  • https://www.freeyourtalent.eu/blog/wp-content/uploads/2020/05/salutemondo_nordamerica.pdf
  • https://www.britannica.com/topic/Sun-Dance