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“Modern Inventions” 2 Curiosità (e ½) sul cortometraggio del 1937

Prima di raccontarvi di “Modern Inventions”, il cortometraggio del 1937 con protagonista Paperino (in italiano “Paperino e le invenzioni moderne”), è doveroso fare i nostri migliori auguri di Buon compleanno al nostro caro Donald. Fare 86 anni non è da tutti, arrivarci così bene è davvero da pochi. 

Io personalmente ho incontrato Paperino quando ero molto piccola, come molti di noi del resto; l’ho incontrato mentre scartava una scatola piena di regali arrivatagli dall’America Latina, era l’inizio de “I tre caballeros”, e ricordo di aver pensato esattamente queste parole: “Voglio una scatola piena di regali grande come la sua!”

Da allora siamo diventati amici e non ci siamo lasciati più ed è per questo che gli voglio bene come si vuole bene ad un amico vero ed ecco perché io e The Mouse Stories, gli mandiamo i nostri più sinceri auguri di 86° compleanno! Per festeggiarlo ancora più degnamente abbiamo preso spunto da un cortometraggio che lo vede protagonista assoluto e da li partiamo per raccontarvi 2 curiosità (½) su di lui e sugli anni ’30 del 900.  

La trama

“Modern Inventions” come detto è del 1937, è il primo cortometraggio che lo vede protagonista solo soletto in visita al fittizio “Museo delle meraviglie moderne” ed è una piccola perla nascosta fra i numerosi suoi cartoons. 

Modern inventions paperino

Credits to: © Disney. All Rights Reserved.

La trama in breve è questa: Paperino mentre è in visita al museo si ritroverà coinvolto in una serie di situazioni e gag davvero assurde ed esilaranti: dal robot maggiordomo che lo accoglie e praticamente diventa il suo stalker e con il suo “Il cappello signore” ogni volta lo costringe a dargli il cappello (che il povero Donald non vorrebbe dargli); passando per il robot autostoppista, la macchina impacchetta regali, il robot tata e il robot barbiere.

Di tutte queste invenzioni finisce vittima suo malgrado, in maniere diverse e con cappelli diversi ogni volta, ma sopratutto con degli esiti davvero divertenti e che fanno riflettere lo spettatore.

1 – Paperino mago modaiolo

La prima curiosità di questo cortometraggio è la gag dei cappelli e del robot maggiordomo.

È lo sketch che apre e chiude il cartone e vedere Paperino protestare ed inveire contro il robot che gli prende a forza i suoi capelli è una delle scenette più divertenti di tutto il cortometraggio.

Nella sua semplicità mostra tutta l’inventiva degli animatori e della gente che lavorava agli studios, che partivano da un’idea semplicissima facendola diventare il motore portante di 8 minuti animati.

Ma la cosa davvero divertente di tutta la faccenda è lo sguardo furbo e ammiccante di Paperino che ad ogni cappello rapito risponde cacciandone uno diverso prendendolo dalle maniche della sua giubba da marinaio come un perfetto mago, ed ognuno di questi riprende la moda di una determinata epoca; per dovere di cronaca eccoli elencati di seguito:

 –Un cilindro: cappello tipico dell’800 utilizzato da moltissimi personaggi famosi, Paperon De Paperoni fra tutti, e come non ricordare il Presindente Lincoln

Una feluca ( o bicorno ): un solo nome, Napoleone, una volta indossato il cappello Paperino infatti ne fa divertentemente il verso infilandosi una mano nella giubba da marinaio. La feluca è stato un cappello molto in uso nelle uniformi militari e, dal XVIII secolo in poi, sopratutto in Europa. 

Un berretto da soldato: avete presente i berretti dei soldati della Union Army? quelli della Guerra di secessione americana per intenderci( che si ebbe dal 1861 al 1865 fra gli stati dell’Unione del Nord e gli stati Secessionisti del Sud). Ecco il berretto ricorda quel tipo di cappello lì.

 –Una cuffia: cappello più utilizzato non può esserci nella storia, ma quello di Paperino è quella che si utilizzava prima per dormire. L’uso delle cuffie comunque, per chi muore dalla voglia smisurata di saperlo e non ci dormirà la notte, pare risalga gli antichi egizi e nel corso degli anni è stata usata moltissimo in vari modi. 

Ed infine una delle più famose ed utilizzate di tutte, la bombetta: anche lei nata nell’800 come il cilindro, ebbe moltissimo successo nella moda occidentale, tanti sono gli indossatori noti, primo fra tutti in casa Disney come non ricordare George Banks in Mary Poppins?? poi ovviamente Stanlio e Olio, il nostro Totò, ed infine Charlie Chaplin. E proprio da Chaplin partiamo per raccontarvi la seconda curiosità. 

2 – Paperino vs Macchina

Per chi non lo sapesse Charlot è un personaggio immaginario ideato da Charlie Chaplin e protagonista di una serie di film che hanno fatto la storia del cinema.

Nel 1936, l’anno prima di “Modern Inventions”, esce una delle pietre miliari della storia del cinema mondiale, “Modern Times” ( Tempi moderni ) diretto da Charlie Chaplin stesso che interpreta appunto Charlot. 

Chaplin tempi moderni
Immagine presa da Wikipedia

Stando a quanto raccontato sul sito ufficiale di Chaplin, pare che alla premiere al Grauman’s Chinese Theatre a Hollywood lo stesso Walt Disney, che ammirava molto Chaplin fin da piccolo, aveva comprato degli spazi pubblicitari nel programma in cui erano state inserite sia una nuova Silly Symphony degli studios sia un messaggio di Walt che diceva:

“In apprezzamento del supremo pantomimista la cui inimitabile arte e artigianato sono senza tempo”

Si firmava Mickey Mouse e Walt Disney.

“Tempi Moderni” poi è diventato il manifesto di un’epoca intera, un film che ancora oggi ispira moltissimi cineasti e attori e per questo, non sorprende che alla Disney si siano ispirati ad esso molte volte. “Modern Inventions” ne è un esempio e già dai titoli simili del resto questa cosa sembra chiara.

Così come Paperino è vittima ( a modo suo ovviamente ) della tecnologia delle invenzioni del museo, anche Charlot è vittima della catena di montaggio della fabbrica in cui lavora. In particolare durante la pausa pranzo Charlot è costretto a fare da cavia per la sperimentazione di una macchina automatica da alimentazione che dovrebbe dare la possibilità a chi mangia di essere imboccato senza così essere costretto a interrompere il lavoro. 

Paperino e Charlot
Nella prima immagine Charlot alla macchina automatica da alimentazione
nella seconda Paperino con il Robot Barbiere

Imprigionato viene letteralmente torturato dalla macchina e l’esperimento fallisce miseramente con esiti esilaranti per gli spettatori.

Allo stesso modo Paperino finisce o impacchettato dalla macchina dei regali o con il becco pieno di lucido da scarpe e le piume del sedere all’ultima moda dopo essere finito sulla sedia del barbiere al contrario.

Certo qualcuno potrebbe obbiettare che Paperino, diversamente da Charlot, provoca le macchine (come quando tocca la macchina impacchetta regali anche se un cartello dice espressamente di non farlo).

Ma nonostante ciò la domanda resta perché entrambi ci fanno ridere ma ci fanno anche riflettere, mettendoci di fronte all’eterno dilemma che affligge da sempre l’uomo ( o il papero ) e che tanto ha ispirato film, racconti e riviste di fantascienza e non solo: chi vincerà? l’uomo o la macchina? e sopratutto abbiamo davvero bisogno di tutte queste “meraviglie moderne”o di qualcuna possiamo farne a meno?

½ – I timori sullo sviluppo tecnologico

Quest’ultima più che una curiosità è una riflessione. 

“Modern Inventions”, è un piccolo capolavoro degli anni ’30. Anni che sono stati molto fortunati in casa Disney se si pensa che nello stesso 1937 uscirà Biancaneve e i sette nani, il primo lungometraggio animato della storia del cinema negli USA nonché il 1° classico disneyano di una lunga e fortunata serie.

Insomma quell’anno è uno di quelli che segnano un punto di svolta nella vita di tanta gente ( perché tante sono le persone che hanno contribuito a che quel punto di svolta arrivi).

Se si pensa a quanta gente ha lavorato a Biancaneve, (ma anche le Silly Simphony e i cortometraggi come questo) e quante di queste persone si siano dovute immergere nello sviluppo tecnologico che avanzava in quegli anni, comunque si può avere un’idea solo immaginaria di quanto lavoro ci sia stato dietro. 

Per noi che siamo nati circondati da smartphone e mega schermi, diventa davvero difficile farsi un’idea di quante notti insonni, quante matite e quante speranze siano state consumate dietro quei lavori, in un epoca in cui quello sviluppo era molto diverso, e sopratutto molto più lento e costoso. 

galleria delle macchine esposizione universale del 1900 a parigi
Galleria delle macchine all’Esposizione universale del 1900 a Parigi ( immagine presa da Wikipedia)

Certo tra fine 800 ed inizio 900 c’era stata la seconda rivoluzione industriale e gli Stati Uniti primi fra tutti erano saliti a cavallo dello sviluppo industriale, economico e tecnologico.

Poi c’erano state la Grande guerra e la Grande depressione a rompere le uova nel paniere ma quelle uova non si erano rotte tutte e lo sviluppo tecnologico in primis era solo rallentato non si era arrestato.

Se pensiamo che la rivoluzione scientifica e tecnologica portò nel lasso di tempo di fine ed inizio secolo a cose del tipo: il telefono, la radio, il radar e l’elettricità stessa, ( tanto per citarne alcune ) e proviamo a metterci nei panni di quelle persone diventa difficile capire i loro sentimenti.

Pubblicità di lampade elettrice (1897) – immagine presa da Wikipedia

Certo c’era chi all’inizio era ottimista, ma dopo una guerra lunga e logorante e una depressione che aveva portato via casa e speranze a tantissima gente, quell’ottimismo per alcuni si era trasformato in diffidenza e gli stessi da quello sviluppo tecnologico si sentivano un po intimoriti. Quando Paperino girando per le sale del museo viene sopraffatto dai robot ed inveisce arrabbiato contro di loro, descrive in maniera scherzosa quello stato d’animo.

E se pensiamo che dagli anni successivi al ’37 si profilerà all’orizzonte anche l’ombra della sperimentazione e delle ricerche sulla forza atomica che poi porterà alla costruzione della bomba, beh, quei timori diventano ancora più fondati ( e proprio sulla forza atomica leggetevi “Topolino e il mistero dell’uomo nuvola” se non lo avete ancora fatto).

copertina amazing stories
Copertina della rivista “Amazing Stories”

Non ci sorprende quindi che anche la fantascienza come genere ha il suo periodo dorato proprio in quegli anni, in cui la gente pensa più che mai a come sarà il futuro, a cosa porterà, quali  invenzioni trasformeranno la vita della gente in bene e in male.

Si pensi ad esempio alla rivista “Amazing Stories”, ( di cui lo stesso Paperino è lettore nella sua versione disneyana “Amazing Papers” nelle storie di Paperino Paperotto) tanto per citarne una fra tante o John W. Campbell, una leggenda del genere fantascientifico. 

“Modern Inventions” ( così come Tempi moderni di Chaplin ) nel suo piccolo, è figlio di questo periodo.

E Paperino che tutti amavano già allora e che è creato ad immagine e somiglianza della gente con i suoi pregi e i suoi difetti, piccolo maldestrissimo maestro di vita, interprete dei tempi e dei sentimenti, non poteva non esserne il protagonista. Quando lo vediamo arrabbiato ed intrappolato dentro il pacco regalo non possiamo non chiederci, ma davvero non possiamo impacchettarceli da soli i regali? Davvero certe invenzioni ( come il bastone per i selfie o lo spazzolino da denti elettrico ) sono così indispensabili?

Voi cosa ne pensate? Quali sono secondo voi le invenzioni di cui si sarebbe potuto fare a meno? Raccontatecelo nei commenti sui nostri canali social!

Ps: io comunque la scatola di regali gigante ancora l’aspetto! 

Fonti: