“Luca” e i leggendari mostri marini liguri
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Una delle prime cose che ho fatto, non appena ho finito di vedere Luca, è stata quella di documentarmi sulle leggende riguardanti i mostri marini liguri. Personalmente adoro i miti, le leggende e le storie misteriose; soprattutto adoro quelle di mare e, anche se soffro il mar di mare come non ci fosse un domani, allo stesso tempo, proprio queste storie mi hanno sempre affascinata.
Tempo fa vi parlai di altri miti riguardanti il mondo marittimo, a proposito del mito delle sirene, in un vecchio articolo che potete recuperare qui. Oggi però, in questo primo articolo del nostro blog (finalmente!) dedicato a Luca, vi racconterò qualche leggenda che sono riuscita a trovare riguardo i mostri marini liguri che hanno probabilmente ispirato il regista di Luca, Enrico Casarosa e gli altri artisti Pixar, nella creazione del film. Quindi… Silenzio, Bruno! E partite con me alla volta dei misteriosi fondali liguri.
Da dove partono le leggende sui mostri marini
Innanzitutto è doveroso fare una domanda e tentare di darsi una risposta: da dove partono queste storie?? Beh, com’è ovvio, ogni luogo ha le sue storie e leggende e il mare ne ha sempre prodotte a iosa fin dall’alba dei tempi. Fra le già citate sirene, polpi giganti e kraken divoratori di navi di certo non ci si annoia. Ovviamente, avendo l’Italia una lunga e antica tradizione marittima, ha anche una lunga tradizione di storie e leggende a riguardo.
La Liguria, inoltre, è da sempre una terra di marinai, navigatori ed esploratori; è quindi più che logico che, proprio lì, siano spuntate storie che hanno come protagonisti strane e affascinanti creature mostruose. Storie spesso raccontate, ancora oggi, da pescatori che riportano avvistamenti di creature strane, simili a draghi, serpenti o enormi squali. Alcune di queste leggende, tra l’altro, risalgono a tempi anche molto antichi e, con il tempo, stando a quanto riportato, pare che gli abitanti di quelle zone abbiano sviluppato una vera e propria ossessione riguardante le storie di mostri marini; un po’ come accade al padre di Giulia Marcovaldo (o al suo gatto Machiavelli). Di seguito ve ne riporto alcune delle più note e famose.
Il “Rinoceronte Marino”
Una delle storie più affascinanti che viene raccontata ancora oggi dagli abitanti della costa ligure, parla del celebre “Rinoceronte Marino”. Secondo i racconti pare che un mostro enorme, lungo circa 10 metri, simile ad un grosso squalo, si aggiri fra le acque del Mar Ligure. Il primo avvistamento di cui si ha memoria risale al 1923, quando alcuni pescatori di Camogli dissero di aver visto questo strano animale, molto simile ad uno squalo bianco, ma con una grande protuberanza sul muso. In seguito la leggenda si è andata consolidando nel corso degli anni, dando così vita alla leggenda del Rinoceronte Marino.
Volendo dare una spiegazione scientifica, però, occorre dire che non è improbabile imbattersi in esemplari di squali bianchi nelle acque del Mar Ligure. Quindi, si sarebbe potuto trattare di esemplari di squali bianchi di grandi dimensioni, magari con delle malformazioni fisiche; o ancora di esemplari di squalo elefante, (detto anche squalo cetorino o squalo pellegrino), il secondo pesce più grande del mondo, che può arrivare ad avere una lunghezza di 10 o anche 12 metri.
Il drago della Baia
Una leggenda molto diffusa racconta poi di un temibile drago che pare avesse bellamente deciso di prendere dimora nella baia dove oggi sorge l’Abbazia di San Fruttuoso, fra Portofino e Camogli. Ora, come ogni drago perfido e affamato che si rispetti, anche in questo caso pare che la bestiola si dilettasse nel divorare qualsiasi anima viva o semiviva passasse per quelle zone. Proprio lì, però, doveva sorgere una chiesa che, a causa della presenza mostruosa, ovviamente non era facile da erigere. Fu così che un dì apparve un Angelo mandato da Dio a risolvere l’imbarazzante situazione. L’Angelo, infatti, dopo una strenua lotta, sconfisse lo sgradito ospite e al suo posto venne costruita una chiesa, che oggi è stata sostituita dalla succitata Abbazia di San Fruttuoso dei monaci Benedettini.
Tra draghi, serpenti e polpi
Ovviamente, il drago della Baia non è l’unico che pare amasse villeggiare lungo il Mar Ligure. Secondo quanto riportato da un articolo della National Geographic (che vi ho riportato nelle fonti a fine articolo), pare che nel 1685, l’abate Giulio Marmorati avesse descritto un altro drago marino nella sua opera Historiae Lunigiana. Secondo la leggenda, anche questo drago pare avesse voglia di devastare, mangiare e compiere perfide distruzioni a discapito dei poveri marinai. Proprio per questa ragione, si dice che San Venerio, eremita dell’Isola del Tino (che si trova all’estremità occidentale del Golfo della Spezia nel Mar Ligure) lo affrontò e lo mise in fuga. In seguito, nel 1907, il pittore Felice Del Santo raccontò di averlo avvistato e la notizia fece molto scalpore, dando il via a una grande caccia che però non portò a nessun risultato. La cosa certa è che, ancora oggi, per ricordare questa storia esiste la Grotta del Serpente, segnalata dalle mappe e situata fra Bocca di Magra e Punta Bianca.
Un’altra storia, che ha per protagonista un mostro dall’aspetto serpentesco, è quella che parla di un serpente a più teste simile all’Idra di Ercole e che pare dimori anche lui nel Mar Ligure nella zona delle Cinque terre (insomma, come avete capito il Mar Ligure è un posto molto, molto affollato, tocca fare la fila). Anche lui, come ovvio, si divertiva a pasteggiare divorando marinai qui e là.
Un’altra leggenda ancora lascia il mondo dei draghi e vede protagonista un polpo, altra creatura marina che nel corso dei secoli si è data ben da fare turbando le fantasie di marinai e navigatori. Secondo il racconto che viene tramandato ancora oggi, nel borgo ligure di Tellaro, durante una notte cupa del 1660, gli abitanti vennero svegliati dal suono delle campane della chiesa di San Giorgio, che li avvertiva di un attacco imminente dei pirati Saraceni. Una volta giunti in cima al campanile, gli abitanti però si accorsero che la sentinella si era addormentata e che un enorme polpo si era avvinghiato alle corde delle campane, riuscendo quindi ad avvertirli del pericolo. Ancora oggi, su una parete della chiesa, vi è una targa che commemora l’accaduto.
Mostri pirateschi
Ovviamente potevano mancare i pirati?? Logicamente no! L’ultima storia di mostri marini di oggi ci porta presso un vecchio castello (ricordate: quando ci sono di mezzo leggende e storie, ci sono sempre vecchi castelli da qualche parte, SEMPRE.) Il detto castello sorge presso la baia di Paraggi, vicino Santa Margherita Ligure, su una scogliera a picco sul mare dove si trova anche una grotta. Secondo la storia, un pirata francese di nome Etienne Toutsaints, celebre per la sua avidità e malvagità, naufragò un giorno con il suo veliero andandosi a schiantare proprio in questa baia. Lì, ferito e morente, si rifugiò con il suo tesoro nella grotta succitata e spirò. Secondo la leggenda, pare che, dopo la morte abbia subito una sorta di metamorfosi trasformandosi in, niente po’ po’ di meno ché, un’enorme murena. Ancora oggi svariati sub hanno raccontato di aver visto una grande murena o di aver subìto incidenti inspiegabili nuotando in quella zona.
Luca, mostro marino non tanto mostruoso
La cosa certa è che Luca e compagnia tutto sono tranne che mostruosi, anzi! La storia dell’amicizia fra Luca, Alberto e la simpatica Giulia Marcovaldo è davvero molto tenera e commovente. Personalmente ho davvero apprezzato e adorato questo film! L’ho trovato delicato, dolce e disseminato di piccoli splendidi particolari sulla nostra bella Italia. Particolari e dettagli non solo nel descrivere luoghi, usi e costumi, ma anche sulla storia del periodo in cui è ambientato, quello della Vespa che imperversava per le strade della nostra penisola e in cui il cinema italiano aveva tante cose belle da dire e da mostrare! Se guardate Luca con attenzione, infatti, scoprirete tanti dettagli che vi potranno dare un’idea della vita e del modo di vivere dell’Italia di un po’ di anni fa.
La cosa più bella, però, è senza dubbio il sentimento d’amicizia che viene mostrato nel film; un sentimento di tipo quasi sacro che aiuta le persone a crescere, a fare le scelte giuste e a superare le difficoltà. Un tipo di legame troppo spesso sottovalutato, che invece andrebbe riscoperto e coltivato e che nel film appare ancora più attuale se si pensa al fatto che Luca e Alberto sono dei mostri marini e quindi rappresentano il “diverso”. Instaurando amicizia fra di loro e con Giulia danno prova del fatto che il loro legame non vede il diverso ma solo ed unicamente la comunità d’affetto e d’intenti, rendendo i tre simpatici amici più simili che mai.
E a voi è piaciuto Luca?? Conoscete altre storie e leggende di mostri marini legati alla Liguria o ad altre regioni italiane?? Fateci sapere questo e se l’articolo vi è piaciuto, raccontandocelo sui nostri canali social!!
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Fonti:
- Podcast Sound Effects: www.pixabay.com
- https://monstermovieitalia.com/2019/06/08/bestiario-italia-leggende-creature-liguria/
- https://www.nationalgeographic.it/viaggi/2021/06/la-liguria-fantastica-di-luca-dimora-di-creature-mitologiche-e-mostri-marini-leggendari
- https://www.nationalgeographic.it/animali/2021/06/queste-creature-acquatiche-hanno-instillato-paura-alimentato-superstizioni-e-ispirato-film-e-ricerche
- https://cinema.everyeye.it/notizie/luca-enrico-casarosa-racconta-mostri-marini-trasformazioni-nuovo-film-pixar-501725.html
- https://www.genovagolosa.it/liguria-fantastica-terra-draghi-dragoni-basilischi/
- https://www.youtube.com/watch?v=3cp8IeLINRU
- https://www.ehabitat.it/2021/06/27/luca-la-favola-pixar-ci-porta-alla-scoperta-delle-cinqueterre/