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Libri, magazine e film che hanno ispirato Strange World

Un viaggio nella fantascienza che ha ispirato il nuovo classico Disney “Strange World – un mondo misterioso”

È da poco uscito nelle sale il nuovissimo classico Disney fiammante, “Strange World – un mondo misterioso”, e anche questa volta sono riuscita a vederlo abbastanza in fretta. Il film verte sulla storia della famiglia Clade, abitanti del mondo di Avalonia, una comunità che sorge in una valle circondata da altissime e impenetrabili montagne. 

C’è Jaeger Clade, il ‘capostipite’ appassionato esploratore e novello Indiana Jones; c’è suo figlio Searcher, agricoltore che preferisce la vita della fattoria a quella avventurosa impostagli dal padre; Searcher è anche uno studioso scopritore del pando, una pianta in grado di fornire energia a tutta Avalonia. C’è Ethan, figlio di Seaercher, con il carattere a metà fra quello del nonno e quello del padre. 

I tre, e gli altri personaggi che ruotano loro intorno, si ritrovano invischiati in un viaggio nelle viscere della terra, Jules Verne style, alla ricerca di una cura per salvare il pando, che si trova in pericolo a causa di una misteriosa malattia.

Questa, in breve, la sinossi della trama. Il film, come avrete capito, attinge a piene mani al mondo fantascientifico vecchio stile. Dalla letteratura di Jules Verne, ai film di fantascienza e avventura tra cui Indiana Jones o King Kong, passando per i pulp magazine di inizio ‘900 (a breve vi spiegherò di cosa si tratta). Sono gli stessi ideatori e creatori del film, fra cui il regista premio Oscar Don Hall, ad averlo raccontato in più di un’intervista. In pratica, sia per la creazione del magico mondo sotterraneo popolato da strane creature, sia per le colorazioni usate, sia per la caratterizzazione dei personaggi, il film appare come una lunga citazione a quelle saghe letterarie, fumettistiche o filmiche che hanno fatto la fortuna e hanno creato i capisaldi del genere science fiction. 

Come avrete intuito, oggi vi porterò con me proprio in viaggio nelle viscere del genere fantascientifico alla scoperta di quelle opere, siano essi libri, magazine o film, che hanno ispirato e aiutato gli autori di Strange World, nella creazione del film. 

Prima di andare avanti vi segnalo, però, che già con il recente film Pixar “Lightyear – la vera storia di Buzz”, ho fatto un’operazione simile. Quindi, se volete saperne di più vi rimando all’articolo dedicato qui. Nel medesimo articolo trovate anche una breve storia del genere fantascienza, dalle sue origini ai nostri giorni. 

Ciò detto, imbarcatevi con me e andiamo nelle viscere della terra a scoprire il mondo misterioso di Strange World! 

1 – I ‘pulp magazine’ 

Copertina del 1926 di Amazing Stories – p.d.

Fra le primissime e più importanti ispirazioni a cui hanno attinto i creatori del film ci sono i cosiddetti pulp magazine.

Si tratta di riviste di narrativa a buon mercato (il nome pulp deriva dal tipo di carta, particolarmente economica, che veniva usata per stamparle), che ebbero un notevole successo tra il 1896 e la fine del 1950. (Da queste riviste nacque il genere lettario pulp, che di solito trattava contenuti e racconti di genere molto forte, fossero essi crimini, situazioni macabre e cosi via.)

Il primo pulp magazine fu la rivista Argosy, pubblicata per la prima volta per l’appunto nel 1896. In sei anni ebbe talmente successo che, nel corso del tempo, nacquero molte altre riviste del genere. Inoltre, fra gli anni ’20 e ’40 ci fu un vero e proprio picco di notorietà dei pulp magazine, che spesso riuscivano a vendere fino ad un milione di copie per numero. 

Le riviste di maggior successo furono Argosy, Adventure, Amazing Stories, Marvel Tales, Planet Stories, Thrilling Wonder Stories, Weird Tales, e moltissime altre. 

I generi delle storie raccontate variavano. Si andava dal genere gangster story e poliziesco, a quello avventuroso, passando per il western, l’horror e lo spionistico e, ovviamente, il genere fantascientifico e fantasy. Le loro copertine, nonostante il basso costo e la poca qualità della carta usata rispetto ad altri magazine, riuscivano a catturare le attenzioni dei passanti grazie ai colori sgargianti o perché piene di scene d’azione o, talvolta, anche immagini osé. Non solo, spesso quelle copertine presentavano illustrazioni di alcuni disegnatori che oggi sono ritenuti fra i più apprezzati, anche nel mondo dell’arte. 

I creatori di Strange World hanno detto di essersi ispirati molto a queste riviste. E sicuramente proprio le copertine, con le loro scene e le loro scritte sgargianti ed enormi e i loro disegni scintillanti, hanno fornito molta ispirazione per il film. Sia nella creazione del mondo misterioso, che per quello di Avalonia, come pure per le colorazioni adoperate o per ciò che riguarda certe caratterizzazioni dei personaggi. 

2 – I fumetti franco belgi, i ‘Bandes Dessineés’

Altra ispirazione a cui pare si siano rivolti gli autori Disney, nello specifico per la caratterizzazione dei personaggi, pare arrivare dai fumetti franco – belgi meglio noti con il nome Bandes Dessineés, la parola francese per fumetto che, letteralmente, significa “striscia disegnata”. Si tratta di fumetti in lingua francese, creati per i lettori francesi e belgi e che, come i pulp magazine, hanno iniziato a far fortuna nei primi decenni del 20° secolo. 

Fra i fumetti più noti di questo genere ricordiamo “Le avventure di Tintin”, “Lucky Luke”, “I puffi” e “Asterix e Obelix”. Proprio quest’ultimo, famosissimo, è stato citato fra le ispirazioni per il film dai creatori Disney. Creato dallo sceneggiatore René Goscinny e dal disegnatore Albert Urdezo, debuttò per la prima volta il 29 Ottobre dell’ormai lontano 1959 sulla rivista ‘Pilote’ e da allora ha avuto un successo enorme, se contiamo anche i numerosi riadattamenti cinematografici e televisivi che ne sono stati ricavati. Altra ispirazione che proviene da questo ambiente, citata dagli autori, riguarda il lavoro del fumettista francese Didier Conrad, che ha lavorato proprio alla serie a fumetti “Asterix” e al settimanale a fumetti belga “Spirou”. 

3 – Jules Verne, Arthur Conan Doyle e Edgar Rice Burroughs

Illustrazione per “Viaggio al centro della terra” di Édouard Riou – p.d.

Fra le altre ispirazioni citate nelle varie interviste c’è anche il fior fiore della letteratura.

Primo fra tutti è sicuramente Jules Verne, che è considerato a tutti gli effetti come uno dei padri fondatori della fantascienza moderna. Innamorato della letteratura fin da ragazzo Verne è stato un autore molto prolifico e alcuni dei suoi romanzi hanno avuto un successo incredibile. Fra questi, ricordiamo, sicuramente, “Ventimila leghe sotto i mari”, “Dalla terra alla luna”, “Il giro del mondo in 80 giorni” e, ovviamente, “Viaggio al centro della terra”, quest’ultimo è una delle primissime ispirazioni usate per Strange World.

Fra le altre ispirazioni troviamo anche il babbo di Sherlock Holmes, Arthur Conan Doyle. Nonostante sia ricordato principalmente per i suoi romanzi sul noto investigatore, in realtà Arthur scrisse anche alcuni romanzi fantasy, horror e qualche cosa di fantascientifico. In realtà già ho avuto modo di accennare ad uno di questi in un vecchio articolo che trovate qui. 

Le opere science fiction di Conan Doyle sono principalmente quelle che hanno per protagonista il Professor Challenger, un brillante scienziato le cui avventure vengono raccontate in una serie di libri fra cui il più noto è “Il mondo perduto”, pubblicato nel 1912, che ha fornito una parte dell’ispirazione per la nota saga filmica “Jurassic Park”. 

Infine, per quanto riguarda il romanziere americano Edgar Rice Burroughs, quest’ultimo è noto, soprattutto, per aver creato uno degli eroi popolari più conosciuti del mondo, ossia Tarzan. Autore di numerosi romanzi, si è dedicato anche al genere fantascientifico con il ciclo di romanzi noto come il “Ciclo di Marte”, inaugurato dal romanzo “Sotto le lune di Marte”, che ottenne un immediato successo alla sua uscita e che ha inaugurato una serie di numerosi volumi ambientati sul pianeta rosso. 

4 – National Lampoon’s Vacation

Locandina del film

Fra i film che hanno ispirato Strange World gli autori hanno anche nominato il film campione d’incassi nel 1983 “National Lampoon’s Vacation“. Si tratta di una commedia americana, prima di cinque sequel, la cui storia verte su una famiglia che fa un viaggio on the road attraverso gli States per raggiungere un parco divertimenti. Lungo la strada si verificano, però, una serie di episodi assurdi ed esilaranti. Il film ebbe davvero un grande successo e gli artisti Disney hanno detto che, per creare le dinamiche che si instaurano all’interno della famiglia Clade durante il viaggio, si sono ispirati proprio agli episodi di cui sono protagonisti i personaggi di “National Lampoon’s Vacation”. Sicuramente, fra tutte le ispirazioni, questa è la più inaspettata e a cui non molti avrebbero pensato. 

5 – Indiana Jones, Star Wars, King Kong

Infine, ovviamente, per un film del genere le ispirazioni base e onnipresenti non possono non essere i re delle saghe cinematografiche d’avventura e di fantascienza per eccellenza: Indiana Jones e Star Wars. Entrambe davvero non hanno bisogno di nessunissima presentazione perché sono conosciute praticamente da chiunque nel globo. Sia le avventure di Indy (che non vediamo l’ora di rivedere in pista con il prossimo film in uscita nel 2023 “Indiana Jones e la ruota del destino”) sia le avventure di Luke, Ian Solo, la principessa Leila, Obi Wan e Dart Tener, hanno contribuito a costruire i capisaldi tanto del genere fantascientifico, che di quello avventuroso. 

Infine, fra i film citati dagli artisti Disney, c’è anche “King Kong”. Di riadattamenti cinematografici sull’enorme scimmia gigante ne è pieno il cinema e la tv e, nelle varie ricerche fatte, non ho ben capito a quale film possano essersi riferiti gli autori Disney. Ho dato, quindi, per scontato, che si tratti del film originale del 1933, per la regia di Merian C. Cooper ed Ernest B. Schoedsack. Questo non solo perché molte ispirazioni precedenti, come abbiamo visto, si rifanno a quel periodo, ma anche perché quel film è una vera pietra miliare fra quelli che riguardano mostri giganti. Inoltre è ricordato anche per essere un vero e proprio film pionieristico per ciò che riguarda l’uso degli effetti speciali. Il film si basa su un romanzo, scritto nel 1932, da David W. Lovelace. Venne inizialmente pubblicato per la prima volta, nemmeno a dirlo, sul pulp magazine Mistery Magazine e solo successivamente sotto forma di libro.

Un’immagine promozionale del “King King” del 1933 – p.d.

Strange World – fra un mondo spettacolare, colori bellissimi e conflitti interiori e fra genitori e figli (ancora!)

ATTENZIONE SPOILER!! NON PROSEGUITE NELLA LETTURA SE NON AVETE ANCORA VISTO IL FILM. 

Detto questo, siamo giunti al termine di questo breve excursus nel favoloso mondo fantascientifico. E devo dire che, mentre alcune ispirazioni sono abbastanza ovvie, altre, anche per una mia mancanza di conoscenza in merito, non me le aspettavo e la cosa mi ha piacevolmente sorpresa. Ciò detto, per quanto riguarda questo nuovo classico Disney, il mio parere è piuttosto duplice. Se da una parte, da un punto di vista tecnico non vi è davvero alcun dubbio sulla bravura immensa degli artisti Disney, dall’altro la trama mi ha un po’ lasciato l’amaro in bocca. Attenzione, nell’insieme il film mi è piaciuto. I colori, la creazione minuziosa e spettacolare del mondo sotterraneo, sono davvero stupefacenti. Così come pure ho trovato divertentissimo il personaggio di Jaeger Clade e tutto il lato comico avventuroso della storia. Allo stesso tempo, però, è mia personale e soggettiva opinione che questo mondo così minuziosamente creato sia un “tantino” sprecato per il tipo di trama che gli hanno costruito addosso. Proprio perché si sono ispirati a film e saghe di tutto rispetto, ritrovarmi, per l’ennesima volta (ormai ho perso il conto), la tematica del conflitto interiore e del rapporto disfunzionale genitore figlio, devo ammetterlo, mi ha lasciata con qualche punto interrogativo di troppo. A proposito della tematica genitori figli, presente in maniera un po’ troppo insistenze in vari recenti prodotti di casa sia Disney che Pixar, ve ne avevo già parlato in questo articolo riguardo Red. Capisco che negli ultimi tempi si voglia privilegiare il conflitto interiore a scapito del conflitto con un cattivo degno di nota (ma io amo visceralmente i cattivi Disney stile Scar e Malefica quindi sono di parte), però, in un mondo del genere, così dettagliatamente creato, con tutto il lavoro incredibile fatto, perché non approfittarne per fare una trama più complessa e si, anche un po’ più vecchio stile?? Oppure, se proprio si vuole privilegiare questo genere di conflitto, perché non cambiare strada e raccontare di qualche altro tipo di rapporto interpersonale? Perché non focalizzarsi sull’amicizia ad esempio? La questione rapporto difficile fra genitori/figli/nonni/famiglia davvero è stata trattata troppo. Da Ribelle a Red, passando per Coco, Encanto e ora anche Strange World, mi sembra che ci si stia lasciando prendere un po’ la mano. E in quest’ultimo caso, a mio parere, si sarebbe potuta risparmiare. O, per lo meno, non farne la trama principale, come accadeva con i vecchi classici Disney come “La sirenetta” o “Il re leone” dove pure era ben chiara e presente ma non andava ad appesantire per nulla il film e riusciva comunque a comunicare, più che perfettamente, ciò che intendeva. Insomma, per come la vedo io, Strange World aveva davvero un grande e ottimo potenziale, che però è stato un po’ svilito da un eccesso di conflitto interiore e familiare. Capisco perfettamente che il fine principale era proprio quello di raccontare la storia di una famiglia e delle loro dinamiche interne. Ma, oltre a non essere l’unica forma di rapporto presente nel mondo, è stata già trattata troppe volte, finanche nel recente “Come per disincanto”; che altro c’è da dire in proposito? Tra l’altro il lato da cui viene trattata mi sembra sempre lo stesso, ossia un genitore che vuole che il figlio segua le sue orme e il figlio che si rifiuta e vuole fare altro. Ma il rapporto genitori figli non è solo questo, se proprio si vuole insistere a trattare questo tema, perché almeno non provare a cambiare il punto di vista da cui lo si racconta?

Detto questo, siamo giunti alla fine di questo nostro breve viaggio nelle viscere di un mondo misterioso. Se l’articolo vi è piaciuto fatecelo sapere condividendolo o commentandolo sui nostri canali social!


Fonti: