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L’El Mermah in Moon Knight

“Nelle antiche città che organizzano le giostre sono ancora fedeli al concetto che solo i cavalieri possono diventare eroi e che gli eroi possono sorgere solo in coppia: il cavaliere e il suo cavallo.”

Questa frase di Monika Savier, il cui pezzo potete trovare tra le fonti, mi sembrava l’ideale per aprire questo nostro articolo dove parleremo proprio di cavalli, eroi e supereroi. Nei film, probabilmente la maggior parte degli spettatori tende a non notare i cavalli, vedendoli come meri contorni alla scena o mezzi di locomozione. Per me, e credo anche per molti altri, invece la situazione è diversa. Se c’è un cavallo sulla schermo il mio occhio andrà sempre prima di ogni altra cosa su di lui piuttosto che sull’attore o attrice di turno. Proprio per questo non potevo non notare ogni singola volta in cui dei cavalli sono comparsi nell’UCM. Intendiamoci, tranne forse il cavallo alato di Valchiria (in CGI), nessuno di loro ha mai avuto alcun ruolo rilevante o una particolare scena dedicata.

Nell’episodio 3 di Moon Knight, però, quando Marc, Steven e Layla vanno a incontrare Anton Mogart, al Cairo, lo trovano intento a esercitarsi in un’attività cavallerizza molto particolare, l’El-Mermah.

Perciò saltate in sella e andiamo insieme a scoprire le origini di questa antica tradizione!

Cavallo arabo e cavaliere in abiti tradizionali arabi (foto di Heather Moreton from Louisville, KY, USA)

L’El Mermah

L’El Mermah è quella che si potrebbe definire una vera e propria giostra di origine araba. Se l’argomento di giostre e tornei vi interessa, vi rimando a questo fantastico articolo di Giulia al riguardo.

Il nome di questa giostra deriva dalla parola araba “Al-mrmah”, che significa “galoppare/correre veloce”. Al giorno d’oggi, fa parte della tradizione dell’Alto Egitto e le gare si tengono specialmente nelle province di Qena, Luxor e Aswan. Non si tratta di un evento singolo, ma di una celebrazione ripetuta più volte nel corso dell’anno, ad esempio il Governatorato di Aswan ne organizza annualmente circa quindici.

Inizialmente le gare duravano 15 giorni, mentre adesso sono state ridotte a circa tre giorni, ma la preparazione comincia circa un mese prima data la portata dell’evento.

Organizzazione

Il preavviso è necessario perché nel luogo dove si tiene l’El Mermah si stabilisce un vero e proprio mercato con ogni sorta di bancarelle: dal cibo, ai giochi per bambini, agli accessori da equitazione. La cerimonia di apertura, che si tiene il giorno prima, viene celebrata con musica, danza e canti e vede sfilare cavalli e cavalieri in gran tiro. I cavalieri più esperti si esibiscono facendo muovere i propri cavalli a ritmo di musica.

Ci sono precise norme che regolano la competizione è in particolare è vietato esigere vendetta nel caso un cavaliere muoia durante la giostra, evento purtroppo possibile.

La competizione

Il giorno dopo, la prima parte della competizione ha inizio al tramonto ed ha luogo nella piazza principale.  L’aspetto cerimoniale è molto importante e infatti i cavalieri indossano lo jilbab, l’abito tradizionale.

L’El Mermah si svolge più o meno come una battaglia tra attaccanti e difensori: i cavalieri sono armati di lunghi bastoni con i quali devono colpire l’avversario che può difendersi sempre o con un bastone o con una foglia di palma.

La seconda parte della gara ha luogo il giorno successivo e consiste in una gara di corsa. Il percorso tradizionale è lungo tre chilometri e mezzo, ma talvolta può essere ridotto persino a 500 metri. Cavalli e cavalieri si dispongono in fila ordinata, distanziati tre metri l’uno dall’altro, e ancora una volta gli uomini sono armati di lunghi bastoni o foglie di palma. Con questi, quando comincia la gara, possono intralciare gli altri concorrenti, anche se sempre nel rispetto delle regole.

Il vincitore dell’El mermah riceve una bandiera verde o una coppa per simboleggiare il suo valore e la terrà fino alla competizione successiva. Se poi è riuscito a vincere entrambe le gare allora viene chiamato “vincitore con eccellenza” e riceve onori speciali.

stallone arabo - el mermah
Stallone arabo (foto di Heather Moreton from Louisville, KY, USA)

Il cavallo arabo

Ovviamente non possiamo chiudere l’articolo senza parlare del vero protagonista di questa giostra: il cavallo arabo, sicuramente una delle razze di cavalli più note per fama anche al grande pubblico.

Un piccolo appunto, prima di cominciare: nella serie tv Moon Knight, nella scena dell’El-Mermah non tutti i cavalli presenti, per quel poco che si riesce a intravede, sono arabi.

Chiamati anche purosangue arabi, questi cavalli, a differenza probabilmente di quanto molti non specialisti possano credere, sono cavalli molto piccoli, esili e nevrili.

Il loro aspetto è molto particolare: la testa ha il muso dal profilo concavo, detto “camuso”, con occhi e narici molto grandi e orecchie piccole e appuntite, leggermente ricurve. Importantissimo criterio di valutazione degli show, le gare di morfologia, è “il tipo” cioè l’armonia fra testa e collo dell’arabo. Altra caratteristica peculiare di questi cavalli è che, quando prendono andature come trotto e galoppo, sollevano la coda sopra la schiena, perché hanno l’attaccatura molto alta.

Sono presenti tutti i colori del mantello: baio (marrone), sauro (rosso), grigio (bianco) e morello (nero) e quest’ultimo molto pregiato.

Hanno un carattere focoso e nervoso e sono facilmente eccitabili, ma sono anche molto intelligenti. Inoltre, provenendo dal deserto, hanno una grandissima resistenza, per questo sono molto adatti alle gare di endurance, che arrivano ad essere lunghe anche 160 km.

giumenta araba
Giumenta araba in posa da show (foto di Ealdgyth)

Fonti