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Le origini e la storia dell’opera “La ballata di Mulan”

Breve storia di una delle opere più importanti della letteratura cinese

“Un sospiro, un altro, e un altro ancora, 
Mentre Mulan fila sull’uscio. 
Non si sente il suono del telaio e della spoletta, 
Si sentono solo i suoi tristi sospiri. 
Quando le chiedono l’oggetto del suo amore, 
Quando le chiedono chi occupa i suoi pensieri, 
Lei non ha un uomo di cui è innamorata, 
Non c’è un ragazzo che occupa i suoi pensieri. 
“La scorsa notte ho visto la convocazione alle armi, 
Il Khan ( l’imperatore) sta mobilitando le sue truppe.
Le liste dei soldati arrivano in dozzine di copie: 
In ogni copia c’è il nome di mio padre!”

Questo è l’inizio di uno dei poemi più antichi e famosi della letteratura cinese: “La ballata di Mulan” che ancora oggi viene studiata nelle scuole cinesi e che, negli ultimi anni, è diventata famosa in Occidente anche e soprattutto grazie alla Disney, che ha fatto del personaggio di Mulan (che significa ‘magnolia’) una delle eroine più famose e amate del regno disneyano. 

Ma qual è la storia, molto lunga e complessa, di quest’antichissima opera letteraria, da cui i film Disney (anche il live action più recente) sono tratti?? 

Ebbene, prima che nel ‘900 la storia di Mulan venisse immortalata sul grande schermo, e non solo dalla Disney, nel corso di centinaia di secoli è passata, da dinastia a dinastia, nelle mani di vari autori che l’hanno rimaneggiata, creando innumerevoli versioni di questa storia. Dico innumerevoli perché sono davvero moltissime e ogni versione è stata cambiata e ha riadattato temi e personaggi a seconda del periodo storico in cui l’autore viveva. 

È così, quindi, che il personaggio di Mulan ha finito per incarnare tutta una serie di significati nel corso dei secoli, fino ad arrivare a diventare un’icona per le donne di tutto il mondo, non solo quello cinese. 

Come avrete capito, quindi, nell’articolo di oggi parleremo della storia di quest’antichissima icona del mondo cinese, analizzando la storia della ballata sin dalle sue origini. Prima di andare avanti, però, mi preme dire che, in realtà, di questo argomento ve ne avevamo già parlato (sia io che Cecilia) per uno studio che abbiamo fatto per la bravissima ĭmāgo latens, per un suo progetto riguardo lo studio e la storia di alcune delle eroine disney più famose. Questo articolo deriva proprio da quello studio, risalente ormai a quasi due anni fa, che potete trovare qui sul blog di ĭmāgo latens, che approfittiamo per ringraziare moltissimo per averci dato l’opportunità di parlare di un argomento così interessante. Oggi ho deciso di riprenderlo, rispolverarlo e approfondirlo per offrirlo anche qui, sul nostro blog, a tutti coloro che ci seguono. 

Quindi, come sempre, preparatevi ad ascoltare l’affascinante storia dell’eroina più famosa della storia e della tradizione cinese!

A quanto risale la prima e più antica versione dell’opera?

La ballata di mulan disney
Immagine di Mulan risalente al 18° sec. – p.d.

La ballata di Mulan è una delle opere più importanti della tradizione cinese e, inizialmente, per vari secoli, è stata tramandata in forma orale e solo successivamente è stata trascritta. Proprio riguardo la datazione della sua prima versione scritta c’è, tutt’oggi, molto dibattito tra gli studiosi. Secondo la maggior parte, però, si ritiene che la versione scritta più antica sia stata composta, probabilmente, durante l’era della Dinastia degli Wei settentrionale, che regnò tra il 386 e il 535 d.C. Tuttavia, le copie originali di questa versione sono andate perdute e ciò che conosciamo è stato poi trasmesso attraverso citazioni e riferimenti in opere successive. 

Da quel lontanissimo tempo, come detto, è stata ripresa e rimaneggiata molte volte, sia in forma scritta che, recentemente, in forma visiva. In tutte le versioni la trama di fondo è la stessa, ma ci sono una serie di cambiamenti che ricalcano, essenzialmente, usi, costumi, tradizioni e storia del periodo a loro contemporaneo.

Ovviamente, analizzare per filo e per segno tutte le versioni, sarebbe davvero troppo lungo in questa sede. Ecco perché ho decido, innanzitutto, di elencarvi le principali versioni e poi di raccontarvi la trama e i suoi principali cambiamenti più importanti nel corso dei secoli. 

Le principali versioni dell’opera

Come detto la prima versione più antica conosciuta è quella della Dinastia degli Wei settentrionale. Successivamente a questa ne sono state prodotte molte altre; di seguito vediamo, brevemente, quali sono le più importanti: 

  • L’opera “La canzone di Mulan” risalente alla Dinastia Tang (618-907d.C.), di cui non si conoscono bene gli autori, ma che è nota per l’approfondimento e lo sviluppo dei vari personaggi presenti nella storia, rispetto alla versione precedente della Dinastia degli Wei settentrionale. Secondo molti studiosi questa versione è stata la base per molte delle altre versioni successive. In particolare, proprio per lo sviluppo e il lavoro fatto sui personaggi e per l’aggiunta di altri versi rispetto all’altra versione. 
  • L’opera teatrale del drammaturgo Xu Wei risalente al 16° secolo, durante la Dinastia Ming (1368-1644): The Female Mulan Joins the Army in place of Her Father (traducibile in italiano come: ‘La donna Mulan va in guerra al posto di suo padre’). Questa è una delle prime versioni a presentare la storia di Mulan sotto forma di dramma teatrale.
  • L’opera “Il romanzo di Sui e Tang” di Chu Renhuo, un romanzo di 100 capitoli, scritto durante la Dinastia Qing (1644-1912), che divenne estremamente popolare all’epoca e che riformulò la leggenda ambientandola durante il periodo del declino della Dinastia Sui. 

Fra le versioni cinematografiche, eccetto quelle Disney, le più importanti sono:  

  • Il film del 1939 ‘Mulan Joins the Army’, uno dei primi e più importanti adattamenti cinematografici della storia della nostra eroina. 
  • Il film cinese del 2009 “Mulan: Rise of a Warrior”, del regista Jingle Ma e interpretato dall’attrice Xhao Wei, che ha avuto un ottimo successo commerciale e critiche positive. 

La trama comune

Statua di Mulan e suo padre
Statua che raffigura Mulan e suo padre – By Kruuth – Own work, CC BY-SA 3.0

La trama di fondo, comune a tutte le versioni, inizia con Mulan seduta sulla porta di casa, intenta a filare presso il telaio, che sospira tristemente. Quando le viene chiesto chi è l’innamorato che provoca tali sospiri e che occupa i suoi pensieri, lei risponde che la sua tristezza deriva dal fatto che il Khan, sta mobilitando le truppe e che il nome dell’anziano padre è sulle liste dei coscritti. Suo fratello minore è troppo piccolo per andare in guerra, suo padre troppo vecchio e quindi dice alla sua famiglia che sarà lei a prenderne il posto perché è già esperta di arti marziali, equitazione e tiro con l’arco. 

Nessuno obietta e così lei parte comprando cavallo ed equipaggiamento per andare in guerra. Serve nell’armata cinese per ben 12 anni travestita da uomo, arrivando a ricoprire il ruolo di generale e, quando le viene offerto l’onore di un importante incarico governativo, lei rifiuta per tornare a casa dalla sua famiglia. 

Questa è la trama di base, che poi ha avuto aggiunte e cambiamenti a seconda della versione. Tali cambiamenti spesso riguardano il nemico contro cui combatte Mulan, oppure l’aggiunta di elementi tipici di determinati periodi storici. Vediamo quali sono i più importanti e principali.

I cambiamenti più importanti

La ballata di mulan disney
Mulan si arruola al posto di suo padre, Dalongdong Baoan Temple – By Pow951753 – Own work, CC BY-SA 3.0

I nemici, le origini di Mulan e le diverse tradizioni dell’epoca

Nel film Disney Mulan combatte contro un esercito di invasori Unni (se volete saperne di più riguardo la storia degli Unni vi rimandiamo ad un nostro vecchio articolo qui). Nei poemi, in realtà, i nemici di Mulan cambiano in base all’epoca. 

Di seguito ecco alcuni dei vari nemici presenti in diverse versioni:

  • nel poema originale gli invasori sono i popoli nomadi dei Rouran, popolo dell’ovest che aveva ripetutamente invaso la Cina (questa è la tesi seguita nel live action Disney 2020);
  • i popoli nomadi Xiongnu, di cui facevano parte varie tribù fra cui, probabilmente, anche gli Unni;
  • ribellioni interne alla Cina stessa, come quella di An Lushan generale della dinastia Tang, in questo caso Mulan si trova a sedare una sorta di guerra civile;
  • nell’opera di Xu Wei, la rivolta è quella di un bandito ribelle di nome Leopard Skin;

I cambiamenti, però, non si limitano solo ai nemici se pensiamo, ad esempio, che nel romanzo di Sui e Tang, Mulan non è nemmeno completamente cinese ma di sangue misto, con padre turco e madre cinese.

Altre differenze sono anche indicative del ruolo della donna nelle varie epoche: nella versione di teatrale di Xu Wei, infatti, Mulan ha i piedi fasciati, come veniva imposto alle ragazze durante la Dinastia Song, famosa per le rigide regole imposte alle donne. 

I diversi finali

Ma la cosa che cambia di più è sicuramente il finale: nelle versioni più antiche, infatti, Mulan torna a casa accompagnata dai suoi commilitoni e, una volta entrata, cambia i suoi abiti tornando a vestire quelli femminili. Poi esce fuori lasciando sgomenti tutti i suoi compagni che scoprono di aver marciato per ben 12 anni con una donna e senza scoprire che lei fosse tale. 

Il poema, in questo caso, termina con una frase del narratore che paragona le persone alle lepri che, quando corrono fianco a fianco, nessuno riesce a distinguere il maschio dalla femmina, e la stessa cosa vale per le persone. 

Statua di Mulan a Singapore -La ballata di mulan disney
Hua Mulan, Chinese and Japanese Gardens, Singapore – By Anandajoti Bhikkhu from Sadao, Thailand – 019 Hua Mulan, CC BY 2.0

Se fate caso alla recente versione live action di Mulan scoprirete che una citazione a questo passaggio è fatta proprio ad inizio film quando Mulan, correndo a cavallo, viene affiancata da due lepri che corrono insieme. 

In altre versioni, come quella di Xu Wei, (il primo ad introdurre il nome di Hua Mulan), il lieto fine finale consiste nel ritorno a casa di Mulan presso la sua famiglia e con il suo matrimonio.

In altre versioni, però, il finale è ben diverso e molto più triste perché a Mulan, una volta svelata la sua identità, viene imposto dall’imperatore di unirsi alle suo harem come concubina e lei, per mantenere dignità e onore e non subire tale vergogna, decide di suicidarsi. 

Mulan ispirazione per le donne

“Ma quando due lepri corrono fianco a fianco, 
Chi può distinguere se sono maschio o femmina?”

Non si sa se Mulan sia esistita veramente oppure no ma, qualsiasi sia la vostra versione preferita, i temi che il personaggio di Mulan incarna sono molti. 

Nelle versioni antiche la sua partenza era giustificata dall’amore paterno e la devozione verso la famiglia, solo così il popolo avrebbe accettato l’idea di una donna in guerra; più recentemente, come nel film del 1939, Mulan diventa una nazionalista devota al suo paese. 

Ma gli antichi, evidentemente, non avevano tenuto conto che, quando crei un personaggio così empatico e mitico come Mulan, non importa quale sia la ragione per cui agisce, chi vi si ispira lo fa perché ne ammira innanzitutto il coraggio e la forza d’animo, prima di ogni altra cosa.

A testimoniarlo nella versione Disney è Mulan stessa:

“Forse non l’ho fatto per mio padre, forse quello che volevo veramente era dimostrare che riuscivo a cavarmela, e guardandomi allo specchio, avrei visto qualcuno che valeva”. 

Ed è così che a Mulan, nel corso dei secoli, hanno finito per ispirarsi moltissime donne ed eroine realmente esistite, come ad esempio la poetessa Qui Jin, che a fine ‘800 cerco di rovesciare la corrotta dinastia Qing; o Xun Guan, la figlia di 13 anni del governatore Xun Song, che guidò una squadra di soldati per aiutare il padre circondato da un assedio, e tante altre.

I film Disney hanno contribuito a far conoscere questo importante personaggio a livello globale, contribuendo, non solo, a far conoscere la letteratura e la storia cinese, ma anche e soprattutto promuovendo l’interesse di molte generazioni nei riguardi della situazione delle donne nel corso della storia e il loro lungo cammino verso l’emancipazione. 

Fonti: