Articoli,  Disney,  Mitologia, leggende e folklore

La vera storia delle Jack o’ Lantern

La storia delle Jack o’ Lantern, le zucche simbolo di Halloween, tra diavolo, alcol e rape incomprese

[You can find this article in English here]

Le zucche intagliate e usate come addobbi, meglio note come Jack o’ Lantern, sono diventate il simbolo più noto di Halloween, una delle festività più amate dai fanciulli (e anche dagli adulti).

La Disney, con tutta la sua magnificenza, non poteva quindi esimersi dal festeggiare e dare degno risalto ad una delle tradizioni più prolifiche della storia delle celebrazioni.

Non per niente, se vi capita di andare a Disneyland durante questo periodo dell’anno la troverete splendidamente addobbata di spiriti, fantasmi e soprattutto Jack o’ Lantern.

Se invece vi va di rispolverare qualche bella storia di Halloween disneyana vi basterà guardare cartoni o film come: “La notte di Halloween”, cortometraggio del 1952 con protagonista Paperino, Qui, Quo e Qua e la strega Nocciola che si svolge proprio durante la notte del 31 Ottobre; oppure “Nightmare Before Christmas“, lo splendido lungometraggio di Tim Burton con protagonista Jack Skeleton, lo spilungone Re delle Zucche del paese di Halloween; o ancora il film “Hocus Pocus” del 1993; e infine anche il meno ricordato classico del 1949 “Le avventure di Ichabod e Mr Toad”. 

Insomma di qualsiasi film o cartone si parli, se c’è Halloween di mezzo sicuro ci sono anche le Jack o’ Lantern, ma quanti di voi sanno qual è la stramba e strana leggenda su cui si basa quest’antichissima usanza??? 

Ebbene, abbiamo deciso di raccontarvela proprio nel nostro articolo di oggi!

Stingy Jack

A sentire la storia su cui si basa una delle più prolifiche, divertenti e allo stesso tempo spaventose tradizioni di tutti i tempi, c’è da rimanere straniti e non poco.

Le Jack o’ Lantern hanno infatti una propria storia molto antica che risale a tempi molto andati (il 1600 o giù di lì) e che si svolge fra le lande e nei pub dei bevitori irlandesi

Tanto tempo fa, nella verde e piovosa Irlanda viveva un tizio chiamato e conosciuto da tutti come Stingy Jack, alcune leggende dicono fosse un fabbro, altre dicono fosse un agricoltore, ma tutte sono d’accordo su una cosa: Jack era un fannullone che tracannava da mane a sera come se non ci fosse un domani. Non solo, non contenti i posteri lo dipingono come un manipolatore e ingannatore, feccia della società, insomma, un soggetto alquanto particolare e di sicuro non noioso.

Ordunque si narra che una sera del 31 Ottobre di tanti secoli fa Jack si fosse recato come suo solito a bere in un vecchio pub e quella stessa sera, il Diavolo in persona, essendo venuto a conoscenza della “bella” reputazione del giovane beone, decise di accertarsi personalmente della questione presentandosi a Jack proprio lì nel Pub per tentarlo, impossessarsi della sua anima e aggiungerla alla sua collezione infernale (con buona pace dei commensali presenti immagino). 

Jack, che oltre ad essere un alcolizzato manipolare era anche un furbacchione di prima qualità, decise di provare a prendersi gioco di Lucifero per salvarsi quel poco di pellaccia decente che gli rimaneva, per vivere (e alcolizzarsi) ancora un po’. 

Chiese quindi al Diavolo di fare un patto, lui si sarebbe trasformato in una moneta d’argento e gli avrebbe pagato un’ultima bevuta che il Diavolo gli avrebbe concesso prima della dipartita. Il Capo degli inferi non vedendo ragione di non concedergli l’ultima tracannata accettò, trasformandosi in moneta. A quel punto il furbo fabbro (o contadino, come meglio vi sembra), prese la moneta e se la infilò nel portafogli dove aveva anche una croce ( e se trovate sia strano che un tipo del genere vada in giro con una croce nel portafogli aspettate di conoscere il seguito della storia). In questo modo il Diavolo si trovò imprigionato non riuscendo più a cambiare forma. 

Jack allora gli propose un ulteriore patto, lo avrebbe liberato in cambio di dieci anni di vita. Il diavolo, costretto ad accettare dall’imbarazzante situazione, accettò e tornò all’inferno a mani vuote. 

O la rapa o la vita

Passati altri 10 anni di ubriachezza e mal costume il Diavolo tornò a bussare alla porta del nostro allegro compare (sempre il 31 Ottobre) con la ferma intenzione di rifarsi e prendersi una volta per tutte la dannata anima di Stingy Jack (che tutto sommato si meritava, diciamocela tutta). 

Jack però, ancora una volta, decise di prendersi gioco del demonio e, facendo finta di accettare il suo destino, gli chiese un’ultimo desiderio: andargli a prendere da un albero vicino una succulenta mela da mangiare prima della dipartita. 

storia delle Jack o' Lantern
Jack convince il Diavolo a salire sull’albero di mele – Fonte immagine: The Stranger’s Bookshelf

Il Diavolo (che a questo punto sembra davvero troppo ingenuo rispetto alla reputazione che lo precede) ancora una volta accettò e salì sull’albero. A quel punto Jack incise una croce alla base dell’albero e il diavolo in questa maniera si trovò impossibilitato a scendere. Ancora una volta il fabbro vittorioso gli fece una proposta: lo avrebbe liberato se Lucifero avesse rinunciato una volta per tutte a prendersi la sua avvinazzata pellaccia. Il diavolo accettò sfiancato e lo lasciò in pace. 

Jack però, ad un certo punto tirò le alcolizzate e manipolatrici cuoia, come anche giusto e ovvio che sia (probabilmente morì di cirrosi, diciamocelo) e sfacciato com’era stato in vita restò anche da morto presentandosi alle porte del paradiso dove, ovviamente, venne cacciato.

A quel punto si presentò ai cancelli infernali, ma il Diavolo, desideroso di prendersi la sua rivincita, decise di mantenere il patto fatto e lo cacciò dicendogli che, come promesso, non poteva prendersi la sua anima. Non contento gli tirò dietro un tizzone ardente (secondo alcune versioni della storia glielo dà per avvertire le altre anime della presenza di Jack, ma trattandosi del Demonio è più probabile glielo abbia tirato appresso). 

Fonte immagine: Jovan Ukropina

A quel punto Jack, che per qualche motivo si ritrovava in tasca una rapa ( ?!?!?!?!?! ) la scavò, la svuotò e la usò per contenerci il tizzone, illuminarsi la via e cercare un luogo dove riposarsi (o più probabilmente dove bere) attendendo il Giorno del Giudizio

Da qui la leggenda di Jack o’ Lantern, anima errante e dannata che durante la notte di Halloween sembra vada in giro con la rapa accesa (fa ridere, lo so, ma è la storia, perdonatemi) in attesa del Giorno del Giudizio.

storia delle Jack o' Lantern - illustrazione di Jack
L’anima errante (ed avvinazzata) di Jack vaga per il mondo in attesa del Giorno del Giudizio – Fonte Immagine: The Stranger’s Bookshelf

“Ma scusa, la zucca ora cosa c’entra?! No, no è un valido argomento!” (semi cit. Kronk)

Per chi si chiedesse a questo punto da dove diamine siano spuntate le zucche è presto detto: gli immigrati irlandesi trasferitisi nel Nuovo Mondo non trovarono rape abbastanza grandi da usare per questa festività e decisero di utilizzare le zucche che erano molto più grandi e si trovavano in grandi quantità. 

storia delle Jack o' Lantern - una rapa jack o lantern mummificata
Una rapa Jack’ o’ Lantern ‘mummificata’ tradizionale di inizio 20° Sec fotografata al Museum of Country Life, Irlanda – Foto: By Rannpháirtí anaithnid at English Wikipedia, CC BY-SA 3.0

Da allora in avanti la zucca intagliata è diventata una delle tradizioni e degli addobbi più usati della festività di Halloween.

E per tornare al nostro popolo disneyano possiamo trovarne degli esempi sia nei cartoni su citati, dove ad esempio una zucca incantata dalla strega Nocciola fa paura a Paperino nel già citato corto; sia, allo stesso tempo, possiamo trovare nel personaggio di Jack Skeletron Re delle Zucche e Capo Mastro del Paese di Halloween, una rappresentazione e un’ispirazione al personaggio del vecchio Stingy Jack! 

Conoscevate la leggenda?? Ne sapete altre versioni? Raccontacelo sui nostri canali social!

Fonti