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La spada nella roccia e i tornei medievali

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“Porto notizie da Londra! Sensazionali!” 

Chiunque abbia visto La spada nella roccia non può non professare il suo eterno amore e la sua devozione per lui, il baffuto e smilzo cavaliere che si presenta dopo poco meno di 30 minuti del film urlando: “Sono Pilade, Sir Pilade, Pilade!” Noi tutti lo amiamo, non si sa bene perché, ma è così e chi dice il contrario o mente o ha avuto un’infanzia profondamente infelice! 

Ma cosa c’entra Sir Pilade (storicamente noto come Sir Pellinore), con i tornei medievali oggetto del nostro articolo di oggi?

Ebbene c’entra, perché quando Pilade si presenta baffuto e felice alla porta di Sir Ettore è per annunciargli che il nuovo Re d’Inghilterra verrà scelto proprio attraverso un torneo, per l’esattezza il Grande torneo di Capodanno, chi lo vincerà diventerà il nuovo re delle lande British.

Con buona pace di Sir Ettore che già vede il suo “entusiasta” figlio Caio sul trono; e dico entusiasta perché la reazione di Caio mi è sempre parsa poco consona all’occasione, insomma, con il suo “Perché no?” pare che essere cavaliere e diventare Re degli Inglesi gli valga tanto quanto andare a fare il cuoco per il suo vicino di casa… ma tant’è.. 

Comunque, tutti poi sappiamo come va a finire la storia, ma oggi, per dare degno risalto a quella che è una delle tradizioni medievali più importanti e affascinanti, faremo due chiacchiere storiche con voi raccontandovi qualche aneddoto su cos’erano i tornei e le giostre; tra le forme di gioco di origine militare più conosciute e ricordate ancora oggi nei libri e nei film. 

I tornei e le giostre

Ma in cosa consistevano questi veri e propri “giochi”? Ebbene, i tornei e le giostre altro non erano che delle vere e proprie gare di destrezza di origine militare che, sotto forma di spettacolo, consistevano nel combattimento in ‘campo chiuso’ (spesso di forma circolare), tra squadre di cavalieri armati. 

Codex Manesse -I tornei medievali
Codex Manesse – wikicommons

Probabilmente di origine francese, questi giochi vennero praticati dai cavalieri europei per mostrare le proprie attitudini e il proprio valore. 

Dal 10° al 16° secolo furono una delle espressioni principali degli ideali aristocratici quali cavalleria, nobiltà e onore. 

Spesso i due termini, torneo e giostra, vengono usati insieme e con il tempo sono diventati un semplice sinonimo per indicare la stessa cosa, ma in realtà c’era una piccola differenza tra le due pratiche, almeno in origine.

  • Il 1° (spesso chiamato anche con il termine mêlée) consisteva in una battaglia tra gruppi di cavalieri a cavallo (che arrivavano anche a 200) che si sfidavano armati di lancia e scudo e cercavano di disarcionarsi; 
  • il 2° invece indicava un vero e proprio duello di due singoli cavalieri uno contro l’altro.

Ciò che è certo è che entrambi, in special modo i tornei, inizialmente nacquero come una vera e propria preparazione ed allenamento per la guerra. I cavalieri infatti vestivano alla stessa maniera e portavano le stesse identiche armi che avrebbero usato qualora si fossero trovati in una vera e propria battaglia e questo faceva dei tornei dei “giochi” alquanto pericolosi. 

I tornei medievali
Turnierbuch des René von Anjou, Paris, Bibliothèque nationale – wikicommons

Vestiti dell’armatura e armati di lance, spade e scudi i gruppi venivano divisi spesso rispetto alle origini geografiche di provenienza. 

Non combattevano solo per l’onore e la gloria perché, anche economicamente parlando, chi combatteva portava a casa dei bei bottini. 

Spesso i cavalieri potevano prendere non solo le armi dell’avversario, ma anche l’armatura e qualsiasi cosa di valore questi portasse con sé; inoltre c’era anche un vero e proprio premio in denaro per il team vincitore. 

Così come i tornei anche le giostre avevano le proprie caratteristiche specifiche.

Paulus Hector Mair
Paulus Hector Mair – De arte athletica II – wikicommons

Un esempio tipico di giostra è proprio quello che vedete nella sezione finale de “La spada nella roccia“, dove i cavalieri sono solo due, uno contro l’altro, mandano il proprio cavallo al galoppo e, armati di lancia, la puntano allo scudo o alla gola dell’avversario. Le spade di solito venivano usate solo una volta scesi da cavallo e spesso potevano essere usate delle mazze al posto di queste ultime. 

I premi per il vincitore in questo caso (oltre al trono di Re d’Inghilterra  s’intende XD) potevano essere di vario tipo, si andava da quelli più prettamente “ commerciali” quali oro, gioielli, un cavallo o un falco; a quelli più particolari quali il bacio o la giarrettiera di una dama.

Da allenamento a spettacolo

La giostra in verità si sviluppò ancora di più quando già i tornei avevano cominciato a perdere la caratteristica originaria di ‘allenamento per la guerra’ ed erano diventati un vero e proprio spettacolo

Intorno al 14° secolo infatti, erano diventati spettacoli per dare la possibilità alla nobiltà di mostrarsi in tutto il proprio sfarzo.

Sir Nigel difende l'onore dell'Inghilterra -I tornei medievali
Sir Nigel difende l’onore dell’Inghilterra di N.C.Wyeth – wikicommons

In parole povere divennero una specie di palco per mostrarsi in società, tanto che anche il costo di questi tornei, sia per la loro organizzazione che per la partecipazione, si innalzò e solo i più ricchi e chi poteva provare il proprio lignaggio nobiliare poteva parteciparvi. 

Ogni cavaliere doveva mostrare di possedere tutto ciò oltre a:

  • comprovata conoscenza di arti belliche,
  • cortesia,
  • maniere e modi di fare gentili e nobili,
  • dovevano provare di non aver mai commesso omicidio,
  • di non essere mai stati scomunicati,
  • di non aver mai calunniato una donna

Insomma, gente linda e pinta, pena l’esclusione (e a giudicare dal modo in cui si comporta Caio a tavola capisco perché Sir Pilade trovasse l’idea di Caio re così agghiacciante XD ). 

Quindi divennero dei veri e propri eventi sociali atti a esaltare molto spesso anche eventi e celebrazioni importanti (non per niente il torneo del classico disneyano è un torneo di Capodanno, mica uno qualsiasi!) quali: incoronazioni, matrimoni, investiture di cavalieri e tanto altro. 

Anche i tornei in costume divennero molto noti in questo tipo di spettacoli e un torneo molto particolare che vale la pena citare a tal proposito è il Round Table tournament, un torneo in costume risalente agli anni ’20 del 1200 dove ogni cavaliere impersonava un personaggio delle leggende Arturiane (in pratica un po’ il sogno di ognuno di noi, dite la verità!).

Infine, per i più appassionati e curiosi vi segnaliamo che uno fra i più noti e bravi cavalieri vincitore di vari tornei e giostre fu Sir William Marshal (Guglielmo il Maresciallo) Conte di Pembroke che fu incoronato dall’Arcivescovo di Canterbury come il più grande cavaliere vivente (mica roba da poco). 

I tornei medievali - William Marshall
William Marshall – Immagine Di Kjetilbjørnsrud, CC BY-SA 3.0 – wikicommons

Ma la verità, signore e signori, alla fine di tutto è una sola: potrete essere nobili, potrete essere arguti e belli, alti slanciati, bravi con le lance e cavalieri provetti, potrete anche aver vinto la giarrettiera della più bella nobildonna del mondo medievale o aver seduto alla destra di Semola; ma non sarete mai, e dico mai, fighi, come Sir Pilade, Sir Pilade alto cavaliere allampanato, armato di baffo semovente con vita propria che si presenta alla porta accompagnato da tuoni e fulmini e che con una nonchalance, un’eleganza e una nobiltà senza pari (oltre che uno stile da far rabbrividire le migliore sfilate di moda di Dolce & Gabbana ) posa il suo violaceo soprabito alla Cappuccetto Rosso sull’attaccapanni; Lui, per noi disneyani, resterà sempre e comunque il miglior cavaliere vivente sulla faccia della terra!

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Fonti: