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In viaggio con Pixar: la Toronto di Red

Questa volta sono riuscita a recuperare il film appena uscito a tempo di record (contrariamente ad altre volte in cui, ammetto, ci ho messo mesi). Il nuovo film rosso fiammante (letteralmente) della Pixar, Red, infatti, è uscito su Disney+ l’11 Marzo e subito sembra essere diventato uno dei Pixar preferiti da molti fan. 

La trama verte sulle vicende adolescenziali della piccola Mei Lee, tredicenne cino-canedese alle prese non solo con problemi di crescita, ma anche con una madre un tantino “troppo” amorevole e presente, un gruppo di amiche appassionate, come lei, di una boyband pieno stile anni ’90/inizio 2000; ma, soprattutto, con una sorta di “incantesimo/maledizione” di famiglia, che la vede trasformarsi in un coccoloso e gigantesco panda rosso quando non riesce a tenere sotto controllo le sue emozioni, cosa che, ovviamente, per un’adolescente è tutt’altro che facile. 

Il film è ambientato a Toronto, una delle città più importanti del Canada, ed è il primo Pixar ad essere ambientato lì. In varie interviste, la regista Domee Shi, originaria proprio di Toronto, ha spiegato che lei e gli altri artisti Pixar hanno fatto di tutto per ricreare i luoghi e le ambientazioni in maniera tale che fossero immediatamente riconoscibili. Allo stesso tempo, però, design e colori sono stati adattati pensando a come una città come Toronto possa essere vista dagli occhi di una adolescente come Mei. In sostanza, diversamente da quanto fatto con la New York di Soul, la Toronto di Red viene rappresentata attraverso forme più rotondeggianti e colorate che le danno un aspetto più idilliaco e adatto a come vedrebbe il mondo una tredicenne.

Skyline Toronto
Toronto – pixabay.com

Questo però non impedisce di riconoscere immediatamente, qui e là nel film, alcuni luoghi famosi della città, a partire dal quartiere di Chinatown, dove si trova il tempio di proprietà della famiglia Lee e in cui vive la piccola Mei. Non solo, tanti altri sono i luoghi che rendono riconoscibile la città agli occhi dello spettatore, tra cui, ad esempio, lo SkyDome dove avviene la scena finale del concerto, la Cn Tower e tanti altri posti iconici di Toronto. 

Oggi, quindi, per la rubrica “In viaggio con” ho deciso di portarvi con me e con Mei (versione panda rosso) in giro per Toronto.

A fine articolo, inoltre, troverete la mia personale recensione del film dove, vi anticipo già ora, parlerò sia dei lati positivi sia, ahimè, di quelli negativi che ho riscontrato nel film. Ovviamente, anticipo che si tratta di pareri dettati puramente dal mio gusto personale e soggettivo. 

Detto questo, sedetevi comodi e volate con me e Mei a Toronto! 

Chinatown 

Chinatown - la Toronto del film Pixar Red
Chinatown – PhotoCredits: By User: (WT-shared) ぐら at wts wikivoyage, CC BY-SA 1.0

La prima tappa non può non essere Chinatown. Molte grandi città in giro per il mondo hanno la propria Chinatown e Toronto non fa eccezione. Il grande tempio della famiglia di Mei è situato proprio in questa parte della città, che è una delle zone più antiche di Toronto

La Chinatown di Toronto è, di fatto, una delle più grandi del Nord America e la storia della sua origine risale alla fine dell’800, quando i primi cinesi emigrati dalle loro terre d’origine aprirono le prime attività in questa zona. Molti di questi migranti, in realtà, non provenivano solo dalla Cina, ma da molte zone dell’Asia come, ad esempio, Hong Kong, Taiwan, India, Pakistan, Vietnam, Cambogia e così via. Quindi, ancora oggi, molta della popolazione di Chinatown è discendente di questi gruppi; cosa che fa di questo quartiere un luogo davvero molto vivace ed estremamente multiculturale. 

In realtà, però, inizialmente, la Chinatown di Toronto non si trovava dov’è ora, ma in un’altra zona oggi conosciuta come Old Chinatown o Ex Chinatown e dove, a fine ‘800, iniziarono a raggrupparsi i primi migranti cinesi e asiatici, formando così la prima enclave di Chinatown. Questa zona si trovava su Elizabeth Street, tra Queen Street e Dundas Street. Le cose sono rimaste così fino, grosso modo, agli anni ’60/‘70 del ‘900, quando questa zona venne scelta come sede del municipio di Toronto. Fu così che gran parte della zona venne espropriata per fare largo alle nuove costruzioni e i residenti furono costretti a trasferirsi.

Old Chinatown Toronto - Film pixar Red
Old Chinatown – p.d.

La Chinatown odierna, quella che si vede nel film, è quella che oggi si trova lungo Spadina Avenue, tra Sullivan Street e Dundas Street West. Per visitarla ci si arriva facilmente prendendo il tram e, una volta arrivati in zona, la si può girare a piedi in modo da visitare i negozi, i caffè, i mercati di prodotti tipici e, soprattutto, i ristornati di cucina tradizionale asiatica, che sono la vera attrattiva e che spaziano dal cibo cinese tradizionale, al vietnamita, passando per il giapponese e il coreano, solo per citarne alcuni. 

Chinatown, inoltre, ospita anche vari festival tradizionali molto popolari in città tra cui: il capodanno cinese e il Toronto Chinatown Festival. I festeggiamenti del capodanno cinese si tengono nel mese di Febbraio, mentre il Toronto Chinatown Festival è un festival estivo, iniziato nel 2000, in cui il quartiere si colora di spettacoli culturali di artisti di vario genere quali: musicisti, band, gruppi di danza. Il tutto per mostrare la cultura asiatica, sia essa tradizionale o moderna, agli spettatori che vi si recano e che, negli ultimi anni (pandemia a parte), sono aumentati moltissimo. 

Una cosa che ci tengo a specificare, comunque, è che, per ricreare le atmosfere della Chinatown di Toronto, gli artisti Pixar non si sono ispirati solo a questa Chinatown, ma hanno affermato di aver visitato anche la Chinatown di San Francisco.

Questa Chinatown è, di fatto, la più grande e antica comunità cinese degli Stati Uniti ed è molto famosa per via del cinema, della letteratura e dell’arte in generale, a cui ha fatto spesso da sfondo. Venne fondata nel 1840 e si trova nel cuore di San Francisco. Essendo una delle comunità cinesi fra le più grandi e importanti al di fuori della Cina, non sorprende che abbia fornito ispirazione per gli artisti Pixar. 

Il tempio della famiglia Lee – il Bok Kai Temple di Marysville, California

Bok Kay Temple di Marysville
Bok Kay Temple di Marysville – p.d.

All’interno di Chinatown si trova il tempio/casa della famiglia Lee e, quindi, della piccola Mei. Nelle varie Chinatown del mondo è facile ritrovare templi su quello stile. In particolare, questo è dovuto al fatto che, come ovvio, chi si trasferiva dai propri paesi di origine, tentava di ricreare nella nuova casa qualche cosa che gli ricordasse il proprio luogo natio. Ecco quindi che, nelle varie Chinatown, sono fioriti templi di ogni sorta. La regista di Red, per ricreare il tempio della famiglia di Mei, ha affermato che sono stati visitati molti di questi templi situati in California. Nello specifico, nel documentario che mostra il dietro le quinte di Red, “Embrace the Panda: Making Turning Red”, viene citato il Bok Kai Temple di Marysville, in California

Questo piccolo tempio si trova nella cittadina californiana di Marysville, nella contea di Yuba. 

Venne fondato nell’800, durante il periodo della corsa all’oro, e fungeva da piccolo centro nevralgico per quella che era una mini Chinatown dell’epoca. Nello specifico venne fondato nel 1854 da un gruppo di cinesi arrivati, tempo prima, per lavorare nelle miniere californiane. Sono varie le divinità adorate qui, ragion per cui è anche chiamato “Palace of Several Saints”, ovvero “Palazzo dei diversi Santi”. La principale divinità è Bok Eye, una divinità che si ritiene abbia il controllo dell’acqua, delle inondazioni e delle piogge. Ad oggi, questo tempio, più che come luogo di culto, è conservato in quanto luogo d’importanza storica, tanto da essere inserito nel National Register of Historic Places. 

Kensington Market

Kensigton Market - la Toronto del film Pixar Red
Kensington Market – PhotoCredits: By Arild Vågen – Own work, CC BY-SA 4.0

La scena dell’inseguimento di Mei/panda e di sua madre è ambientata, invece, nella colorata area di Kensington Market. Questa è una delle zone più antiche e importanti della città, tanto da essere stata designata nel 2006, sito storico nazionale del Canada. È un vivacissimo quartiere commerciale e residenziale situato ad ovest di Spadina Avenue e quindi poco lontano dal cuore di Chinatown. Le sue strade caratteristiche, piene di piccoli negozi con tende colorate, attraggono spesso molti turisti. Nell’800 qui vivevano principalmente scozzesi e irlandesi. Poi, ad inizio ‘900, divenne un mercato quando vi si trasferirono gli immigrati ebrei, che portarono con se le proprie tradizioni e aprirono negozi e bancarelle creando, pian piano, una vera e propria comunità ebraica. Poi, negli anni ’50 e ’60, gli ebrei iniziarono a spostarsi verso Bathurst Street e la popolazione cambiò. Subito dopo gli ebrei vi si trasferirono molti portoghesi ma poi, con il tempo e con l’espandersi della nuova Chinatown, Kensington Market ha finito per diventare un luogo estremamente multiculturale, tanto che gli stessi confini con Chinatown sono molto labili e molte comunità di Chinatown si sono stabilite in questa zona. Nel corso dei decenni tantissimi sono i popoli che vi ci sono avvicendati: italiani, caraibici, latinoamericani e altri. Ad oggi, quindi, questa è una delle zone più particolari e affascinanti di Toronto. Inoltre, vengono anche organizzati dei tour a piedi che permettono di visitare il quartiere. Fra le cose assolutamente da fare, se ci si si trova da quelle parti, vale la pena visitare alcuni dei tanti caffè tipici disseminati qui e lì; ammirare gli edifici colorati e la street art con i suoi graffiti e murales; perdersi in uno dei tantissimi negozi di oggetti e vestiti vintage; e ovviamente provare il cibo etnico, solo per citare alcune attività. 

Cn Tower

Altra cosa riconoscibilissima più volte nel film è la Cn Tower, ovvero la Canadian National Tower, la torre delle trasmissioni e delle telecomunicazioni di Toronto, una delle più alte torri del genere al mondo, con i suoi 553 metri di altezza. La sua costruzione iniziò nel 1973 e venne completata l’anno successivo. L’iconica antenna che si vede in lontananza venne fissata nel 1975 e l’inaugurazione al pubblico dell’edificio avvenne il 26 Giugno del 1976. È visitata ogni anno da circa 2 milioni di turisti che hanno la possibilità di salire con gli ascensori a vetro fino al punto di osservazione che, fra le altre cose, ospita il ristorante girevole più alto del mondo. L’American Society of Civil Engineers l’ha inserita fra le sette meraviglie del mondo moderno insieme al Golden Gate Bridge di San Francisco, l’Empire State Building di New York e altre imponenti creazioni architettoniche moderne. La torre è visitabile e aperta quasi tutti i giorni dalle 10 di mattina alle 9 di sera e i biglietti sono acquistabili presso il sito ufficiale qui

SkyDome (odierno Rogers Centre)

Rogers Centre -i luoghi del film Pixar Red
Rogers Centre: PhotoCredits: Di Taxiarchos228, CC BY-SA 3.0

Infine, lo SkyDome, oggi conosciuto come Rogers Centre, è lo stadio principale di Toronto. Fino al 2005, anno in cui è stato ribattezzato con il nome di Rogers Centre, questo enorme edificio si chiamava appunto SkyDome, il nome con cui viene chiamato anche nel film, ambientato nei primi anni 2000. È uno dei centri di intrattenimento più dinamici e versatili del mondo, tanto che ogni anno arriva ad ospitare oltre 200 eventi. Fu inaugurato il 3 Giugno del 1989 e il nome SkyDome serviva a celebrare il fatto che era il primo stadio con soffitto totalmente retrattile al mondo. È situato nel cuore di Toronto, a pochi passi dalla CN Town e vicino ai distretti finanziari e di principale intrattenimento della città. Data la sua posizione strategica e la sua enorme capienza ha ospitato tanti eventi sportivi importanti, diventando uno dei luoghi iconici di Toronto. 

I lati positivi e negativi (ripetitivi) di Red

Detto questo, siamo giunti alla fine del nostro piccolo tour in giro per i luoghi iconici della Toronto di Red. Tuttavia, ci sono ancora alcuni posti che non ho nominato e che compaiono nel film, di cui mi riservo di raccontarvi la prossima volta. Prima di chiudere l’articolo, però, ci tengo a fare una mia personale recensione del film. Come anticipato all’inizio, in Red ho riscontrato sia lati positivi che negativi. Red è, tutto sommato, un film godibile, divertente e sicuramente, tecnicamente parlando, fatto bene, su questo non ci piove (ma quando mai la Pixar sbaglia su questo piano?). Il vero problema del film, secondo me, è esclusivamente sul lato tematico. Il tema principale della storia, infatti, è decisamente troppo ripetitivo e “già visto” e mentre guardavo il film mi sono ritrovata a pensare: “Ah che carino, molto divertente… mhh…interessante questo… ma…si, ok… di nuovo questo tema?” Prima di parlarvi di ciò che non è mi è piaciuto, però, vado con ordine e vi parlo di ciò che mi è piaciuto, riguardo le tematiche.

I temi nuovi

La novità di Red è sicuramente nel trattare il tema della pubertà, della crescita e dell’adolescenza in maniera più realistica. Infatti, anche se lo fa tramite una metafora magica, quella del panda rosso, il tema del passaggio all’età adolescenziale è trattato in maniera diverte e, tutto sommato, nuova rispetto ad altri esperimenti passati. Il fatto che venga nominato il ciclo mestruale e che la madre di Mei si presenti a scuola urlando e agitando un pacco di assorbenti, oltre ad essere terribilmente divertente (e imbarazzante, povera Mei), è sicuramente una novità più che positiva. Anche perché lo fa in maniera scanzonata e senza prendere troppo sul serio l’argomento. Anche altri temi, come l’amicizia, le prime infatuazioni e tutto il resto, in fin dei conti, rendono il film godibile e adatto al pubblico cui è destinato (anche se ammetto che, personalmente, non preferisco troppo queste tematiche da teen movie, ma ammetto che per il tipo di film e di pubblico, in sostanza, vanno bene). 

Questa parte del film è bellina e i modi in cui interagiscono i personaggi regalano delle scene che fanno molto ridere. 

Le dolenti note

Le vere note dolenti, secondo me, arrivano sul tema principale del film che, come detto, è ripetitivo. Il rapporto madre figlia, genitore figlio, è un tema che la Pixar (come pure la Disney) aveva già ampiamente trattato in precedenza.

Quando ho capito che il tema era mamma ossessiva ed oppressiva e figlia che vuole evadere ed essere se stessa, con annessa metamorfosi animale, ho pensato, “ok, e Ribelle dove lo mettiamo?” D’accordo che l’ambientazione era totalmente diversa e che Merida decisamente non è Mei, ma la ripetitività, secondo me, resta forte. Le verosimiglianze tra la madre di Mei e la Regina Elinor si vedono. Non sono uguali certo, ma il tema rapporto difficile madre – figlia già era stato ampiamente (e sapientemente aggiungerei) sviscerato lì, perché riproporlo di nuovo? Questo, ovviamente, senza contare il fatto che anche in Ribelle c’era la questione dell’incantesimo e della metamorfosi animale

Fosse stato solo per questo, comunque, sarebbe andato anche “bene”, il problema è che la ripetizione non si ferma qui. La stessa regista del film, Domee Shi, infatti, aveva già scritto e diretto lo splendido cortometraggio del 2018 Bao, vincitore, tra l’altro, del premio Oscar per il miglior corto d’animazione. Bao, per chi non lo avesse visto, è davvero una piccola perla, fatto molto bene, un piccolo capolavoro secondo me. Questo però, purtroppo, non fa altro che rendere la ripetizione in Red ancora più evidente. Anche in Bao il tema è quello: una madre cino – canadese che ha un rapporto troppo ossessivo e possessivo con il figlio, un baozi che si è trasformato (e rieccoci con la trasformazione) in un bambino. Rivedendo Bao e poi Red sembra quasi che la regista abbia voluto sviscerare meglio il tema affrontato nel corto. Il problema è che ha finito per ripeterlo, apportando poche cose nuove al tema principale. Bao, da questo punto di vista, aveva già detto, in pochi minuti, tutto quello che doveva dire e lo aveva fatto magnificamente. Red sembra quasi il suo riassunto in versione teenager. 

La ripetizione, ad ogni modo, non finisce qui, se pensiamo che anche la Disney, di recente, ha trattato in un corto lo stesso tema genitore – figlio. Si tratta del corto “Lontano dall’Albero” del 2021, che parla di due procioni, genitore e figlio, e dell’importanza per un genitore di non essere iperprotettivo e di lasciare che il proprio figlio scopra il mondo. Anche questo corto è davvero bello ma, di nuovo, rende Red ripetitivo. In realtà, ci sono tanti altri esempi in cui il tema genitori – figli era stato riproposto, vedi ad esempio Onward o Luca, in entrambi i film si vedono varie sfaccettature del rapporto genitori – figli. Ma mentre in Onward la novità stava nel trattare un tema delicatissimo come la morte e in Luca il rapporto con i genitori non era il tema centrale del film; in Red, proponendolo come tema principale, si finisce per svilire un film che avrebbe potuto raccontare molto di più (ulteriore esempio di ripetizione del tema è il bellissimo corto Float del programma SparkShorts, ve ne abbiamo parlato in un vecchio articolo che trovate qui).

Insomma, in conclusione, non si può dire che Red sia un brutto film ma, sinceramente, devo ammettere che mi aspettavo di meglio. Infine, mentre per Luca mi dispiacque molto sapere che lo avrebbero messo direttamente in piattaforma su Disney+, facendogli saltare l’uscita in sala, questa volta, per Red, non me la sento di dissentire dalla decisione presa. Da amante del cinema e dell’esperienza del film in sala, devo dire che l’uscita diretta in piattaforma di Red, questa volta, mi sembra, tutto sommato, giustificata. 

Detto questo, a voi è piaciuto Red? Vi piacerebbe visitare i posti di Toronto in Canada in cui è ambientato?? Fatecelo sapere sui nostri canali social! 

Fonti: