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In viaggio con Marvel: gli Avengers in Valle d’Aosta

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Forse alcuni di voi non sanno che qualche anno fa gli Avengers hanno salvato il mondo nientemeno che… in Valle d’Aosta!

Nel 2015, gli spettacolari paesaggi e i monumenti della regione hanno fatto da sfondo alle imprese dei nostri eroi nel film “Avengers: Age of Ultron”.

Ovviamente, al tempo, l’emozione è stata tanta ed infatti i luoghi in cui sono state girate le riprese sono stati, chi più chi meno, contrassegnati per ricordare l’evento.

Quindi venite con noi e i Vendicatori a scoprire le meraviglie della Valle d’Aosta!

Il Forte di Bard

Fra i vari luoghi che si possono riconoscere in Age of Ultron, sicuramente il più illustre è il Forte di Bard. La fortificazione è infatti stata utilizzata per essere la base Hydra del Barone Strucker che gli Avengers attaccano all’inizio del film e in cui hanno il primo incontro con i gemelli Maximoff. Oltre a varie panoramiche del Forte, è possibile vedere anche alcuni luoghi al suo interno, che sono stati ovviamente tutti segnalati nel percorso di visita turistico.

Il Forte è una fortezza di sbarramento tipica del primo Ottocento e si trova a circa 400-467 metri sopra l’omonimo borgo, a cui è collegato da due strade, una interna e l’altra esterna. Grazie a un itinerario a cielo aperto è possibile ammirare il paesaggio circostante, la Valle di Champorcher, formata dal ghiacciaio balteo, la Corma di Machaby con la sua parete levigata e il fiume Dora Baltea, con le cascate e gli affluenti laterali.

Oltre agli Avengers, molti personaggi illustri si sono recati al Forte di Bard. Sicuramente il più noto è Napoleone Bonaparte (1769-1821), con al seguito lo scrittore Stendhal (Marie-Henry Beyle, 1783-1842) che descrive la battaglia che si combatté alla fortezza.

Altro personaggio di spicco che passò da lì fu Camillo Benso Conte di Cavour a cui fu affidata la supervisione dei lavori al Forte dal 1831.

La storia del Forte

Il Forte di Bard si trova in una posizione strategica, perché si situa sull’unico passaggio per poter raggiungere la valle sottostante. Tracce di insediamenti nella zona si datano dal II millennio a.C. e, fra i vari ritrovamenti, va in particolare ricordato il curiosissimo caso dello Scivolo delle Donne. Questo è una lustrata nella roccia da cui le donne si lasciavano scivolare per propiziare la fecondità (o forse anche solo per divertirsi, perché no!).

Gli Avengers in Valle d'Aosta: Colle del Gran San Bernardo
Colle del Gran San Bernardo Di © Hans Hillewaert, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=4473396

Quando poi la zona divenne romana, ovviamente vi fu costruita la strada consolare delle Gallie che da Eporeia (Ivrea) raggiungeva il Piccolo e il Grande San Bernardo, entrambi itinerari da sempre considerati papabili per il passaggio di Annibale sulle Alpi, oltre che per avere uno dei panorami più belli e più freddi di tutta Italia.

La prima attestazione scritta di una fortezza risale al 1034 e passò in mano sabauda nel 1242 grazie ad Amedeo IV di Savoia. Poi, nel 1661, il Duca Carlo Emanuele II la rese l’unico presidio delle forze sabaude in Valle d’Aosta, concentrando lì tutti i rifornimenti.

Nel 1800 il Forte venne assediato da Napoleone e pertanto, tra il 1830 e il 1838, Carlo Felice affidò il progetto di rifacimento all’ingegnere militare Francesco Antonio Olivero che lo rese come è oggi: tre imponenti corpi di fabbrica su tre livelli, l’Opera Ferdinando, l’Opera Vittorio e l’Opera Carlo Alberto, per un totale di 283 locali.

Oggi al suo interno si trovano, oltre al percorso di visita e quello Marvel, anche il Museo delle Fortificazioni e delle Frontiere, le Alpi dei ragazzi, il Museo delle Alpi e vi si tengono varie mostre temporanee.

Di Anerica2017 – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=62859368

Verrès e Donnas

Per molte parti della città di Sokovia, patria dei gemelli Maximoff, sono state invece utilizzate come ambientazione Verrès e Donnas, entrambe cittadine che fanno risalire la loro origine all’età augustea.  

Occhio di Falco sulla campanile della Collegiata (immagine da Movie Screecaps) –
©Marvel Studios. All Rights Reserved.

Verrès è principalmente nota per la Collegiata di Saint-Gilles (Sant’Egidio), un convento che la tradizione fa risalire al 912, fondato da Gisella (Egidia), moglie di Adalberto I, marchese di Ivrea. Un’altra tradizione invece vuole che il convento sia stato fondato nel X sec. dai marchesi del Monferrato. In realtà, i canonici sono citati per la prima volta in un documento del 1050 che testimonia i legami della Valle d’Aosta con la Provenza, dove era vissuto Egidio. 

La torre campanaria e l’ala ovest del convento invece sono più recenti, perché vennero fatti erigere nel 1512 da Carlo di Challant. E proprio in un fotogramma di Age of Ultron possiamo vedere Occhio di Falco appollaiato sulla torre della Collegiata di Saint-Gilles.

Donnas invece è conosciuta principalmente perché è la cittadina dove si produce il vino DOC della Valle d’Aosta. Il paesaggio tipico sono i terrazzamenti coltivati a vite e il vino è prodotto dalla cantina Cave Coopératives de Donnas dal 1971. La cantina ha una capacità di lavorazione di 1700 quintali di uva e la produzione è di circa 120.000 bottiglie annue.

Pont Saint Martin

In Age of Ultron, durante l’evacuazione di Sokovia, si possono vedere gli abitanti lasciare la città dall’alto di un ponte da cui si vede una piazza e un altro ponte poco più a valle su cui transitano anche le macchine.

Questi altri non è che la città di Pont Saint Martin, situata all’imbocco della Valle d’Aosta e nota per il suo famosissimo ponte sul fiume Lys dedicato a San Martino di Tours che dà il nome alla cittadina.

Il ponte è anche uno di quelli noti come Ponte del Diavolo. Questo titolo, utilizzato spesso in varie parti d’Europa è giustificato dal fatto che, di fronte a una simile, apparentemente impossibile, costruzione ci fosse lo zampino del diavolo.

Del diavolo no, ma dei romani sì. Per loro fare un simile arco sospeso nel nulla non era una sfida ma un vero e proprio divertimento. Quello di Pont Saint Martin venne costruito probabilmente in epoca augustea o comunque nel I sec. a.C. ed è uno degli esempi di ponti romani a una sola arcata tra i più grandi conservati oggi.

Il ponte è un arco piatto, la cui luce raggiunge i 36,65 metri ca. ed è largo 5,8 metri compresi i parapetti e alto 13,6 metri, sempre compresi i parapetti, ed è transitabile da ben più di duemila anni!

Le leggende e il Carnevale di Point Saint Martin

Ovviamente sono sorte diverse leggende sulla costruzione di questo ponte. La prima, quella che dà il nome alla cittadina, riguarda appunto il vescovo Martino. Un tempo infatti non c’era modo di attraversare il fiume, ma Martino doveva passare. Così gli si presentò il Diavolo che si offrì di costruire il passaggio in una sola notte, in cambio dell’anima del primo essere che lo avesse attraversato. Martino accettò, ma, quando l’opera fu compiuta, fece attraversare il ponte a un animale e così il Diavolo fu fregato (anche se, povero animale).

L’altra leggenda vuole che nel vallone di Réchanter abitasse una bellissima ninfa del fiume Lys. Ma gli abitanti della valle cominciarono a trattarla in malo modo, così lei, infuriata, fece venire una pioggia torrenziale che ingrossò il fiume. Gli abitanti di Pont Saint Martin però la supplicarono di risparmiare almeno il ponte romano e la Ninfa, commossa, accettò e fece passere le acque lasciando il ponte indenne.

Una delle feste più belle di Pont Saint Martin è quella del Carnevale, dove alcuni cittadini si travestono da personaggi di spicco della storia di Saint Martin, come la Ninfa e Martino appunto. All’inizio del periodo di festa c’è il “Asp end ‘l Diao” ovverosia si appende un fantoccio del Diavolo sotto l’arco del ponte romano. Nei giorni successivi si mangiano polenta, cotechino e patate, fagioli e salamini a sfare e l’ultimo giorno c’è il rogo del fantoccio del Diavolo per cacciare la malasorte.

Insomma, una festa davvero da non perdere!

Il Ponte del diavolo di Pont Saint Martin - Avengers in Valle d'Aosta
Il Ponte del Diavolo di Pont Saint Martin (immagine da wikicommons) -By Twice25 – mia fotografia, CC BY 2.5, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=1075783

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Fonti: