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Il braccio inerte di Capitan Marvel

A volte l’arte imita sé stessa e nessuno può negare che le copertine della Marvel siano dei veri e propri capolavori. 

Una di queste è diventata celebre per un particolare motivo. Stiamo parlando della copertina del volume “La morte di Capitan Marvel”, scritto e disegnato da Jim Starlin e pubblicato nel 1982, in cui si racconta la prematura scomparsa del primo Capitan Marvel, Mar-vell, il soldato kree rinnegato divenuto difensore della terra, che muore a causa di un cancro incurabile. Nella copertina, il corpo di Capitan Marvel giace senza vita tra le braccia della Morte, ammantata di nero con il viso scheletrico rivolto in basso, mentre alle loro spalle fanno da sfondo gli altri supereroi amici del Kree. Questa composizione è stata ripresa anche per le copertine di altri volumi, come ad esempio Ms. Marvel #50 e Thor #700.

capitan marvel pietà michelangelo

©Marvel. All Rights Reserved.

Ma perché la formula di questa copertina è diventata famosa ed ha avuto così tanto successo da essere stata addirittura riutilizzata più volte? Come forse alcuni di voi già sapranno e come si può intuire guardandola, il motivo è che, per la posa di Capitan Marvel fra le braccia della Morte, Starlin si è ispirato nientemeno che alla Pietà, la celebre scultura di Michelangelo Buonarroti conservata nella Basilica di San Pietro in Vaticano ed eseguita tra il 1497 e il 1499. 

capitan marvel pietà michelangelo

Tutto, nel soggetto principale della copertina, rimanda al noto capolavoro: il panneggio e il velo della Morte, l’inclinazione del suo capo, il corpo abbandonato e senza vita eppure ancora perfetto di Mar-vell, la testa reclinata all’indietro e il suo braccio che ricade mollemente a terra. Ed è proprio su quest’ultimo dettaglio che vogliamo portare la vostra l’attenzione. 

Infatti, nell’arte, il braccio inerte è sempre significato di morte. Se in un dipinto o una scultura notate il braccio in quella posizione, potete stare sicuri che la persona non è solo svenuta, ma è sicuramente morta. Da Michelangelo in poi, questo dettaglio lo si ritrova in diverse opere a carattere sacro cristiano (ad esempio nelle opere di Raffaello e Caravaggio) e, successivamente, anche a carattere storico (ad esempio nelle opere di David).

Eppure, tra tutte, è la raffigurazione della Marvel quella ad essersi avvicinata di più al suo significato originale perché in realtà il motivo del braccio inerte risale all’antica Grecia ed è nato per rappresentare proprio la morte dell’eroe

In particolare, venne utilizzato per illustrare la fine di Meleagro, figlio di Altea e di Oineo, re di Calidone (oppure, secondo altre versioni del mito, figlio di Ares). Giovane nobile e valoroso, partecipò alla spedizione degli Argonauti e, soprattutto, guidò la caccia al Cinghiale calidonio. Alla sua nascita, però, gli era stato predetto un triste destino e infatti Meleagro morì proprio nel fiore degli anni. Per questo la rappresentazione del suo corpo trasportato al palazzo si ritrova spesso sui sarcofagi di giovani morti prematuramente. In essa spicca il braccio inerte, mentre le membra abbandonate gravano con il loro peso sui portatori, eppure la bellezza del corpo di Meleagro non viene sminuita nemmeno dalla morte. In questo modo si celebrava l’eroe caduto, che rimaneva tale anche dopo la sua dipartita. E, come per gli eroi della mitologia greca, lo stesso accade anche per i supereroi della Marvel. 

E voi avete notato qualche braccio inerte nei fumetti o nei film? Fatecelo sapere nei commenti!

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