Hocus Pocus e la storia dei processi alle streghe di Salem
Approfittiamo dell’uscita del secondo film sulle sorelle Sanderson e riscopriamo la storia di una delle pagine più tristi e terrificanti della storia americana
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Con l’uscita su Disney+ del tanto atteso seguito sulle sorelle Sanderson, Hocus Pocus 2, non potevo non approfittarne per approfondire e raccontarvi la storia del processo alle streghe di Salem. Proprio partendo da questa storia, infatti, i due film prendono spunto per raccontare quella delle sorelle Sanderson.
Ma, storicamente, cosa successe davvero a Salem in quegli anni?
Tra il 1692 e il 1693, in questo piccolo villaggio del Massachusetts, ci furono una serie di processi che, basandosi inizialmente sulle testimonianze di alcune giovanissime ragazze, portarono alcuni loro concittadini, principalmente donne, ad essere accusati di stregoneria. Con il passare dei mesi la paura che il demonio si aggirasse per le strade della piccola comunità pronto a tentare chiunque avesse dei polmoni per respirare, se erano donne meglio, portò ad una vera e propria caccia alle streghe in piena regola. Caccia che a sua volta sfociò in processi e relative morti per impiccagione.
La storia dei processi alle streghe di Salem, ad oggi, è una delle più famose e terrificanti della storia americana e della caccia alle streghe in generale. Inoltre, è una storia da cui si può trarre un grande insegnamento. Ossia che il fanatismo, di qualsiasi matrice essa sia, è da sempre uno dei peggiori mali che affligge l’umanità e che l’unico modo per contrastarlo è lo studio, la ragione e l’uso paziente e approfondito dell’intelletto applicato alla cultura.
Ovviamente a fine articolo non mancherò di darvi anche la mia personale recensione riguardo questo secondo capitolo del film (senza SPOILER).
Detto questo, quindi, venite con me, in compagnia delle Sanderson Sisters, a scoprire la storia dei processi alle streghe di Salem!
La caccia alle streghe dal Vecchio Continente al Nuovo Mondo
Non è la prima volta che qui sul blog vi parliamo di streghe, storia delle streghe e caccia alle streghe. Se volete approfondire la questione vi consiglio di leggere questo articolo dove si parla della storia delle streghe in Europa e della caccia alle streghe nel vecchio continente. Proprio qui il periodo di più intensa caccia alle streghe andò grosso modo dal 1430 al 1780 ed ebbe il suo picco tra il 1560 e il 1630. E’ dall’Europa che la caccia alle streghe ha avuto origine e che poi si è trasferita nel Nuovo Mondo con i coloni. I motivi scatenanti di questi eventi, ad ogni modo, tanto in Europa quanto poi a Salem, furono sostanzialmente sempre gli stessi: la paura. Paura del diverso, paura di ciò che non si riesce a spiegare. E il fondamentalismo religioso e spirituale come chiave per spiegarlo e dargli un volto fisico da affrontare.
Il contesto storico sociale di Salem
Detto questo, prima di raccontarvi per bene la storia dei processi, tocca fare una piccola premessa per capire che luogo fosse esattamente Salem all’epoca dei fatti. A quel tempo, infatti, esistevano due Salem. Una era la vivace cittadina portuale di Salem Town, che poi si è evoluta nella Salem odierna. L’altra, dove poi prese avvio tutta la faccenda, era Salem Village. Quest’ultimo era un piccolo villaggio di circa 500 persone. Le fonti riportano che non correva buon sangue fra le due comunità e che gli abitanti del villaggio non sopportavano molto gli abitanti della città che, oltre ad essere com’è ovvio più ricca, era anche più potente e controllava gli affari sia della città che del villaggio. Villaggio che era sotto la giurisdizione della cittadina stessa. Già questo comportava, di per se, molte discussioni e litigi continue, il che fa di questa comunità un luogo non proprio idilliaco. In questo clima litigioso, inoltre, alla normale e costante paura, si aggiunse anche la paura causata dalla guerra. Infatti, tra il 1675 e il 1678 c’era stata, in quelle zone, una guerra, nota come Guerra di Re Filippo, fra gli inglesi e i Nativi Americani. Questi ultimi, spesso, avevano attaccato gli insediamenti e compivano scorrerie. Insomma, il clima nella zona non era dei migliori. A questo va aggiunto, inoltre, il contesto religioso, che più di tutti condizionò la questione.
Il contesto religioso
Qual era il contesto religioso? Gli abitanti di quelle zone erano i discendenti dei vecchi Padri pellegrini che ad inizio ‘600 si erano trasferiti in quelle zone partendo dall’Europa a bordo della Mayflower. Proprio queste persone avevano formato la prima comunità del puritanesimo nordamericano. Le persone che vivevano a Salem, quindi, erano non solo discendenti di questi primi coloni ma, proprio come loro, erano puritani. Chi erano i puritani e cos’è il puritanesimo? Quest’ultimo fu un movimento di riforma religiosa, che prese piede fra il XVI e il XVII secolo, che intendeva appunto “purificare” la Chiesa d’Inghilterra. Per riassumere la cosa vi basti sapere che si trattava di un tipo di movimento che a quel tempo era molto rigido e che influenzava lo stile di vita e di pensiero delle persone in ogni singolo ambito della vita umana. La religione era vissuta dai puritani in maniera molto seria e profonda. Essi credevano che le persone davvero credenti dovessero avere una relazione diretta con Dio per essere redenti dalla propria condizione peccaminosa. La religione, in breve, toccava tutti gli aspetti della vita umana e per essere dei buoni cristiani bisognava adottare uno stile di vita molto rigido e rigoroso e sfuggire a quelle passioni umane che potevano portare al peccato.
La credenza nella stregoneria
In tutto ciò dove si situa la stregoneria? Oggi se pensiamo alle streghe e alla stregoneria ci viene da sorridere ma a quel tempo la gente ci credeva sul serio. A proposito di stregoneria e magia nera vi rimando a questo nostro vecchio articolo dove approfondiamo proprio questa questione.
Questa cosa è testimoniata anche da svariate fonti e documenti dell’epoca, che riportano proprio la fervida credenza delle gente nella stregoneria. Inoltre, la stessa Bibbia riporta dei passi riguardanti le streghe e la loro esistenza. Come, ad esempio, quello del Libro dell’Esodo (22:18) che afferma “Non lascerai vivere la strega”. Immaginate cosa questo possa aver comportato in una comunità religiosamente così estrema come quella puritana dell’epoca, dove la parola della Bibbia era considerata intoccabile e indiscutibile.
Infine, bisogna comprendere che si trattava di periodi storici in cui, anche da un punto di vista tecnico scientifico, ancora non erano state fatte molte di quelle scoperte che oggi ci danno tante risposte a cose che, altrimenti, sembrerebbero inspiegabili. Ciò vuol dire che spesso, per spiegare eventi incomprensibili, veniva chiamata in causa la religione e, di conseguenza, anche la stregoneria. Da sempre la paura deriva da ciò che non conosciamo e che pensiamo di non poter controllare. E da sempre si sono trovati tanti modi per contrastarla, spesso estremi. A quel tempo per contrastarla, in una comunità come quella puritana di Salem, si usava la religione. Ciò significa che se accadevano cose inspiegabili, o che alla gente non piacevano, le soluzioni erano due: o era stato volere del Signore, oppure opera del diavolo e quindi della strega che veniva vista come suo mezzo per compiere malefatte. E quando dico qualsiasi cosa accada, voglio dire davvero qualsiasi cosa. Da questo punto di vista un esempio, in maniera ironica, ce lo fornisce proprio Hocus Pocus 2 quando, ad inizio film, le tre sorelle mandano a fuoco la casa del reverendo, attraverso una magia, per vendicarsi. Questi, di tutta risposta, dice che è stata opera del demonio. La scena nel film è ironica e comica ma, nella realtà, era proprio questo quello che succedeva. Se a qualcuno andava a fuoco la casa, si ammalava, gli moriva una mucca o il bestiame, quasi sempre la spiegazione poteva essere dovuta alla stregoneria. Per farvi capire vi faccio un esempio molto semplice del tipo di dinamiche che si potevano istaurare, che poi sono le stesse che sono successe anche a Salem. Prendiamo due persone che chiameremo Cosimo e Clementina. Ora, se a quel tempo Clementina andava da Cosimo e gli chiedeva in prestito dello zucchero e Cosimo, per qualsiasi motivo, si rifiutava di darglielo e poi, per qualche ragione del destino, sempre a Cosimo due giorni dopo magari moriva il gatto o gli prendeva un infarto all’unica capra che aveva, allora questi poteva accusare Clementina di stregoneria. In sostanzia la povera Clementina poteva essere accusata di stregoneria perché, secondo il comune credo, il gatto morto e l’infarto alla capra, sicuramente erano state opera della magia nera, che Clementina aveva deciso di operare per vendicarsi di quel taccagno avaro di Cosimo.
L’arrivo di Samuel Parris
Fatte le dovute (e lunghissime mi rendo conto) premesse. Cosa successe effettivamente? Ebbene nel 1689, su pressione di alcune famiglie del villaggio, era diventato pastore Samule Parris, un mercante di Boston che si era poi trasferito lì insieme alla moglie, i loro tre figli, una nipote e due schiavi originari delle Barbados, tra cui vi era una schiava di nome Tibuta, di cui vi parlerò a breve. Molti riportano che Parris non fu la migliore delle scelte per vari motivi. Già la situazione era quella che era e Parris, a quanto pare, non aveva proprio la storia personale e il carattere adatto per un luogo del genere. Come detto, infatti, Parris inizialmente non era pastore ma mercante. Aveva studiato teologia ad Harvard e aveva interrotto gli studi e cambiato carriera lavorativa. Secondo gli studiosi peggiorò la situazione perché non era benvoluto da una parte della comunità, da cui era considerato molto avido e scortese per aver chiesto un compenso maggiore di quello che gli spettava. Inoltre i suoi sermoni infuocati spesso finirono per acuire i contrasti già presenti. In ogni caso è proprio da lui che prese iniziò l’intera vicenda.
L’inizio della vicenda
Nel 1692, infatti, la figlia di Parris Betty di 9 anni, la nipote di 11, Abigail Williams ,e una loro amica Ann Putnam Jr di 12, iniziarono a dedicarsi alla predizione del futuro attraverso delle presunte pratiche magiche. Secondo alcuni studiosi probabilmente ispirate dai racconti voodoo che ascoltavano spesso dalla succitata schiava Tibuta. Tra Gennaio e Febbraio dello stesso anno, il comportamento di Betty e Abigail diventò strano. Secondo i racconti pare che le due ragazze spesso urlavano e si contorcevano, scagliavano oggetti, si nascondevano e strisciavano sul pavimento. Poco tempo dopo anche Ann Putnam e altri bambini, amici delle ragazze, iniziarono ad avere gli stessi comportamenti. A quel punto il reverendo, preoccupato per la situazione e non capendo cosa affliggesse le fanciulle, chiese al medico del villaggio, William Griggs, di visitare le giovani, ma questi non riuscì a trovare nessuna spiegazione scientifica alla cosa e diede la colpa al soprannaturale. Allo stesso tempo, su suggerimento di un vicino, la schiava Tibuta preparò una torta, chiamata “torta delle streghe”. Nella tradizione popolare dell’epoca questa torta serviva, secondo le credenze, a identificare le streghe. Veniva fatta con l’urina delle vittime e poi veniva data in pasto ad un cane. Secondo la gente il segugio, una volta mangiata la torta, sarebbe stato in grado di riconoscere le streghe. Inutile dire che la cosa non ebbe alcun risultato e, anzi, fece indignare ancora di più Parris che, vedendo la cosa come un atto blasfemo, decise di mettere sotto torchio le ragazze perché confessassero chi le aveva stregate.
Possibili spiegazioni scientifiche al comportamento delle bambine
Piccola nota, ad oggi non si è riusciti a capire esattamente cosa avessero le ragazze. Gli studiosi, esaminando la questione, hanno avanzato varie ipotesi. Secondo alcuni potevano essere affette da una combinazione di varie malattie, quali asma, encefalite, epilessia ecc. Secondo altri potevano aver subito abusi di qualche genere. Infine, altri hanno anche avanzato l’ipotesi che le giovani fossero state infettate da un tipo di fungo, chiamato fungo ergot, conosciuto anche con il nome di segale cornuta, da cui deriva l’allucinogeno LSD, che può provocare allucinazioni, convulsioni e altri sintomi simili a quelli delle ragazze. Ad oggi, comunque, non c’è una spiegazione univoca, ma ciò che è certo è che, in un ambiente del genere, molto rigido e severo, non doveva essere facile per dei bambini vivere serenamente da un punto di vista psicologico e questo sicuramente deve aver affettato sul loro comportamento e sul fisico.
Le accuse e l’inizio dei processi
Ad ogni modo, qualsiasi fosse la ragione di quel comportamento, le giovani, messe sotto pressione dal reverendo, finirono per confessare ciò che, molto probabilmente, questi voleva sentirsi dire. Ossia di essere state stregate da Tibuta e da altre due donne emarginate della comunità: una mendicante di nome Sarah Good e una donna anziana e malata che non frequentava la chiesa da anni di nome Sarah Osborn. Tibuta, nello specifico, come detto su, era la schiava dei Parris e, a quanto pare, aveva un legame molto stretto con i bambini, che spesso intratteneva con racconti e storie di magia e dell’orrore. Il fatto che fosse la prima ad essere accusata, seguita poi da altre due donne, entrambe emarginate della società, deve far riflettere sulla natura delle accuse. Le donne vennero imprigionate e messe sotto torchio. A quel punto la vicenda iniziò a degenerare. Inizialmente tutte e tre le donne professavano strenuamente la propria innocenza, dicendo di essere estrane alle accuse. Alla fine, però, Tibuta, dopo aver subito varie pressioni e tormenti, e probabilmente impaurita anche dal fatto che fosse una schiava, disse al reverendo e ai magistrati ciò che volevano sentirsi dire. Ossia che si, lei era una strega e che il diavolo le aveva fatto visita. Descrisse anche tutti gli incontri che aveva avuto con il demonio e confermò le accuse alle altre due donne. Tibuta, grazie a quella confessione, ebbe salva la vita, ma rimase in carcere e poi fu venduta. Le altre due donne, invece, che continuavano a professarsi innocenti, vennero impiccate come streghe. Questo, però, fu solo l’inizio dell’isteria generale che si protrasse per molti mesi avvenire.
I morti e gli accusati
In seguito, infatti, anche altre donne, iniziarono ad essere accusate. E questa volta non erano solo membri emarginati della comunità, ma anche donne considerate oneste e irreprensibili. Fra queste il caso più emblematico è quello di Rebecca Nurse, una donna considerata molto importante nel villaggio. In seguito le accuse iniziarono ad arrivare a pioggia e finirono per coinvolgere non più solo donne ma anche uomini. Cosicché alla fine dei processi ci furono 20 morti; 19 furono impiccati e 1 uomo morì schiacciato sotto le pietre, fino alla morte, allo scopo di estorcergli una confessione che non arrivò mai. Non solo, gli accusati arrivarono al numero, molto alto considerata la popolazione dell’epoca, di circa 200 persone. Ciò significa che ogni famiglia, probabilmente, aveva in casa una o più persone accusate di stregoneria.
I processi e le prove spettrali
Ma come avvennero i processi? Ecco, la cosa che sicuramente è più agghiacciante di tutte fu che, per provare le accuse, vennero ammesse in tribunale le cosiddette “prove spettrali”. Queste ultime consistevano sostanzialmente in sogni e visioni. Alla vittima venivano cioè estorte affermazioni in cui ammetteva, ad esempio, di aver visto o di essere stata attaccata da uno spettro, che presumibilmente era l’incarnazione del demonio. Non solo, la prova spettrale ammetteva le parole degli accusatori come prove inconfutabili. Se una delle ragazze, presunte stregate, in tribunale gridava di essere stata stregata e dava prova della cosa contorcendosi e lamentatosi, allora questa veniva considerata come “prova spettrale” della colpevolezza dell’imputato e della presenza demoniaca. Alla fine alcuni degli imputati, pur di aver salva la vita, confessarono, ma finirono per vivere con addosso quel trauma per tutta la vita o furono costretti a trasferirsi. Chi invece continuò a professarsi strenuamente innocente, come abbiamo visto, morì.
La fine dei processi e le conseguenze
La situazione ebbe fine quando le accuse di stregoneria arrivarono fino alla moglie del governatore del Massachissetts, William Phips. A questo punto questi intervenne e ordinò la sospensione dei processi. Venne istituita una Corte Superiore di Giustizia che non ammise più l’uso delle prove spettrali e, con i processi che seguirono, delle restanti persone incriminate solo 3 furono condannate. Le altre vennero graziate e nel Maggio del 1693 i processi si conclusero definitivamente.
Le conseguenze di questa triste e amara vicenda, però, si sono protratti fino agli anni recenti. Molta gente con il tempo si pentì. Finanche uno dei giudici che aveva preso parte ai processi, Samuel Sewall, riconobbe pubblicamente i propri errori. Ad inizio ‘700 il tribunale dichiarò illegittimi i processi e alcune delle famiglie delle vittime ebbero dei compensi finanziari. Si è però dovuto aspettare al 2001 perché tutti i nomi delle persone condannate venissero definitivamente cancellati e scagionati dalle accuse.
Gli insegnamenti della vicenda
Tutta questa faccenda ci insegna molte cose. Sicuramente, però, l’insegnamento più grande riguarda gli estremismi e i fondamentalismi. A Salem è stata data l’opportunità ai fondamentalismi e alla paura di prendere il sopravvento. Di base, gli accusatori e i processi non erano molto diversi dai terroristi e i fondamentalisti religiosi di oggi. Non bisogna mai lasciare che la paura del diverso e dell’ignoto prenda il sopravvento sulle nostre vite. La ragione, la conoscenza e la pazienza sono, da questo punto di vista, la via più semplice oltre che la migliore per evitare cose del genere.
Recensione di Hocus Pocus 2
Per quanto riguarda il film, invece, posso dire che, tutto sommato, mi è piaciuto. Sicuramente il primo resta il più bello e il migliore in assoluto. Ma, in sostanza, anche questo non è male. Rivedere le tre sorelle Sanderson, interpretate più che magistralmente da Sarah Jessica Parker, Bette Midler e Kathy Najimy, è stato molto divertente. Alla fine, personalmente ,guardo questi film con la consapevolezza che non si tratta di certo di capolavori che vinceranno l’Oscar, ma di film che puntano ad intrattenere e divertire il pubblico per regalare qualche ora serena. Unica nota stonata, dopo aver approfondito la vicenda di Salem, ho visto il film con un retrogusto amaro in bocca. Sapere che in quei luoghi c’è stato tutto quell’orrore e quella sofferenza e vedere poi il film, che pure mi ha divertita molto, mi ha lasciato impensierita. Il film è bello e se ne facessero un altro lo rivedrei comunque volentieri, ma non posso non ammettere che avrò sempre quel retrogusto amaro in bocca associandolo a ciò che è davvero successo a Salem.
Detto ciò, siamo giunti alla fine di questo racconto. Come sempre, se vi è piaciuto e se lo avete trovato interessante, fatecelo sapere condividendolo o commentando sui nostri canali social!
Fonti:
- https://www.worldhistory.org/trans/it/1-19620/i-processi-alle-streghe-di-salem/
- https://www.britannica.com/event/Salem-witch-trials
- https://www.britannica.com/biography/William-Phips
- https://www.treccani.it/enciclopedia/salem_%28Dizionario-di-Storia%29/#:~:text=Localit%C3%A0%20del%20Massachusetts%20che%20fu,17%C2%B0.
- https://www.treccani.it/enciclopedia/salem_%28Enciclopedia-Italiana%29/
- https://www.treccani.it/enciclopedia/padri-pellegrini_%28Dizionario-di-Storia%29/
- https://www.britannica.com/topic/Puritanism
- Documentario Barbero sulle streghe di Salem