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Capitan Marvel e le donne dell’aeronautica militare

Dall’invenzione dei primi aerei molte sono state le donne che, come Carol Danvers, preferivano la vista dall’alto dei cieli e non si sono fatte fermare da niente e nessuno pur di conquistarli.

Le eroine che hanno fatto la storia dell’aviazione sono numerose: prime fra tutte Amelia Earhart, una collezionista di primati, tra cui l’essere stata la prima donna ad attraversare l’Atlantico, Bessie Coleman, la prima donna afroamericana a ottenere il brevetto, e Rosina Ferrario la prima donna italiana con la licenza di volo.

Vorremmo parlarvi di ognuna di loro, ma sono veramente tantissime, perciò vi racconteremo di alcuni gruppi di pilote che niente avevano da invidiare agli Avengers.

Perciò andiamo più in alto, più lontano, più veloci a conoscere alcune di queste eroine che hanno fatto la storia dei cieli!


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La Seconda Guerra Mondiale

La Seconda Guerra Mondiale, nella sua tragicità, ha però fornito un’opportunità unica alle donne per dimostrare il loro valore. Mancando gli uomini, i governi e i comandanti, seppur controvoglia, si sono visti costretti a servirsi delle donne per incarichi militari che prima non erano per loro neanche lontanamente immaginabili, figurarsi accessibili.

Una volta ottenuta la possibilità, le donne hanno stupito il mondo con le loro incredibili capacità e la loro tenacia, soprattutto nello sfrecciare attraverso i cieli dimostrando di essere delle vere eroine.

Una donna può tutto

Donne dell'aeronautica militare - Marina Roskova
Marina Roskova (wikicommons)

La Guerra si faceva sempre più intensa e, nel 1941, i nazisti diedero inizio alla campagna per l’invasione della Russia. L’esercito tedesco avanzava, mentre i russi arretravano sempre più nel loro territorio ed è qui che il Reggimento 588, composto esclusivamente da donne, fece la differenza.

Visto che la guerra sembrava volgere al peggio, la comandante Marina Roskova, pilota espertissima ed eroina dell’Unione Sovietica, si recò da Stalin in persona convincendolo a creare un Reggimento aeronautico di sole donne sotto il suo comando, dichiarando, a quanto si racconta, che “Ženščina možet vsë!”, “Una donna può tutto!”.

Le Streghe della Notte

Dopo un durissimo addestramento, le pilote del Reggimento 588 decollarono per le loro prime missioni militari e ben presto divennero il terrore notturno dei nazisti. Le loro manovre di attacco sui campi tedeschi erano precise, velocissime e colpivano sempre il bersaglio. Quando i tedeschi scoprirono che a compiere queste incursioni aeree notturne erano in realtà delle donne le ribattezzarono “Nachthexen”, le Streghe della Notte. Inutile dire che il nome piacque tantissimo al 588° che lo adottò subito.

donne aeronautica militare - polikarpov po 2
Polikarpov Po-2 con cui volavano le Streghe (wikicommons)

In totale le Streghe hanno effettuato 23.000 voli e trascorso 1.100 notti in combattimento, ottenendo il grado di 46° Reggimento della Guardia. Trentadue di loro sono cadute in battaglia, mentre ventitré hanno ricevuto l’insigne titolo di “eroine dell’Unione Sovietica”.

Vinta la guerra, ricevettero l’ordine di scioglimento il 15 ottobre del 1945, ma, non volendo che la propria bandiera venisse riutilizzata da un nuovo reggimento maschile la consegnarono al Museo dell’Armata Rossa dove tutt’oggi può essere vista.

Le Streghe hanno continuato a incontrarsi ogni anno al giardino di fronte al teatro Bol’šoj, fino a quando, nel 2016, non è morta l’ultima Strega, la vicecomandante Irina Rakobolskaja.

La WASP americana

Nonostante il nome non vi parleremo né di Janet né di Hope Van Dyne, ma delle pilote americane del Women Airforce Service Pilots, acronimo WASP (Vespa, appunto). Dall’altra parte dell’oceano, anche se la guerra non si combatteva in casa, gli americani decisero anch’essi di arruolare donne nell’aviazione, senza tuttavia mai usarle nel combattimento attivo come invece aveva fatto la Russia. (Se siete curiosi di conoscere altri primati della competizione USA e URSS, tra cui si annovera la prima donna astronauta, vi rimandiamo a questo nostro articolo).

donne dell'aeronautica militare - pilote della WASP
Pilote della WASP (wikicommons)

La storia della WASP

Fifinella, the Wasp Mascot - donne aeronautica militare
Fifinella, the WASP mascot. (U.S. Air Force photo – wikicommons)

Le due aviatrici Jacqueline “Jackie” Cochran e Nancy Harkness Love presentarono separatamente alla United States Army Air Forces dei progetti per includere donne pilota con licenza di volo in missioni non belliche.  Alla fine venne deciso di creare due programmi: il Women’s Auxiliary Ferrying Squadron (WAFS), che si occupava dei trasporti bellici ai comandi della Love, e il Women’s Flying Training Detachment (WFTD), uno squadrone di supporto ai comandi della Cochran.

Solo il 5 agosto 1943 i due corpi vennero unificati nella WASP, che si occupò di ogni azione di supporto allo sforzo bellico, dalle prove tecniche degli aerei, alle esercitazioni, al trasporto di beni di prima necessità e persone sul fronte, lasciando così più uomini liberi per essere impiegati in battaglia.

Una curiosità: la mascotte ufficiale della WASP, che era anche il loro stemma cucito sulle spalline delle uniformi, era Fifinella, un gremlin femmina inventato da Roald Dahl e disegnata nientemeno che da Walt Disney!

La WASP venne sciolta il 20 dicembre 1944, ma non venne loro riconosciuto lo status di veterane. Venne riconosciuto come corpo militare solo nel 1977 e il 1 luglio 2009 il presidente Barack Obama conferì loro la Medaglia d’oro del Congresso.

Carol Danvers

Dalla Air Force reale passiamo a quella Marvel. Nei fumetti Carol Danvers nasce come pilota (anche se in seguito farà altri mestieri come la giornalista) e l’UCM ha deciso di sposare in pieno questa sua caratteristica. Nel film Carol è prima di tutto una pilota. Il mondo dell’aviazione militare che ci viene presentato è strettamente maschile e deviato, con tutti i colleghi maschi che denigrano Carol, insistendo sul fatto che, essendo donna, non avrebbe mai potuto volare.

Inutile dire che Carol li smentisce alla grande!

L’aeronautica ha quindi un ruolo fondamentale nel film. Proprio per questo molte scene sono state girate nella Edwards Air Force Base e alcuni piloti hanno guidato dei jet F-15C apposta per le riprese.

Inoltre, il generale Jeanne M. Leavitt, la prima donna pilota combattente dell’aeronautica americana e capo dell’Air Force Recuiting Service, ha incontrato Brie Larson alla Nellis Air Force Base e le ha mostrato la vita dei piloti americani, da come salutano, a come si equipaggiano e a come salgono in cabina di pilotaggio.

L’US Air Force e Capitan Marvel

Praticamente fin dalla sua nascita, Hollywood ha sempre collaborato con il Dipartimento della Difesa (DoD) americano per creare film a tema di guerra o con riferimento alle forze militari. Il DoD si presenta come “Assistant of Entertainment Media”, aiutando la produzione in tutto ciò che può servire alla realizzazione di un film… ovviamente solo a patto che questo dia un’immagine positiva delle forze armate americane.

Anche la Marvel in diversi film ha avuto il sostegno del DoD, ma in “Captain Marvel”, in particolare, la collaborazione con l’aeronautica militare (l’Air Force Entertainment Liaison Office (DAFEL)) è stata fondamentale.

L’intento era quello di rendere il personaggio di Carol Danvers l’essenza stessa di quanto di positivo rappresentano le Forze Aeree americane.

In Italia “Captain Marvel” è stato presentato “solo” come il primo film supereroistico femminile della Marvel e ha avuto tutta un’altra campagna pubblicitaria, ma negli USA hanno puntato soprattutto sul femminismo per la leva, accompagnando la campagna pubblicitaria alla glorificazione dell’aeronautica militare. Prima della proiezione nei cinema americani, inoltre, erano mostrati video in cui le donne pilota incitavano le altre donne a “cominciare la loro storia” arruolandosi nell’aviazione, proprio come Carol, e sui siti dell’Air Force hanno creato sezioni apposite per l’arruolamento femminile a tema Capitan Marvel.

Il DoD ha scommesso sul personaggio di Brie Larson e ha fatto centro. Dopo l’uscita del film il solo sito ha avuto 173.000 visite e 11 milioni di visualizzazioni in più e un numero di arruolamenti femminili molto più elevato del normale, in quello che è stato definito il “Captain Marvel effect”, che però, come spesso succede, se ci riflettete, ha sia i suoi pro che i suoi contro.

Voi cosa ne pensate? Avete altre storie di donne pilote da raccontarci o che vorreste conoscere? Fatecelo sapere commentando qui o sui nostri canali social!

Fonti

  • https://www.professionalaviation.it/le-donne-pilota-della-storia/
  • Armeni R., Una donna può tutto – 1941: volano le Streghe della notte, Ponte alle Grazie, 2018
  • Callander B. D., The WASPs, Air Force Magazine, Aprile 2001
  • Mirrlees T., Marveling the World with Hollywood Militainment: Captain Marvel and the U.S. Air Force Go Higher! Further! Faster!, Academia, 2021
  • Strother D. D., Women of the WASP, introduzione a Noggle A., For God, country and the thrill of it, 1990
  • Wensley A., The Women Airforce Service Pilots (WASP): Marvelous Women With Their Eyes on the Stars, tesi di Dottorato presso la Barnard College, Columbia University, 2019