Articoli,  Disney,  Mitologia, leggende e folklore,  Storia antica e medievale

10 abilità magiche dei cattivi Disney

Stregoneria, magia oscura, trasfigurazione…un breve excursus di alcune delle abilità magiche dei più noti perfidoni disneyani

“Mago dello specchio magico, sorgi dallo spazio profondo, tra vento e oscurità io ti chiamo. Parla! Mostrami il tuo volto!” Grimilde – Biancaneve e i sette nani

È inutile negarlo, una delle cose che più hanno da sempre affascinano i fan dei classici disneyani sono le abilità magiche dei cattivi. Da Grimilde che invoca presunti maghi intrappolati in specchi magici, fino a passare per le pozioni di Yzma e arrivare alle trasfigurazioni di Jafar, Maga Magò o Grimilde stessa, non ci si può di certo annoiare. 

Aggiungerei, inoltre, che sono davvero innumerevoli le loro doti e, alcune di queste, sono abilità che affondano le proprie radici in miti, leggende e storie molto antiche. Potevamo quindi noi non provare a fare un breve excursus di questi magici poteri??

Ciò detto prendete i vostri calderoni ed iniziamo la nostra breve lezione di magia! 

1. Stregoneria

La prima da cui iniziare è appunto la stregoneria, per il semplice fatto che, chi più, chi meno, i dark characters disneyani sono tutti innanzitutto streghe e stregoni o, in generale, praticano la stregoneria che è alla base di molte arti magiche quali: magia oscura, pozioni che ti avvelenano e ti fanno stramazzare a terra e così via discorrendo. 

I Malvagi che la praticano sono: Sua Maestà Grimilde, Nostra signora dei dragoni Malefica, Ursula, il flemmatico Jafar, la magnifica, splendida Maga Magò, il Dr Facilier (per cui però c’è da dire che pratica un tipo di magia molto specifica, ossia quella Vodun che meriterebbe un capitolo a parte) e, anche se per vie traverse, mi sento di aggiungere Madre Gothel e la mia preferita in assoluto: Yzma.

La stregoneria, così come la immaginiamo oggi, è alla base di molte altre abilità, di cui vi parlerò a breve, ma in sé per sé è un tipo di pratica presente nella storia umana sin dall’antichità e, soprattutto, in tutte le popolazioni del mondo, ovviamente ogni popolo con determinate specifiche caratteristiche.

La credenza secondo cui alcune persone fossero dotate di poteri magici straordinari, siano essi benigni o maligni, infatti, risale non solo a Greci e Romani, ma anche alle popolazioni provenienti da Mesopotamia, Egitto e Israele.

La nascita e il proliferare di miti, storie e leggende sulla stregoneria e la magia, nei popoli antichi, è dovuta al fatto che molto spesso i popoli conquistatori, non riuscendo a capire i culti o lo pratiche religiose dei popoli che sottomettevano o che incontravano, pensavano che questi praticassero arti magiche o, appunto, stregoneria.

C’è da specificare, tuttavia, che nei tempi più antichi la magia in sé non era affatto condannata. Piuttosto erano considerati punibili solo coloro che attraverso essa potevano arrecare danno a qualcuno.

È dal Medioevo in poi, con il diffondersi sempre più del Cristianesimo, che la stregoneria come noi la intendiamo oggi, ossia come arte associata alla malvagità e al male, iniziò a diffondersi. 

Secondo queste credenze, infatti, chi la praticava lo faceva con l’aiuto di forze sovrannaturali o di potenze demoniache: un po’ come gli “amici dell’aldilà” del Dr Facilier per intenderci, o come il Mago dello specchio magico invocato da Grimilde.

Quindi, dal 12° al 18° secolo in Europa, la stregoneria (e di conseguenza la magia) cominciò ad essere associata alle idee classiche di streghe e stregoni. Come quella, ad esempio, che li vede riunirsi le notti del sabato, durante i sabba: ossia dei veri e propri ‘convegni’ in presenza di demoni e forze oscure per praticare ogni sorta di cosa pessima che vi può venire in mente (vedi lanciare maledizioni contro una bambina indifesa perché non sono stata invitata al suo battesimo, oppure avvelenare la mia figlia putativa perché è più bella di me ecc ecc).

E fu proprio in base a questa associazione della stregoneria con il demonio che sono nate tutte le credenze che oggi ne fanno una pratica associata al male e che a quel tempo diede il via alla caccia alle streghe.

A tal proposito, comunque, vi segnalo un nostro vecchio articolo che parla proprio della storia delle streghe in Europa in maniera più dettagliata e che troverete qui.

Stregoneria e folklore popolare 

a witch casting a spells
A witch casting spells over a steaming cauldron – H.S. Thomassin after Demaretz. Wikicommons CC BY 4.0

È sotto questo specifico aspetto di stregoneria=demonio che sono poi nate tutte le superstizioni e le storie di folklore popolare arrivate fino ad oggi.

A parte il già citato sabba, ad esempio, era credenza popolare diffusa che chi praticasse la stregoneria fosse stato concepito nella notte dell’Annunciazione per nascere poi durante la notte di Natale a mezzanotte. Secondo altre credenze, anche chi non era nato con questa ‘dote’ poteva ottenerla commettendo tutta una serie di sacrilegi o cose assurde e malvagie, come ad esempio compiere un peccato mortale al giorno per 40 giorni consecutivi, per dirne una. Secondo altre storie ancora, si potevano incontrare streghe e stregoni agli incroci delle strade (i cosiddetti crocicchi) o appunto sotto gli alberi durante i sabba. 

Molti sono i poteri più importanti derivati dalla stregoneria, ma sicuramente lanciare ‘fatture’ (maledizioni), trasfigurare il proprio aspetto e fare strane pozioni, erano alcune delle principali. 

Sempre secondo quanto raccontato dal popolo, per difendersi dalla stregoneria c’erano vari modi: gettare una moneta del giubileo nell’acqua santa per impedire alle streghe di uscire dalla chiesa; guardando attraverso una forcina si riusciva a riconoscerle e metterle in fuga (altro che la spada della verità del principe Filippo); buttare un pizzico di sale sul fuoco per tenerle lontane; o mettere una scopa o una grossa pannocchia (eh già) dietro la porta perché, secondo la credenza, la strega o stregone non poteva entrare in casa se prima non contava tutti i fili della scopa o chicchi della suddetta pannocchia (e non penso ci voglia poi così tanto, ma vabbè, punti di vista). 

Alla luce di tutto ciò, la stregoneria praticata dai cattivi disneyani ha tutto un altro aspetto, non trovate? 

2. Magia oscura

In quest’ottica, chi pratica stregoneria, di riflesso, è anche esperto di magia oscura (o magia nera/arti oscure che dir si voglia). 

Tutti i succitati, quindi, lo sono, anche se bisogna dire che le più ferrate in questo campo sono, probabilmente, Grimilde, Malefica e Maga Magò.

Per la magia oscura vale quanto detto sopra, perché anch’essa, in quanto legata alla stregoneria, era diretta espressione dei legami di chi la praticava con le forze oscure, occulte e demoniache. Anticamente, infatti, veniva fatta la differenza tra magia bianca, ossia quella mossa e praticata a fin di bene, e quella nera o oscura, considerata nefasta e maligna. Secondo le storie e le leggende, era il diavolo stesso ad insegnare le pratiche di magia oscura attraverso patti specifici stipulati con lui.

Tuttavia, anche in questo caso, quest’accezione così negativa e fortemente contrapposta, deriva dal Medioevo in poi. 

Presso le popolazioni più antiche, infatti, questa concezione di una magia assolutamente buona e bianca e una del tutto nera e cattiva, non esisteva. Molto spesso nel mondo ellenistico e tardo antico, solo per citare un esempio, la magia in generale era considerata semplicemente come una forma superiore di conoscenza. Secondo queste popolazioni il mondo era retto da forze spirituali che si trovavano a metà tra gli uomini e le divinità e con cui si poteva entrare in contatto tramite riti e pratiche magiche e religiose. 

3. Incantesimi 

Strettamente legati a stregoneria e magia oscura sono gli incantesimi. Ma a cosa si riferisce esattamente la parola incantesimo (in inglese ‘spell’)? 

Ebbene, incantesimo deriva dal latino e dal verbo ‘incantare’ (un composto del verbo ‘cantare’). Ha il duplice significato sia di ‘cantare’, appunto, sia di ‘recitare formule magiche’. L’associazione con il canto deriva dal fatto che, nel recitare l’incantesimo, chi lo fa, molto spesso, canta o utilizza un ritmo simile ad un canto (un po’ come quando Malefica attira Aurora vicino l’arcolaio o come le Sorelle Sanderson in ‘Hocus Pocus’ quando cantano la canzone ‘I put a spell on you’, per intenderci). Anticamente, alcuni popoli pensavano che la recita di un incantesimo, accompagnata da gesti particolari, se corretta, scatenava poteri soprannaturali, mentre, se errata, non solo annullava la magia, ma addirittura causava la morta di chi la praticava. 

Molti popoli antichi, infatti, praticavano rituali simili e ne sono testimonianza tavole di argilla, libri e papiri antichi ritrovati dagli archeologici nel corso del tempo e riguardanti popolazioni provenienti dalla Mesopotamia, l’antico Egitto, l’antica Grecia e l’antico popolo ebraico, solo per citarne alcuni. A proposito di libri d’incantesimi, dato che i nostri cattivi disney sono abbastanza ben forniti in proposito, vale la pena citare, seppur velocemente, il grimorio

Trattavasi di un libro di magia che comprendeva, ad esempio, istruzioni su come eseguire incantesimi, come creare oggetti magici o come invocare entità soprannaturali e tanto altro. Esempi di grimorio sono stati trovati presso molte popolazioni antiche in tutto il mondo, non solo in Europa, ma anche in America Latina e nel Vicino Oriente antico. 

Un esempio di grimorio disneyano potrebbero essere i libri di Grimilde oppure il libro delle sorelle Sanderson. 

4. Maledizioni

Legate agli incantesimi sono anche le maledizioni, di cui alcuni cattivi Disney sono davvero esperti e potete immaginare da soli di chi sto parlando. 

Tradizionalmente parlando, una maledizione è un atto con cui qualcuno invoca la punizione divina su una persona, gruppi di persone o addirittura su popoli interi. 

Dal punto di vista magico, fantasioso e folcloristico, le maledizioni sono collegate agli incantesimi perché spesso è proprio tramite quest’ultimo che il cattivo di turno lancia una maledizione. Si pensi a Malefica o alle sorelle Sanderson quando maledicono Thackery Binx trasformandolo in gatto. 

La maledizione, però, ha origine molto più antiche, collegate strettamente al campo religioso. 

Un esempio, in tal senso, si trova nel libro della Genesi, nella Bibbia, dove c’è una delle prime testimonianze di maledizione quando Dio maledice il serpente. 

Anche fra antichi Greci e Romani era comune la pratica della maledizione contro i propri nemici. Risalgono, infatti, già al 4° secolo a.C. un gran numero di iscrizioni su tavole raffiguranti maledizioni. 

Trattasi di una pratica diffusa chiamata ‘defissione’ che consisteva nell’invocare una divinità per arrecare danno a qualcuno il cui nome, insieme a determinate formule particolari (simili ad incantesimi appunto), veniva ‘inciso’ (per essere precisi e pignoli ‘vergato’) su tavolette di piombo chiamate “tabellae defixionum”

Di tavole del genere ne sono state trovate molte, scritte non solo in greco o latino, ma anche in etrusco, osco, celtico, iberico e punico, a testimonianza che la pratica in questione era abbastanza diffusa e usata sin dall’antichità da molte popolazioni.

Da un punto di vista decisamente più folcloristico e “magico”, molto noti, presso alcune tradizioni popolari, sono il malocchio e la già citata fattura. Il malocchio è un tipo di maledizione che si pensava già anticamente fosse praticata da persone che, con il solo potere malefico dello sguardo, potevano arrecare sfortune e disgrazie a qualcuno. Presso alcune popolazioni, ancora oggi, ci si protegge dal malocchio attraverso l’uso di amuleti, riti e formule specifiche che si crede possano proteggere.  

La fattura, invece, è una specie di maledizione che si lancia mediante l’uso di bevande o filtri speciali. Spesso è legata all’ambito amoroso, ad esempio per suscitare sentimenti d’amore nell’animo di qualcuno che non corrisponde e cose del genere. 

5. Mutaforma, trasfigurazione e metamorfosi

Che i cattivi disney siano dei mutaforma provetti lo si evince già sin dal primo classico. 

Da Grimilde in poi tanti di loro hanno dedicato le proprie arti magiche alla trasfigurazione ed eccovi qui un breve elenco di chi ne fa uso, oltre alla già citata Evil Queen: Malefica, Maga Magò, Jafar, Ursula, Yzma e il Dr Facilier (anche se non su di lui direttamente). 

Anche in questo caso, l’arte magica di cambiare il proprio aspetto spesso veniva associata alla magia oscura e alla stregoneria. Tuttavia, in questo caso la cosa è un po’ diversa perché l’arte della metamorfosi affonda le sue radici nella letteratura e mitologia greca antica ed era considerata una delle doti divine per eccellenza. 

Infatti, non solo molte divinità del pantheon greco e romano erano capaci di mutare la propria forma e trasfigurarsi in animali, cose o addirittura persone; ma anche nella mitologia norrena, ad esempio, questa era una dote tipica di alcune divinità, Loki per citarne una. Essendo, poi, la metamorfosi un processo presente anche in ambito naturale (i girini che diventano rane o i bruchi che diventano farfalle), mi azzardo a dire che, secondo me, anche per questo motivo, non si è riusciti del tutto a darne un’accezione solo negativa. 

Inoltre è presente anche nella Bibbia e in molti racconti di ambito religioso oltre alla Divina Commedia di Dante

In quest’ultimo caso, ad esempio, i suicidi, come punizione, sono trasformati in alberi a cui vengono continuamente strappati i rami dalle Arpie. 

Insomma, l’arte magica di trasformare qualcosa o qualcuno in altro è una delle pratiche magiche o divine più usate e gettonate sin dall’antichità, potevano i cattivi disneyani non farla propria?? 

C’è da dire, inoltre, che in quest’arte sono abbastanza bravi e scenografici: vedi draghi, gatti, vecchietti ecc. 

6. Pozioni per tutti i gusti

L’immagine di Grimilde che prepara la pozione per cambiare il suo aspetto e poi quella per creare la mela avvelenata è sicuramente nella Top list dei traumi infantili peggiori che ci siano. 

Di contro, le pozioni di Yzma “che si assomigliano un po’ tutte, dovresti riordinare l’archivio” cit. Kronk, danno vita ad una delle scene più divertenti mai create dalla Disney. 

I cattivi Disney ci navigano nelle pozioni e, oltre alle già citate Grimilde e Yzma, possiamo anche annoverare Ursula e il Dr Facilier. In questo caso, però, l’origine dell’idea di pozione e abbastanza ambivalente, perché oltre ad affondare le radici nell’antichità e nella mitologia, ha anche delle radici scientifiche. 

Molto spesso, infatti, nei tempi più antichi farmacisti, medici o curatori producevano lozioni (o pozioni appunto) a base di erbe o altre sostanze mediche per la cura di malattie e problemi riguardanti la salute.  Quello che accadeva, però, era che non tutti potevano permettersi di affidarsi, monetariamente parlando, ad un farmacista o medico rispettato e riconosciuto. Per questo, molta gente si rivolgeva alle donne del proprio villaggio (spesso considerate appunto delle streghe) ritenute in grado di creare e somministrare pozioni, creme o altri rimedi casalinghi in grado di curare determinate malattie.

Inoltre, nei secoli tra il 15° e il 19°, era abbastanza usuale incontrare per strada i cosiddetti ‘ciarlatani’, ossia venditori ambulanti che vendevano presunte pozioni o elisir curativi in grado di guarire da malattie e simili.

Anche la letteratura e la mitologia, come già detto, hanno contribuito a rendere famosa l’idea delle pozioni legata alla magia e alla stregoneria. Esempio molto noto è l’elisir di lunga vita, capace di dare l’immortalità a chiunque lo avesse bevuto o i filtri d’amore: presenti entrambi in moltissime mitologie antiche in giro per il mondo. Altri esempi di pozioni magiche nella letteratura si possono ritrovare anche nei poemi dell’‘Orlando Innamorato’ o dell’’Orlando furioso‘, nella raccolta delle ‘Mille e una notte‘, nell’’Eneide’ di Virgilio o, in casi più recenti nei romanzi quali ‘Lo strano caso del Dr Jekyll e di Mr Hyde’ o ‘Harry Potter’. 

Questo, per non parlare di tutti i racconti o fiabe in cui appaiono streghe e stregoni riuniti attorno ad enormi calderoni magici e intenti a fare pozioni a base di alito di drago e simili. 

Inoltre, l’idea delle pozioni è spesso legata anche all’idea dei veleni e dell’avvelenamento che nel corso della storia ha sempre avuto grandissima importanza se si pensa a tutte le volte che sovrani o personaggi importanti sono stati avvelenati tramite intrugli di ogni genere e che, nel caso disneyano, possiamo associare a Grimilde e Yzma ( anche se nel secondo caso ha effetti piuttosto esilaranti: “Questo non è veleno, è estratto di lama!”). 

7. Alchimia

Alchimia - abilità magiche cattivi disney
Immagine presa dal film – Credits to: © Disney. All Rights Reserved.

Fra i libri che appaiono nell’antro di Grimilde (che arrivati a questo punto sembra davvero la più ferrata in materia magica) c’è n’è anche uno di Alchimia. Non solo, anche Jafar sicuramente potrebbe essere molto ferrato in materia. 

L’alchimia, più che una magia, era in realtà una scienza esoterica che, nel corso dei secoli, è stata a lungo oggetto di dibattiti, storie, miti e leggende di ogni tipo. Molto spesso si associa la figura dell’alchimista ad una persona che ricercava il modo per trasformare i metalli normali in oro. In realtà l’alchimista e l’alchimia erano qualcosa di molto più complesso

Erano tutta una serie di teorie, tecniche e discipline che spesso sfociavano anche nella fisica, chimica, astrologia e altre materie. La parola stessa, infatti, deriva dal vocabolo arabo kīmiyā che significa chimica e, che a sua volta, discende dalla parola greca khymeia che significa ‘fondere’. Per dirla in soldoni, queste tecniche avevano lo scopo di creare ed ottenere la pietra filosofale e, di conseguenza, l’elisir di lunga vita e la trasmutazione dei metalli in oro. 

L’alchimia, tra l’altro, ha radici molto antiche: era presente e praticata già nell’antica Cina e in India, mentre in Egitto nacque intorno al 1° secolo d.C. all’interno della scuola alessandrina dove venivano insegnate proprio le dottrine alchimistiche. Da lì venne trasmessa alla civiltà islamica e fu qui che si andò innestando con pratiche ed elementi magici.

Comunque, senza dilungarci troppo, lo scopo supremo degli alchimisti era quello di fabbricare o riuscire ad ottenere, attraverso una serie di processi e composizioni chimiche, la succitata pietra filosofale. A cosa poi servisse la pietra filosofale resta un mistero, perché, per alcuni aveva i poteri succitati tra cui trasformare i metalli normali in oro, secondo altri aveva anche il potere di conferire la conoscenza assoluta di ogni cosa. 

l'alchimista di Joseph Writh of Derby
L’alchimista di Joseph Wright of Derby – wikicommons, Pubblico Dominio

Si capisce quindi come, un cattivo disneyano degno di questo nome, non poteva non cimentarsi anche nelle dottrine alchimistiche! 

8. Il Dr Facilier, i bokor e la cultura vudù

Un capitolo totalmente a parte merita la figura del perfido Dr Facilier che pratica riti e magie legate ai culti delle religioni vudù

Quello della cultura vudù(vodun, vodoo o vodou che dir si voglia), in realtà, meriterebbe un folto articolo a parte. Per ora, però, mi limito a spiegarne i caratteri fondamentali e, soprattutto, quelli legati alla questione “magica” che ha che fare con il Dr Facilier. 

Innanzitutto ci tengo a specificare che, molto spesso, si tende a collegare in automatico la cultura e la religione vudù alla magia nera e alle classiche bambole con gli spilli e cose del genere. Niente di più sbagliato. Anche perché la questione delle bambole con gli spilli non ha fondamenta storiche accertate che la leghino ai culti vudù ed è più che altro una leggenda che si è andata accentuando con i racconti e i film nel mondo del cinema. La cultura vudù, infatti, è innanzitutto una religione che affonda le sue origini nell’Africa occidentale. Ha, inoltre, caratteri sincretici, il che significa che si fonde anche con altre dottrine e credenze religiose; in questo caso con alcune credenze del cattolicesimo romano. Molte divinità o spiriti del culto vudù, infatti, sono simili e possono essere identificati con i santi cristiani e vengono invocati e pregati per scopi terapeutici durante specifici riti. Questo per dirla in maniera molto breve e semplice.

La parola vudù, o più nello specifico Vodou, significa ‘spirito’ nella lingua del regno africano del Dahomei (oggi conosciuto come Benin). Secondo la credenza vudù tutto il mondo è spirito, anche gli umani non sono altro che spiriti che abitano il mondo visibile. Mondo a sua volta popolato da diversi tipi di entità spirituali tra cui i Loa, degli spiriti che fungono da intermediari tra il mondo sovrannaturale e il mondo umano. Il Baron Samedi, il padre degli spiriti e dei morti, (una sorta di Caronte vudù) a cui gli artisti Disney si sono ispirati per disegnare la figura del Dr Facilier, è proprio uno spirito Loa.

Il culto vudù, comunque, dall’Africa si diffuse ad Haiti e successivamente a New Orleans e in Louisiana, dopo la deportazione degli schiavi dal XVI secolo in poi. Fu quindi la popolazione di origine africana a praticarlo maggiormente e fu qui che assunse tutta una serie di caratteristiche specifiche, anche legate alla magia e ai riti.  

Si potrebbe dire ancora moltissimo in proposito, ma mi riservo di raccontarvi di più e più approfonditamente, in un prossimo articolo specifico e di focalizzarmi ora sulla questione della magia. 

Come accade spesso con le religioni e i culti molto antichi, infatti, anche il vudù ha cerimonie e riti legati alla magia e a figure quali sacerdoti molti simili a stregoni e cose di questo genere. Tra queste, la figura che interessa noi e a cui è probabile si siano ispirati gli artisti Disney per tratteggiare la figura del Dr Facilier è quella dei bokor. 

I bokor

Un bokor è uno stregone o sacerdote vudù al servizio degli spiriti Loa e può essere sia al servizio del bene che al servizio del male. Per quanto riguarda il male, secondo i racconti, i bokor praticano magia nera e sono associati a magie quali la ‘creazione degli zombie’ e di talismani contenenti spiriti chiamati ‘ouangas’. Il talismano usato dal Dr Facilier, probabilmente, si ispira proprio a questo tipo di oggetto. 

Per quanto riguarda la creazione di zombie, secondo molti racconti haitiani, i bokor, attraverso l’uso di infusi o pozioni riuscirebbero a creare zombie da rendere schiavi del loro volere. Queste pozioni inducono chi le beve in uno stato di morte apparente, portando, di conseguenza, il malcapitato ad essere sepolto. Il bokor, a quel punto, lo diseppellisce e, attraverso altre pozioni o droghe, riesce manipolarne e controllarne la mente; da qui la definizione di zombie. Come detto prima, i bokor non lavorano per loro stessi, ma al servizio degli spiriti Loa. Per questo motivo, appare chiaro che la figura del Dr Facilier si ispiri proprio a quella di uno stregone bokor

9. Super forza

Altra abilità propria a vari cattivi è la super forza, o anche forza sovrumana. Il primo esempio che sicuramente mi viene subito in mente è Ursula, che verso la fine del film, in possesso del tridente, sembra essere particolarmente forte. 

La super forza è diventata ormai quasi una sorta di dote di base di qualsiasi supereroe o personaggio di un certo livello che si rispetti, siano essi cattivi o buoni. Se però oggi è riscontrabile in molti film, serie tv, fumetti e romanzi di vario genere, in realtà la forza sovrumana ha delle origini storico culturali molto più lontane, di matrice mitologica e religiosa

A livello mitologico, infatti, come non pensare ad Ercole, il mitico eroe della mitologia greco romana, figlio del potete Zeus e della mortale Alacmena, conosciuto proprio per la sua enorme forza sovrumana che gli fu di grande aiuto durante il compimento delle sue 12 fatiche (di cui vi abbiamo parlato in questo articolo qui.)

Sempre dello stesso ambiente mitologico fa parte Achille, figlio del re di Ftia Peleo e della nereide Tetide. Eroe principale dell’Iliade di Omero, una delle doti di Achille, oltre alla velocità e alla quasi totale invulnerabilità (ricordiamoci del famoso tallone), pare fosse anche incredibilmente forte. 

Sempre di ambiente mitologico, ma di matrice indiana e induista, troviamo l’eroico guerriero Bhima, la cui leggenda è narrata all’interno del Mahābhārata, grande poema epico indiano, dove viene rappresentato come un eroe fortissimo e valoroso, ma anche violento e senza scrupoli. 

Non solo mitologia, anche nella religione ci sono esempi simili. Si pensi, ad esempio, anche solo al mitico eroe biblico Sansone, descritto nel Libro dei Giudici, XIII – XVI. Secondo i racconti biblici Sansone aveva una forza sovrumana concessagli direttamente da Dio. 

Questi, ovviamente, solo per citare alcuni dei numerosissimi esempi antichi che ci sono. 

Ovviamente, però, come detto, la super forza è sempre stata una delle doti principali tanto di eroi quanto di cattivi nel corso del tempo. E volendo fare esempi più recenti, basti pensare all’enorme quantità di eroi Marvel che la possiedono, o anche a personaggi di film o saghe cinematografiche famosi come Robocop o Terminator (di cui vi ho parlato qui e qui). 

10. Divinazione 

In quanto a predire il futuro o indovinare fatti di vario genere i cattivi Disney non hanno davvero eguali. Tra Grimilde, Malefica, il Dr Facilier, Ursula e altri, davvero potrebbero mettere su una bisca clandestina e ritirarsi a vita privata indovinando i risultati delle corse ai cavalli. 

La divinazione, volendo spiegarla in parole il più semplici possibile, è la pratica di indovinare il significato nascosto o la causa di determinati fatti ed eventi, talvolta predicendo il futuro, usando mezzi soprannaturali e simboli esterni di vario tipo, siano essi specchi (come Grimilde) o carte (come il Dr Facilier). 

Originariamente le pratiche divinatorie, però, avevano un aspetto fondamento religioso e sacro. 

Presso gli antichi romani, ad esempio, gli indovini che la praticavano si occupavano principalmente di scoprire, attraverso di essa, la volontà degli dei. Allo stesso tempo anche i sacerdoti etruschi o i Maya la praticavano per le stesse ragioni. 

In questi contesti, quindi, la divinazione veniva usata per interpretare segni e simboli che poi erano considerati il mezzo che la divinità usava per far conoscere i suoi voleri. 

Sarebbe davvero molto lungo parlarne ma, per riassumere la questione, si più dire che il significato delle pratiche divinatorie dipende molto dal contesto culturale in cui ci si trova. Mentre in certi contesti religioso spirituali, come visto, era considerata una vera e propria arte divina, propria di sacerdoti o sciamani; in altri prende aspetti che la avvicinano più alla magia e all’occulto, se non al demoniaco. 

Inutile dire, quindi, che veniva praticata in vari modi, che a loro volta dipendevano anch’essi dal contesto culturale e storico. Fra i vari ricordiamo: l’astrologia, praticata fin dai tempi antichi a Babilonia e poi in Grecia, e che si fondava sull’interpretazione degli astri; l’interpretazione dei segni atmosferici come nuvole, uragani, tuoni, fulmini e altro; la chiromanzia, che studiava i segni sulle mani e sul corpo e che ancora oggi ha molto seguito; l’interpretazione dei sogni; la piromanzia, ovvero le forme prese dal fuoco durante i sacrifici; la ieroscopia, ossia l’osservazione delle viscere di un animale sacrificato; la catottromanzia, che veniva praticata attraverso l’uso di specchi ritenuti magici; la cartomanzia, ossia la consultazioni dei mazzi di carte, come ad esempio i tarocchi; e tantissimi altri che sarebbe davvero lungo elencare. Di queste, comunque, astrologia, catottromanzia e cartomanzia sono tre delle arti magiche praticate dai nostri perfidoni disneyani. 

Astrologia

astrologia
Immagine presa dal film – Credits to: © Disney. All Rights Reserved.

Astrologia viene dal greco ἀστρολογία, che si significa “scienza degli astri”. Anticamente, infatti, l’astrologia era considerata alla stregua di una scienza. Non per niente il vocabolo greco, in origine, indicava sia l’astrologia che l’astronomia. Solo successivamente, dal I secolo d.C. si è cominciato a differenziare le due cose. 

In breve, comunque, l’astrologia è una pratica divinatoria che presume la previsione di eventi terrestri e umani, attraverso l’osservazione e interpretazione degli astri, siano essi le stelle, il sole, la Luna, i pianeti e così via. Fra le pratiche divinatorie è quella sicuramente più seguita ancora oggi e quella in cui effettivamente ancora molti credono, al contrario di altre. La sua importanza è stata tale che, nel corso dei secoli, ha attraversato moltissimi campi di studio, dalla scienza, alla filosofia, alla matematica e altri.

Le sue origini, infatti, sono molto antiche risalendo fino alla Mesopotamia, dove veniva praticata dai sacerdoti caldei. Tuttavia, anche altre antiche civiltà, come quella cinese, indiana, egizia, precolombiana e altre, la praticavano. Il suo studio è davvero molto complesso da spiegare e riassumere, basti sapere che, presso alcuni popoli la sua natura era per lo più divina. I sacerdoti babilonesi, ad esempio, pensavano che la vita degli uomini fosse regolata dagli astri, a loro volta ritenuti dei.

Presso la scuola di Alessandria, poi, l’astrologia diventò una vera e propria scienza e solo in seguito, in periodo cristiano, venne considerata come una magia di matrice diabolica

Poiché sarebbe molto lungo e complicato parlarvene, vi rimando a questa pagina qui , dove potete approfondire meglio la questione più nello specifico.

Catottromanzia

Personalmente non avevo davvero idea che interpellare uno specchio fosse una pratica ritenuta magica con tanto di nome, cognome e “albo di appartenenza”, per così dire. 

La malvagia Grimilde, però, a quanto pare, quando si parla di divinazione non si affida solo agli astri ma anche alla catottromanzia

Quest’ultima, chiamata anche catoptromanzia o enottromanzia, è una pratica magica divinatoria che veniva applicata attraverso l’uso di uno specchio che si riteneva fosse magico. Anche in questo caso le sue origini sono antiche e risalgono a Roma e alla Grecia. La parola, infatti, deriva dai termini greci kátoptron ed ἔνοπτρον, che significano ‘specchio’. Chi la pratica viene chiamato enottromo o enottromante. 

Secondo quanto raccontato dalle fonti antiche si riteneva che lo specchio magico avesse il potere di far conoscere determinati eventi passati, futuri e nascosti, e anche chi lo guardava con occhi bendati non sfuggiva alla predizione. 

Le testimonianze raccontano che le maghe della Tessaglia, nella Grecia settentrionale, si vantavano che proprio grazie ad uno specchio riuscivano a far scendere la Luna dal cielo per farsi dare le risposte e poi scriverne i responsi con il loro sangue. Altri indovini invece, pare usassero porre lo specchio dietro la testa di un fanciullo bendato che poi riusciva ad indovinare eventi e situazioni nascoste o future. 

Anche lo scrittore e geografo greco antico Pausania, nelle sue opere nomina la catottromanzia. In particolare riporta che, davanti al tempio di Cerere, vi era una fontana separata dal tempio da una muraglia dove veniva consultato un oracolo bravo nel predire le malattie. 

Chi desiderava consultarlo faceva scendere uno specchio magico sospeso ad un filo in modo che toccasse l’acqua solo con la sua base e dopo aver pregato la dea e arso dei profumi, il consultante si guardava nello specchio e, a seconda di come si trovava il viso (pallido e sfigurato o fresco ed in salute ad esempio), capiva se la malattia era mortale o guaribile. 

Nel “Dizionario universale archeologico-artistico-tecnologico” ,risalente al 1800, ancora, viene riportato che, in molti luoghi a quel tempo, quando qualcuno aveva subito una perdita, un furto o ferite da sconosciuti, andava dallo stregone o dall’indovino che praticava la catottromanzia, per scoprire la fonte delle sue sventure. In questo caso la persona veniva bendata, introdotta in una stanza semi oscura e fatta accomodare davanti ad uno specchio da cui il demonio pare avesse niente di meglio da fare che svelare presente, passato e futuro di chi consultava lo specchio.

Cartomanzia

Altra pratica divinatoria, propria del Dr Facilier, è la cartomanzia. Il suo scopo è quello di prevedere il futuro attraverso un mazzo di carte, sia da gioco, sia fabbricate appositamente (come ad esempio i tarocchi). La lettura viene fatta tenendo conto del significato attribuito al seme, al colore, alla figura e al numero della carta. 

Contrariamente alle altre pratiche magico occulte, però, le fonti storiche dicono che la cartomanzia ha un origine relativamente recente, verso la fine del 18° secolo, ad opera di alcuni cartomanti francesi che ne fissarono le regole. 

Più nello specifico le fonti dicono che fu Jean Baptisge Alliette, noto anche come Alliete o Etteilla, noto esoterista e cartomante francese, il primo a divulgare un trattato in cui spiegava le regole della cartomanzia. Etteilla fece fortuna grazie a questa sua invenzione e presto venne imitato da altri, tra cui, ad esempio, M. A. Lenormant, una donna che fu confidente di Giuseppina Bonaparte e secondo alcuni anche di Napoleone, e che scrisse anche varie opere. 

Maestri di magia

Siamo giunti al termine del nostro breve excursus riguardo le abilità dei cattivoni disneyani, tuttavia mi preme dirvi che le loro doti magiche e o semi-magiche non finiscono di certo qui. 

Ve ne sono moltissime altre e di una, l’ipnosi (che non ho inserito nella lista non avendo a che fare con la magia) ne ho già parlato in un articolo che potete trovare qui. Per il resto tra telepatia e altre pratiche divinatorie, come la cristallomanzia ad esempio, c’è ancora moltissimo di cui parlare, quindi, continuate a seguirci perché nei prossimi tempi torneremo a raccontarvi qualche altra curiosità sulle abilità e le doti dei nostri cattivi preferiti! 

E intanto, se l’articolo vi è piaciuto, fatecelo sapere sui nostri canali social! 

Fonti: